Cristiano Ronaldo alla Juve, la conferenza stampa: "Scelta facile, un passo avanti nella mia carriera"

Calciomercato

Le prime parole ufficiali da nuovo giocatore della Juventus pronunciate da CR7, felice di essere arrivato alla Juventus; una decisione presa con grande convinzione e senza dubbi: “Alla mia età i giocatori vanno in Cina o in Qatar, non sono qui in ferie. Sono diverso dagli altri”

CR7, PRIMO GIORNO ALLA JUVE: LE FOTO

CR7-DAY: RIVIVI TUTTE LE EMOZIONI DELLA GIORNATA

RONALDO ALLA JUVE, IL COLPO DEL SECOLO: LO SPECIALE

CALCIOMERCATO: TUTTE LE TRATTATIVE LIVE

“È stata una scelta facile venire alla Juventus”: si presenta così Cristiano Ronaldo, alla sua prima intervista da nuovo giocatore bianconero. Dopo una lunga giornata cominciata presto con le visite mediche di rito(arrivato in anticipo rispetto all’appuntamento fissato con lo staff juventino), proseguita poi con gli incontri ripetuti con i tifosi assiepati fuori dalle strutture bianconere e il primo saluto ufficiale alla nuova squadra, il cinque volte pallone d’oro ha raccontato le ragioni della sua scelta e le sensazioni legate a una nuova e stimolante avventura tutta da vivere con i bianconeri. Di fronte a centinaia di addetti ai lavori arrivati da tutto il mondo, assiepati nella sala stampa piena zeppa di telecamere - più di 45, utili a trasmettere l’evento in tutto il mondo – e con 300 giornalisti allestita in via eccezionale per l’occasione dalla Juventus, Ronaldo si è presentato ai microfoni di vestito di tutto punto e come al solito in maniera impeccabile, concedendosi una foto con lo smartphone prima di iniziare a rispondere alle tante domande. Al suo fianco Fabio Paratici, direttore sportivo bianconero e uomo decisivo per portare a termine quello che è stato definitivo da tutti come “il colpo del secolo”.

Cristiano, benvenuto in Italia. Perché hai deciso di scegliere la Juventus, che cosa ti ha spinto a questa decisione?

È stata una scelta facile, per me la Juventus è una delle migliori squadre al mondo. È stata una decisione presa da tempo e i miei compagni e amici mi hanno detto che era una squadra in cui avrei potuto giocare. La Juventus è una delle migliori squadre al mondo. Una scelta semplice per la dimensione del club: un grande allenatore, un grande presidente abituato a vincere; il club migliore in Italia. Un passo molto importante per la mia carriera e una decisione facile.

Sei venuto qui con quali obiettivi: cosa vedi quando guardi al tuo futuro?

Sono una persona a cui piace pensare al presente. E ciò che mi attende adesso è chiaro: mi godo il calcio, sono ancora molto giovane e mi sono sempre piaciute le sfide. La mia è stata una carriera da sogno, non avrei mai sperato di fare una cavalcata del genere e di vincere così tanto. Sono molto preparato per questa sfida e sono certo che le cose andranno bene proprio come è accaduto negli altri club. Sono molto fiducioso.

Sei andato via in maniera triste dal Real Madrid.

Non sono per niente triste. Vengo qui perché è una sfida grandissima nella mia carriera: i giocatori della mia età vanno da un’altra parte, non in un club del genere. Partono per il Qatar o la Cina, con tutto il rispetto. Far parte di una squadra così importante mi rende felice, per questo ringrazio la Juventus dell’opportunità che mi ha dato, non era scontato.

Ci sono molti madridisti che adesso stanno piangendo: che messaggio vuoi mandare a loro?

La mia storia con il Real è stata brillante, mi hanno aiutato in tantissime cose negli anni che ho trascorso a Madrid. Questa però è una nuova tappa e voglio dedicarmi e pensare solo alla Juventus. Sono molto contento, non vedo l’ora di giocare, di farmi vedere in campo. Sono molto motivato e cercherò di dimostrare agli italiani che sono ancora al top, un campione al massimo livello. Non devo dimostrare nulla a nessuno, i numeri parlano per me. Ma amo le sfide e non mi piace restare nella mia zona di confort. Adesso voglio lasciare il segno nella storia della Juventus. È vero che la fortuna un po’ aiuta, ma un giocatore deve essere bravo anche a cercarsela.

Il calcio italiano è da sempre considerato difficile, molto fisico e tattico. Questa è una delle ragioni della tua scelta?

È un campionato difficile, lo so, e molto tattico. Ma mi piace provare altre cose nella vita, sperimentare. È complesso, una sfida dura, ma nella mia carriera non c’è stato nulla di regalato. Non sono abituato a starmene fermo ad aspettare, ma sono sicuro che le cose andranno bene. Sono tranquillo perché so di farmi trovare pronto.

I tifosi ti chiedono la Champions: quanto conta sapere che la Juventus vuole quella coppa?

Sì, so che la Champions League è un trofeo che tutte le squadre vogliono vincere. Come ha detto il presidente, c’è la possibilità che il club la raggiunga, ma non è un'ossessione. Lotteremo per tutti i trofei. Riuscire a vincere in Europa è molto difficile e ovviamente io posso dare una mano a una squadra che è arrivata a un passo dal traguardo nelle ultime stagioni. Non è mai riuscita a portare a casa la coppa perché le finali sono un’incognita. Spero di portare fortuna, ma con tranquillità. Mi sento molto bene fisicamente, questa scelta dimostra che sono diverso da tutti gli altri.

La standing ovation dopo il gol in rovesciata contro la Juve ha inciso nella tua scelta?

È stato un momento speciale, perché ti dà motivazione, sai che è un tributo che in pochi riescono a ottenere. Una sensazione spettacolare. Ringrazio tutti i tifosi per il modo in cui mi hanno accolto, spero di dare risposte quando scenderò in campo. Ringrazio tutte le persone in giro per Torino, quelle che c’erano all’aeroporto, al campo d’allenamento e allo stadio. Grazie a tutti.

Quella della Juventus è stata l’unica offerta che hai ricevuto?

Sì, è stata l’unica (risponde ridendo, ndr).

Hai già deciso la data del tuo debutto con la Juventus?

No, ho già avuto opportunità di conoscere il mio prossimo allenatore. (poi si rende conto di non aver capito la domanda, ndr). Aiutami a ricordare la domanda… Sì, scusami. Comincerò ad allenarmi il 30 luglio con l’obiettivo di debuttare per la prima del campionato.

Hai detto che non ti importa nulla dell’età: nel 2022 darai una gioia ai tifosi dello Sporting Lisbona?

È una delle squadre del mio cuore, ma non posso che dirti adesso che voglio trionfare con la Juventus. Non sono venuto qui in ferie, voglio lasciare il segno nella storia della Juventus. Adesso il mio obiettivo è quello e sono sicuro che tutto andrà bene.

Sarà più difficile vincere il pallone d’oro alla Juventus?

Il pallone d’oro non è mai un’opzione, non è qualcosa che prendo in considerazione. Speravo di portarne a casa uno, e poi invece sono diventati due, tre e poi cinque. Ovviamente voglio sempre vincere, provare a essere il migliore, ma è qualcosa che non mi fa perdere il sonno. E se l’avventura con la Juve andrà bene, perché no? Le cose succedono naturalmente. Com’era difficile vincerlo, ma poi ce l’ho fatta a Manchester e Madrid, potrebbe arrivare anche adesso che sono qui alla Juve.

La Juventus che cosa può dare a Ronaldo?

La Juventus mi ha dato un’eccellente opportunità, per valorizzare la mia personalità e farmi migliorare come giocatore. Non è mai un passo indietro, siamo in grado di conquistare tanti trofei. Non è un caso che abbia vinto gli ultimi sette scudetti. Per me questo è un passo avanti nella mia carriera e credo di poter fare bene con questo club. Porterò la Juventus ancora più alto.

Sei diventato il giocatore più forte del mondo: ti senti un esempio per i giovani?

È una sfida interessantissima della mia vita e voglio sempre essere un esempio dentro e fuori dal campo. Agli allenamenti, quando parlo con i giovani. Sono sicuro che questo sarà un momento molto bello della mia carriera. Ho firmato per 4 anni, spero di dare molte gioie ai tifosi.

Ha sentito Ancelotti? Che effetto le fa averlo come avversario?

No, non ho parlato con lui negli ultimi giorni. Mi è piaciuto molto lavorare con un allenatore del genere, adesso però ognuno fa la sua vita. Lo porto sempre nel cuore, mi ha aiutato molto. È stato molto piacevole aver condiviso il campo con lui e sarà bello incontrarlo da avversario.

I rivali nella lotta al titolo di capocannoniere e i nuovi compagni.

Non sono un giocatore che pensa alle rivalità personali, non fa parte della mia etica. Non sono uno di quelli che ama il paragone con gli altri. A me interessa solo continuare sempre a vincere e fare il meglio possibile. Con Benatia invece ci siamo dati un po’ di botte sia in Champions League che al mondiale (commenta sorridendo, ndr). A parte gli scherzi, è un grande difensore e sarà molto interessante giocarci insieme e averlo al mio fianco. L’età nel mio caso non conta. Io mi sento bene e sono elettrizzato, non vedo l’ora di iniziare.