Il Real Madrid e i suoi galacticos: Mbappé è il 12° della gestione Florentino Perez
Calciomercato
fotogallery
15 foto
Essere un Galactico non è solo una questione di milioni spesi per il cartellino (e infatti Mbappé è arrivato da svincolato) e nemmeno per gli stipendi a tanti zeri. Un Galactico è uno status symbol, è l'essere il migliore tra i migliori. È la collezione privata di Florentino Perez iniziata nel 2000 con Figo e che continua ancora oggi con la presentazione ufficiale di Kylian Mbappé al Bernabeu davanti a 75mila spettatori. L'attaccante francese rappresenta il 12° tra i Galacticos
1/15
- Quelli che vinsero Coppe Campioni a ripetizione, erano Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás, Raymond Kopa, José Santamaría e Francisco Gento. Quelli della doppia cifra di campionati vinti e dei sei titoli di campioni d'Europa, quelli dell'altro grande presidente della storia blanca, tale Santiago Bernabeu. Ma è stato Florentino Perez a rilanciare l'epoca dei galattici, a dargli nuova vita, nuova luce, ancora più mediaticamente brillante…
2/15
- Il primo grande acquisto dell'era Perez, o meglio, della prima era Perez. Presidente dal 2000 al 2006. Il trasferimento di Luis Figo ha segnato la storia, dato alla luce documentari e libri. Dal Barcellona per quelli che oggi (al cambio) sarebbero 60 milioni di euro, il passaggio da rivale a rivale, la testa di maiale lanciata in campo nel Clásico. Vince due campionati e una Champions.
3/15
- Copia e incolla: comprare il migliore giocatore del mondo, sempre. Essere un Galactico, dicevamo. Arriva dalla Juve (al cambio) per 77,5 milioni di euro. Regala una Champions con una magia degna di un museo d'arte contemporanea. Si lega al Real, ci torna da allenatore e rivince ancora. Più di così…
4/15
- Arrivato di notte, alle 23.55, appena cinque minuti in tempo. Perché le stelle brillano al buio, e Ronaldo aveva appena brillato dominando il Mondiale vinto dal suo Brasile. Alla Casa blanca, però, vince "solo" un campionato, niente Champions per chi Fenomeno lo era per definizione.
5/15
- È un'estate di mercato che apre più di un bivio nel futuro prossimo del calcio europeo. È l'estate dove il Barça sceglie Ronaldinho, mentre Milan e Man United puntano su due giovani ai più sconosciuti, si chiamano Kakà e Cristiano Ronaldo. Il Real no, il Real punta sul top del top, ancora. Con David Beckham si arriva alla massima espressione dei galacticos in senso di superstar in rosa: Figo, Zidane, Ronaldo e Becks, ma anche Raul, Roberto Carlos, Casillas, Salgado, Helguera, Morientes, Guti, Cambiasso, Makélélé. Ma di cosa stiamo parlando…
6/15
- Come se non bastasse, poco dopo arriva anche l'ennesimo Pallone d'Oro. Un po' metafora del flop di quei galacticos: Owen non si adatta al mondo Real e delude. Anche i risultati collettivi vanno nella stessa direzione…
7/15
- Ma quel Real - e parliamo del gruppo dalla stagione 2003-04 in poi - è anche una squadra che non vince nulla, se non una Supercoppa spagnola. Addirittura quarti in campionato e fuori ai quarti di Champions contro la sorpresa Monaco nel 2004. Nel 2005 al secondo posto e fuori agli ottavi di coppa, nel 2006 è nuova uscita di scena agli ottavi di Champions. Lì Florentino Perez lascia la presidenza.
8/15
- Tre anni dopo l'addio, Florentino Perez torna alla guida del club. Lo fa nel 2009 e lo fa alla Florentino Perez, in grande stile. Compra l'ultimo Pallone d'Oro, quasi rompendo l'impensabile barriera dei cento milioni di cartellino, ma fermandosi a 94. L'obiettivo è fermare il nuovo Barcellona-spettacolo di Pep Guardiola e Messi fresco di triplete. La campagna estiva del 2009 è faraonica.
10/15
- Ecco il terzo galactico di quello che non era un sogno d'una notte di mezza estate, ma pura realtà. Arriva dal Lione per 35 milioni. Il Real compra tutti, anche Xabi Alonso, ma a fine stagione non vince nulla. Zero titoli. Per rivincere un campionato e fermare il Barcellona di Pep dovrà aspettare il 2012, e il 2014 per la tanto attesa Decima Champions.
11/15
- Poi quella barriera cade: Mister cento milioni, mai nessun club aveva superato la tripla cifra per il cartellino di un giocatore. E chi se non Florentino Perez? È il momento di toccare con mano quello che il numero uno dei blancos aveva promesso nel 2009: la Champions League. La numero 10, attesa oltre dieci anni. Arriva con gol partita proprio di Bale nella finale contro l'Atletico.
12/15
- A quel punto il Real è un fiume in piena. La presunta maledizione della Decima è caduta: rivincono la Champions coi galacticos CR7 e Benzema nel 2016, nel 2017 e anche nel 2018. Intanto arriva Hazard: pagato tantissimo, 120,8 milioni, in assoluto il più costoso della storia di Perez e dell'intero Real Madrid. Ma delude. Poco male, i blancos continuano a trionfare ugualmente.
13/15
- Hey Jude. Arriva per 103 milioni un'estate fa. A inizio stagione segna come un attaccante, poi arretra qualche metro e la squadra è ancora più bilanciata. Vince subito campionato e Champions League. L'ultima. Come si può far meglio? Comprando Kylian Mbappé.
14/15
- Il Real ha appena vinto l'ennesima Champions e l'ha fatto di nuovo: ha comprato il miglior giocatore del mondo. Kylian Mbappé, preso dopo essersi svincolato dal PSG, si è presentato al Bernabeu il 16 luglio 2024 davanti a 75mila spettatori
- "Per tanti anni ho sognato di giocare con il Real, essere qui è incredibile, darò la vita per questa maglia". Ha detto il francese, che poi ha urlato insieme al pubblico del Bernabeu: "Hala Madrid!"
15/15
- L'uomo che spezza la maledizione e vince la Decima, l'uomo che torna e vince la Champions, di nuovo e di nuovo ancora. Bruciando record su record, il leader calmo (titolo di una delle sue autobiografie) capace di far convivere i vari CR7, Bale e Benzema prima, e i Modric, Kroos, Vinicius, Bellingham e Mbappé poi. L'uomo capace di far convivere così tanti fenomeni. Anzi, così tanti galacticos.