Calciomercato, i ritorni più famosi nella storia
Si sa, certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Merito degli infiniti intrecci del calciomercato. Nel gennaio del 2024 De Rossi è tornato nella sua Roma, Vidal nel suo Colo-Colo e il Chicharito Hernandez ha fatto ritorno al Chivas, il primo club della sua carriera. Prima di loro, tanti altri nella storia l'avevano fatto…
- Quattordici anni dopo è tempo di tornare a casa, dove tutto era iniziato. Il Chicharito torna in Messico, dove giocava papà - el Chicharo - e dove aveva giocato anche il nonno. È stato due volte campione d'Inghilterra, indossato la maglia del Real Madrid, segnato ovunque e, ora, torna nel suo Chivas. Il club che lo aveva cresciuto.
- "Anni fa avevo fatto una battuta, se solo avessi potuto donare due carriere alla Roma l'avrei fatto, la seconda forse è appena iniziata". Quella da allenatore, post Mourinho, quella del grande ritorno ma in una veste diversa. Se non è romanticismo questo…
- Non poteva che tornare nel club che lo aveva lanciato, il Colo-Colo: "El Rey vuelve a casa", il Re torna a casa, con tanto di corona. D'altronde è lui il calciatore più vincente nella storia del Cile. Lo aveva lasciato nel 2007 a vent'anni, ci torna diciassette dopo per riscrivere un nuovo capitolo
- Solo tre esempi del gennaio del 2024, tantissimi altri sono i casi storici di ritorni romantici…
- Un doppio ritorno per Zlatan: al Milan nel biennio 2010-2012, grande (primo) rientro nel 2020 con addio (al calcio) commosso, dicendo "sarò milanista per tutta la vita". Ora è da poco (ri)ritornato nel club del suo cuore con un nuovo incarico dirigenziale.
- Basta tornare all'estate del 2023 per tanti altri, romantici, precedenti. Sergio Ramos-Siviglia è uno dei più noti: il ritorno 18 anni dopo l'addio, vincendo tutto col Real, diventandone capitano e leggenda. Era l'estate del 2005 quando lasciò Siviglia: più di un'ex squadra, è il club dove è cresciuto e abbracciato la prima volta quando aveva solo dieci anni.
- Nel club dal 1996, lui che è un classe 1990. Praticamente casa. E a casa si vuole sempre tornare. Anche Aaron Ramsey lo ha fatto nell'estate del 2023, ripartendo dopo l'ultima esperienza al Nizza e portandosi appresso il figlio, il piccolo Sonny Ramsey, che ha siglato una lettera di intenti con il club gallese per giocare con l'accademia del club.
- Altro romantico ritorno targato estate 2023. Non è la squadra in cui è cresciuto, dato che l'argentino viene dalla nidiata del Rosario Central, ma è quella che l'ha fatto conoscere all'Europa e al mondo intero, facendolo finire sul taccuino del Real Madrid che inseguiva solo campioni. E anche dopo i blancos, solo top club: il trasferimento da record al Manchester United, il Psg, la Juventus. Fino al romantico ritorno.
- Sono soprattutto gli argentini ad avere nel dna il ritorno a casa "romantico". Non vi sfuggì nemmeno il più grande di tutti, con un ritorno iconico alla Bombonera. Nel 1995, tredici anni dopo la partenza per l'Europa direzione Barcellona, vestì nuovamente la maglia del Boca per due stagioni, chiudendo la carriera dopo la partita più importante, il Superclasico contro il River Plate del 25 ottobre 1997.
- Restiamo tra i giganti. Vincitore di tre Coppe dei Campioni e due Palloni d'Oro (il terzo lo avrebbe vinto con il Barcellona) con la maglia dell'Ajax all'inizio degli anni '70, l'olandese lascia dopo 9 stagioni ricche di successi. Nel 1981 però, a otto anni dal suo addio, fa ritorno tra i Lancieri, conquistando altri due campionati di Eredivisie prima di chiudere la carriera con il Feyenoord.
- Dopo l'addio all'Inter, nel 2014, il Principe è tornato nel club che aveva lasciato dieci anni prima per iniziare l'esperienza in Europa, approdando al Genoa. Appesi gli scarpini al chiodo ne è diventato dirigente, consigliando all'Inter uno dei suoi giocatori più promettenti, Lautaro Martinez.
- Dopo essersi imposto come uno dei migliori centrocampisti in Europa con Parma, Lazio, Manchester United e Inter, nel 2006 ha deciso di tornare nel club dove era cresciuto per terminare la carriera, finendo per vincerci anche una Coppa Libertadores e diventandone poi vicepresidente e presidente.
- Il Boca ha il potere speciale di richiamare a casa tanti dei suoi campioni per il finale di carriera. Uno dei più amati di sempre alla Bombonera è Riquelme, che dopo la parentesi europea con le maglie di Barcellona (una sola stagione) e Villarreal (quattro anni), è tornato a casa nel 2007 diventando poi, anche lui, vice presidente e presidente del club.
- Quello dell'Apache è stato addirittura un triplo ritorno a casa. Emerso fin da giovane con gli Xeneizes, infatti, l'attaccante ha deciso di riabbracciare il suo Boca la prima volta nel 2015, dopo lo splendido biennio con la Juve. Rimasto in Argentina due anni, si è poi fatto attrarre dalle sirene cinesi dello Shanghai Shenhua, ma la nostalgia di casa si è fatta presto sentire e così si è arrivati al terzo capitolo della sua vita col Boca: un capitolo ricominciato nel gennaio 2018 e durato fino al 2021.
- Quelli tra il 2000 e il 2007 sono stati anni magici per lo spagnolo. Il debutto da giovanissimo con i Colchoneros prima della chiamata del Liverpool. Nel gennaio 2015, dopo la sfortunata parentesi al Milan, El Niño ha rifatto le valigie per tornare a casa ed è rimasto a Madrid per altre tre stagioni, ritrovando la gioia del gol proprio nel derby con il Real e aggiungendo un altro trofeo nel suo palmares: l'Europa League (già vinta con il Chelsea). Ha poi concluso la carriera in Giappone.
- Uno dei ritorni più romantici della storia: cresciuto con i Toffees e ceduto a soli 18 anni al Manchester United, dove costruirà le maggiori fortune della sua carriera, nel 2017, a 13 anni dal suo addio, Rooney ha deciso di far ritorno dalle parti di Goodison Park. Dopo una stagione, con 11 gol all'attivo, ha continuato la sua storia calcistica negli Stati Uniti
- Il Milan lo porta in Italia nel 1999, trasformandolo in un campione affermato. Dopo il passaggio al Chelsea e un ritorno, pentito, al "suo" Milan, per chiudere la carriera scelse la sua terra e la squadra che lo aveva cresciuto, 10 anni dopo averla lasciata.
- Bocciato dalla Juventus e diventato con i Gunners uno dei giocatori più forti al mondo, passò al Barcellona dove riuscì a conquistare la sua prima Champions, prima di volare a New York. Nel gennaio 2012, per mantenere il suo stato di forma, la decisione di far ritorno a Londra per un breve prestito di due mesi. E, nonostante il poco tempo a disposizione, riuscì a lascare il segno, andando in gol dopo solo dieci minuti dal suo ritorno in campo.
- Cresciuto nel vivaio del Betis e rimasto fino al 2006, ha giocato con Valencia, Malaga e, in Italia, con la Fiorentina. Nove anni dopo aver lasciato la sua squadra del cuore, il ritorno da capitano, per altre otto stagioni da trascinatore, con addio al calcio a 41 anni!
- Cresce nelle giovanili del club belga, che lascia a 20 anni per l'Amburgo. Poi i successi con il Manchester City e, nel 2019, il ritorno a casa per una stagione, l'ultima della carriera. Prima di iniziare quella in panchina proprio con l'Anderlecht.
- Il Feyenoord lo cresce, lanciandolo. L'Arsenal lo valorizza, il Manchester United rappresenta la consacrazione del campione. Che, dopo il Fenerbahce, torna a vestire la maglia biancorossa con i capelli ingrigiti dall'esperienza, 17 anni dopo il debutto
- Il campione brasiliano ha amato il club che l'ha lanciato al punto da tornarci addirittura tre volte. Prima esperienza negli anni Ottanta (1985-88), prima dell'approdo in Europa, al Psv prima e al Barcellona dopo. Seconda parentesi nel 2000 (fino al 2002), la terza nella stagione 2005-06 e poi chiusura di carriera nel 2007, dopo le brevi esperienze negli Stati Uniti e in Australia
- Argentino con l'Italia nel cuore, fu il Parma di Ancelotti a renderlo grande. Dopo aver vestito le maglie di big come Lazio, Inter, Milan e Chelsea, è lì che decide di tornare per chiudere la carriera.
- Parma nel cuore anche di Gigi, diventato leggenda con la Juventus e tornato in Serie B nel 2021, 20 anni dopo l'addio
- Cresciuto nel settore giovanile del club biancoceleste e rimasto alla Lazio fino al 1990, prima di essere ceduto alla Juventus. Nel 2004, dopo aver girato l'Italia e l'Inghilterra, ha fatto ritorno nella Capitale: altre due stagioni con la maglia della sua Lazio, con all'attivo 14 gol (uno storico al derby, 16 anni dopo il primo segnato alla Roma) in 62 partite.