Mancano pochi giorni all'apertura del mercato di gennaio: quello che di solito serve per 'aggiustare' in corsa la squadra, andando a caccia dell’affare o del colpo in grado di dare un qualcosa in più. Ma la storia insegna che il flop è sempre dietro l’angolo. E la lista è molto lunga...
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- Zeman aveva richiesto Shevchenko, il mercato gli regala questo brasiliano di Manhuaçu che arriva in giallorosso per 30 miliardi di lire presentandosi come “O Uragan” e dichiarandosi “più forte di Ronaldo”. Bastano 16 presenze per declassarlo a “Venticello”
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- Amico di Ronaldo, pare che fu il Fenomeno a consigliarlo a Moratti per sistemare la fascia. Indicato come l’ennesimo erede di Roberto Carlos, veniva dal futsal e non si è mai scrollato di dosso l’etichetta di “giocatore di calcetto”: se ne persero le tracce dopo appena 3 presenze. A giugno, lasciò Appiano per rientrare in Brasile
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- Con lo spagnolo, che vestì la maglia del Milan per tre anni, bisogna necessariamente partire dall’investimento: 40 miliardi di lire. E considerando i prezzi di allora suona ancora di più come un’enormità, visto anche e soprattutto il suo rendimento. Col Milan gioca in totale 75 partite ma segna solo 14 gol, appena 5 in Serie A, non un granché per un bomber come avrebbe dovuto essere
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- I rossoneri lo prendono, nemmeno maggiorenne, dal Boca Juniors, ma in pratica, a Milanello, non l’hanno mai visto: subito girato in prestito e rientrato alla base nel 2004, quando fece il suo esordio in maglia rossonera. Giusto il tempo per essere ceduto, definitivamente, al Deportivo La Coruna
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- La Juventus cerca un sostituto di Del Piero, fermo per un grave infortunio, e la scelta ricade sull’argentino, caratteristiche totalmente diverse e scarso fiuto del gol. Ne fa appena uno in sei mesi: visto il costo (circa 12 miliardi di lire), è ricordato come uno dei più grandi flop della storia bianconera
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- Nella stessa finestra di mercato, uno scatenato Luciano Moggi si assicura anche il talentuoso francese del Monaco per circa 20 miliardi di lire. Ancelotti lo confina sulla fascia, Henry si intristisce. Appena sei mesi dopo (20 presenze, 3 reti), viene ceduto all’Arsenal, dove riscriverà la storia del club
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- Uno dei tanti cherzetti tra cugini. L’Inter lo lascia andare via senza rimpianti, al Milan giocherà una manciata di gare prima di chiudere con il calcio italiano e dedicarsi alla sua nuova vita da pastore pentecostale
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- Celebre la frase del presidente della Roma, Franco Sensi, subito dopo aver chiuso l’affare con il prestito all’Inter: “Gli abbiamo dato una fregatura”. In effetti, del Batigol visto a Firenze e nella Capitale, rimaneva ben poco: 12 presenze e 2 reti nella sua breve avventura in nerazzurro, l’ultima in Serie A
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- Al suo arrivo fa parlare di sé soprattutto per il look, con un’acconciatura che non lo fa certo passare inosservato nelle 3 gare che gioca (dopo aver firmato un contratto a gettone) anche a causa di uno stato di forma imbarazzante. Immediatamente sbolognato al Middlesbrough
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- In Serie A aveva lasciato ottimi ricordi con Udinese e Parma, tra il 1996 e il 2001. Nel gennaio 2006 il Milan lo richiama dal Brasile per sostituire Vieri passato al Monaco, ma lui non è più quello di un tempo: 4 partite e un gol su rigore, peraltro pesante. Nell’ultima giornata di campionato contro la Roma tira e segna il rigore della vittoria all’ultimo minuto, col campionato ancora in palio. Risultato? Nulla di fatto in realtà, la Juve stava già vincendo contro la Reggina, ed ogni speranza di sorpasso era già sfumata
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- Protagonista nel Porto di Mourinho e dal buon curriculum internazionale (Chelsea e Atletico Madrid), il centrocampista classe ’77 arriva all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni di euro: bastano 11 presenze e un gol inutile alla Juventus per rispedirlo al mittente
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- 6,5 milioni di euro versati al Boca Juniors per un sinistro che incantava: peccato che Datolo lascerà il segno solo contro la Juve in 25 gare ufficiali. Nel gennaio 2010 posa in patria per una rivista gay scontrandosi con il Napoli e venendo scaricato all’Olympiacos
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- Arriva in biancoceleste nella sessione invernale del 2010 accompagnato da un soprannome, “il Martello”, che mette i brividi ai portieri. Sfodererà pochissimo il suo tiro: per il resto il tedesco fa spesso panchina, giocandosi la convocazione per il Mondiale
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- Pacco di gennaio, rifilato dall’Inter ai cugini. Il brasiliano è lontanissimo parente di quello che a Roma incantava con gol di tacco e doppi o tripli passi. Prestito con diritto di riscatto al fotofinish il primo febbraio del 2010, a giugno i rossoneri, senza grande stupore, non lo riscatteranno
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- Arriva in rossonero a gennaio a titolo definitivo, esordisce per la prima volta… dopo aver già vinto lo scudetto qualche giorno prima. Preso dall’Espanyol, nel giro di sei mesi tornò a casa in prestito
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- Una presenza, per una… gomitata. Il 31 gennaio del 2011 il Milan lo acquista facendogli firmare sei mesi di contratto. Esordisce contro la Lazio il giorno dopo quando però una sbracciata di Libor Kozak lo manda al tappeto: tanto spavento ma nessuna conseguenza, se non che in rossonero non giocherà più un solo minuto, vincendo comunque lo scudetto a maggio
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- Poco memorabile anche il passaggio del centrocampista marocchino, ritiratosi nel 2016 eppure dai buoni trascorsi all’epoca in Serie A. In prestito dal Genoa con diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro, Kharja disputa 19 incontri con un gol al Bari prima di togliere il disturbo e accasarsi alla Fiorentina
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- Poca fortuna in pochi mesi per il primo difensore spagnolo in maglia azzurra, pagato 8,5 milioni di euro all’Espanyol: 7 presenze e cessione definitiva al Valencia prima di trasferirsi al Villarreal nel 2015
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- Sarà 5° posto a fine stagione per gli azzurri di Mazzarri, squadra dove a gennaio si aggrega l’attaccante cileno dal curioso destino: devastante in Nazionale, praticamente impalpabile coi club. Se il Napoli investe 13,5 milioni di euro per strapparlo all’Universidad de Chile, Edu risponde con tre reti in 28 partite segnando solo in Europa League contro l’AIK Solna
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- Classe ‘88, un’esperienza al San Lorenzo ma soprattutto cannoniere del Liverpool di Montevideo. Non è un acquisto indolore: la Lazio versa 3,2 milioni di euro, ma l’impatto con la maglia biancoceleste è praticamente nullo. Da gennaio a giugno gioca 8 spezzoni per un totale di 236', senza gol. Prestito all'Al Wasl (dove segna 17 gol in 24 presenze), di nuovo Lazio nel 2013 senza mai vedere il campo e altro prestito al Liverpool di Montevideo, serie B uruguaiana, dove segna in media un gol a partita
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- Dopo anni di Premier (le migliori stagioni tra Manchester United ed Everton), la Lazio aspetta che si svincoli dal Sunderland e se lo assicura per febbraio, nel 2013. Arriva per sostituire Klose, out per due mesi per infortunio: 500mila euro per 128', tanti i minuti giocati da Saha in maglia biancoceleste, con sei presenze in tutto, una sola da titolare. Si è ritirato dopo la scadenza del contratto
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- Strano caso di flop vincente, di certo non per merito suo. Nel gennaio 2013 la Juve di Conte è a caccia di un attaccante di esperienza per completare la rosa e punta sul francese, svincolatosi dallo Shanghai Shenhua. Con i bianconeri gioca appena 3 gare tra campionato e coppe… vincendo lo Scudetto
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- In nerazzurro è ricordato quasi esclusivamente per il gol nel derby con cui replicò a El Shaarawy, mica male per un flop. Tuttavia le sue 13 presenze non convinsero l’Inter a scommetterci per la stagione seguente: pagato 5,3 milioni di euro all’Atalanta, El Galgo viene ceduto in prestito (Sassuolo, Parma e Chievo) prima di rescindere il contratto e spostarsi all’estero
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- In quella sessione Stramaccioni accolse anche il centrocampista serbo, ex Fiorentina trasferitosi allo Stoccarda prima di tornare in Italia per 1,2 milioni di euro. Resta all’Inter fino al 2015 ma senza mai imporsi, prima di fare ritorno nel suo Basilea
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- L’ultimo anno di Mazzarri al Napoli, prima del recentissimo ritorno, concede alternative e meteore a gennaio, vedi il giovane croato ricordato solo per aver fatto perdere le staffe ad Hamsik in allenamento. Gli azzurri pagano 3 milioni di euro alla Dinamo Zagabria tra prestito e riscatto, lui risponde con 10 presenze prima di togliere il disturbo
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- Una storia strana quella del giovane francese classe ’91 in prestito dal Chelsea: strappato dai Blues al Lens, il suo trasferimento a Londra provocò indagini e sanzioni, poi revocate. Una sfilza di prestiti (Fulham, Bolton, Digione, Vitesse) senza mai sfondare. Alla Lazio stessa storia: 2 presenze in sei mesi, 26minuti in totale (appena 4 in campionato, 22 in Europa League). Avventura finita con il ritorno a Londra, prima di essere spedito di nuovo in prestito, al Rayo Vallecano
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- Storia con finale simile a quello di Anelka per l’argentino, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Southampton, ma non confermato dalla dirigenza bianconera in particolare per via del suo carattere burrascoso. Osvaldo si tolse comunque la soddisfazione di vincere il tricolore, segnando l'unica rete (oltre alle due in Europa League) proprio contro la sua ex squadra, la Roma
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- Il “10” rossonero, che era stato sulla schiena dei vari Rivera, Boban, Savicevic, Rui Costa o Seedorf, nel 2014 viene asssegnato al giapponese svincolato dal Cska. Titolare nel peggior Milan del millennio con Inzaghi in panchina, la sua parentesi si chiude nel 2017 quando va a finire in Messico
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- “Baffone” portafortuna della Francia campione del mondo, ma anche rossonero dal 3 gennaio del 2014. A fine anno il Milan lo riscatta anche dal Valencia, ma la sua avventura dura soltanto un’altra stagione. Ripartirà per la Spagna, accasandosi al Siviglia e facendo parlare di sé soprattutto fuori dal campo, con la love-story con Pamela Anderson
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- Il suo ingaggio è lagato alla famosa la scena in cui Adriano Galliani andò a citofonare a casa sua a Roma per convincerlo a scegliere il Milan, la squadra per cui un tempo chiunque avrebbe sognato di giocare. Tanto desiderato quanto deludente: 15 presenze e la miseria di 3 gol in rossonero. Sei mesi dopo tornerà alla Roma
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- Lento e senza più dribbling, soltanto la copia sbiadita di quel giocatore che tanto bene aveva fatto nel Torino e che aveva convinto l’Atletico Madrid a prenderlo l’estate precedente. Il 5 gennaio passa in prestito al Milan, sceglie la maglia numero 22 che fu di Kakà e delude: segna una rete e riparte in estate per il Genoa
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- È la sessione invernale in cui i nerazzurri arricchiscono la loro collezione di flop. Quello che delude più di tutti, viste soprattutto le premesse, è lo svizzero, concesso dal Bayern Monaco in prestito con riscatto fissato a 15 milioni di euro. Appena 3 gol in 20 partite e la scelta di non proseguire, con l’Inter che fa anche una piccola plusvalenza mandandolo allo Stoke City. Al Liverpool, nel 2019, alzerà la sua seconda Champions, dopo quella vinta con il Bayern nel 2013
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- Peggio di Shaqiri riuscì a fare "Prinz Poldi", attaccante abituato a segnare eppure una sola volta in gol (contro l’Udinese) in 18 partite. Arrivato in prestito dall’Arsenal e tornato alla base dopo 6 mesi, l’ex nazionale tedesco ha ritrovato il gol solo al Galatasaray e in Giappone, con il Vissel Kobe
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- Abbaglio, flop, bidone: chiamatelo come volete, di sicuro a Roma non è ricordato con rimpianto. I giallorossi di Garcia, che hanno bisogno di una punta, sborsano 15 milioni per strapparlo al Cska Mosca, club con il quale segna quasi un gol a partita. In A ne farà appena 2, venendo rispedito in prestito alla sua ex-squadra, in estate
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- Centrocampista francese, dopo una vita nel Lione assaggia la Serie A. Con Spalletti colleziona appena 6 presenze, prima di tornare nella sua squadra del cuore
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- Una stagione complicata per l’Inter, con la panchina che vede passare De Boer, Vecchi e Pioli. Al caos societario si aggiunge l’arrivo del difensore australiano, complice la proprietà comune con Suning. Difficile trovare spazio tra i titolari, ecco quindi che l’oggetto misterioso Sainsbury si ritaglia appena 19 minuti contro l’Udinese all’ultima giornata e poi torna in Cina
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- 18 milioni al Genoa, prezzo importante per portare a Napoli “Pavoloso", in quella stagione scatenato centravanti del Cagliari. Una sentenza di testa in Italia e in Europa, sebbene poco congeniale al calcio di Sarri: ecco spiegato il bilancio di 10 presenze senza reti in azzurro, che non ne ha pregiudicato però la rinascita in Sardegna
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- Prestito secco dal Marsiglia per 500 mila euro, in rossonero fa 11 presenze, a fine anno non viene riscattato e torna in Francia, dove nel 2018 arriverà in finale di Europa League perdendo contro l’Atletico Madrid
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- Già campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, si trasferisce nella squadra di Spalletti in prestito (1 milione di euro) con il riscatto fissato a 11 milioni. Raccoglierà solo 9 presenze (due gli assist) prima di tornare al Southampton
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- Un inizio di stagione fenomenale con la maglia del Genoa, con 13 gol nelle prime 19 giornate (19 in 21 partite contando anche le coppe!), lo rende il pezzo più ricercato del mercato di gennaio, con il Milan che si fionda pagandolo 38 milioni. Sceglie la maglia numero 19, chiudendo l'anno con altre 9 reti in rossonero. In estate passa alla 9, il numero dei bomber, e diventa irriconoscibile, soffrendo in particolare l'arrivo di Ibrahimovic che lo relega in panchina. A fine stagione, la cessione all'Hertha Berlino
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- Un americano per una proprietà americana: nel gennaio 2021 la Roma sborsa 4 milioni per assicurarsi il giovane esterno destro Bryan Reynolds, considerato una delle promesse più importanti del calcio a stelle e strisce. Si rivelerà un flop: per lui soltanto sei presenze prima di una cessione in prestito
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- Nel gennaio 2021, il Milan pesca tra gli svincolati per tornare in Champions League: serve un centravante e il nome buono sembra essere quello di Mario Mandzukic, fermo da sei mesi dopo essersi svincolato dall'Al-Duhail. Tanti infortuni, poche presenze e zero gol. I rossoneri centreranno l'obiettivo Champions, ma senza l'apporto del croato che al termine della stagione lascerà il calcio giocato
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- L'esterno inglese arriva a Roma nel gennaio del 2021 dall'Arsenal. Per lui però pochissima fortuna in giallorosso dove colleziona soltanto otto presenze prima di essere rispedito a Londra nell'estate successiva
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- Il 31 gennaio 2022 firma con la Juve che lo acquista dal Borussia Moenchengladbach. Segna all'esordio il successivo 6 febbraio, ma sarà l'unico gol in 15 presenze totali con la maglia bianconera. L'1 settembre 2022, nell'ultimo giorno della sessione estiva va in prestito al Chelsea