L’amministratore delegato rossonero ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha spiegato i piani del club: "Non vogliamo top player, ma giovani che lo diventino con noi. Ringrazierò sempre Leonardo, Gattuso uomo straordinario. Voglio che Maldini faccia parte del progetto, lui è il Milan"
GATTUSO E LEONARDO VIA DAL MILAN - I MOTIVI DELL'ADDIO
Momento di svolta per il Milan targato Elliott. Dopo la separazione da Gennaro Gattuso e la fine del rapporto con Leonardo, la società rossonera è chiamata a ripartire con l’obiettivo di aprire un nuovo ciclo vincente. Operazioni in mano a Ivan Gazidis, amministratore delegato del club e uomo scelto dalla società per guidare il nuovo corso. Intervenuto pubblicamente per la prima volta a La Gazzetta dello Sport, Gazidis ha spiegato quali saranno le linee guida del nuovo Milan e ha chiarito che vorrebbe ripartire da Paolo Maldini nel ruolo di direttore tecnico. "Da quando sono arrivato a dicembre – ha esordito Gazidis – ho sfruttato tutto il tempo a disposizione per capire il club e il calcio italiano. Non ho parlato finora perché ho preferito studiare tutto con umiltà, ma adesso è giunto il momento di spiegare il progetto della mia società ed esprimere il mio punto di vista. Elliott ha preso un club sul quale pendeva la spada di Damocle di pesanti sanzioni e in un paio di settimane ha dovuto risolvere problemi enormi. Ha salvato il Milan. Se non fossero stati versati 220 milioni di euro nel club per rifornirlo di capitale e rispondere agli obblighi, si sarebbe andati incontro alla bancarotta e al rischio retrocessione. Subito dopo è stato preso Leonardo, che ha svolto un gran lavoro per risollevare il club e che ringrazierò sempre. L’obiettivo è rimettere il Milan nella giusta direzione, rendendolo un club moderno. Bisogna modernizzare il club e farlo crescere. Serve un ordine: innanzitutto è necessaria una riorganizzazione economica, con la capacità di generare profitti e reinvestirli; poi serve aumentare la qualità della squadra, che deve tornare al top in Italia e in Europa; infine bisogna trovare le giuste soluzioni per lo stadio, sia esso San Siro o un impianto nuovo: dovrà essere invidiato in tutto il mondo. Non c’è una dead line, servirà tempo ma ci riusciremo. Il Milan ha una grande storia, ma i problemi non si risolvono pensando al passato. Per tornare in alto, bisogna credere nel cambiamento. Vogliamo dare al Milan un futuro ai vertici, con un percorso serio e realistico. Ci sono grandi sfide davanti a noi: l’obiettivo è giocare stabilmente in Europa, ma sempre rispettando il Fair Play Finanziario e tutti i paletti. Fare all in, come a poker, non sarebbe solo rischioso, ma anche sbagliato".
No ai top player
Gazidis ha spiegato che l’obiettivo del Milan non è investire sui top player: "Noi vogliamo prendere giocatori di qualità che crescano qui e che diventino l’orgoglio dei tifosi. Non compreremo giovani talenti per poi rivenderli – ha chiarito l’amministratore delegato -, ma perché rimangano e facciano la storia del Milan del futuro. Con i tifosi voglio essere trasparente e onesto, la storia delle belle promesse non mantenute è finita. Io comunque sono convinto che il Milan possa tornare ai vertici: non sarà facile, ma potrà accadere presto. E lo stesso potrà accadere per il calcio italiano. Nella squadra che abbiamo in mente ci sarà il giusto bilanciamento di giovani di qualità e giocatori di esperienza, che garantiscano un buon grado di leadership. Però non è la nostra strategia investire in top player o in giocatori che già lo sono stati: vogliamo che lo diventino con la nostra maglia. Non bruceremo i nostri fondi in una sola stagione, vogliamo costruire il futuro, fatto di gente forte, che abbia entusiasmo e che cresca in fretta insieme al club".
Leonardo, Gattuso e il ruolo di Maldini
Gazidis ha poi parlato dei motivi che hanno spinto Leonardo e Gattuso a chiudere i rispettivi rapporti di lavoro con il Milan: "Con Leonardo non c’è stato nessun conflitto, ha deciso di affrontare nuove sfide e avrà sempre il mio riconoscimento per quanto ha fatto. Gattuso? Non ci sono parole per descriverlo: è un uomo straordinario, si è preso la responsabilità della stagione e l’ha sempre portata sulle spalle, forse anche troppo. Ha analizzato la situazione e con grande onestà ha scelto, non ce la faceva a portare ancora questo peso. Rino rimarrà sempre un amico del club, non lo conoscevo e ho un enorme rispetto per lui. Il direttore sportivo non sarà Campos, io non ci ho mai pensato. È un dirigente del Lille e sta facendo bene lì, non verrà al Milan. Quello che la stampa voleva far fare a Campos, io voglio farlo fare a Maldini. Vorrei veramente che Paolo restasse al Milan e mi aiutasse in questa grande sfida con un ruolo sempre più centrale e importante. Lui rappresenta i valori e la cultura del club, io lo ammiro tantissimo. Maldini è il Milan ed è la persona ideale per gestire l’area tecnica. Avrebbe a disposizione uno staff all’altezza e il suo ruolo non sarebbe di facciata, ma centrale nelle scelte tecniche. Chiaramente sarà supportato perché si lavora in gruppo, ma può darci tantissimo. La stagione è stata logorante e anche Paolo ci ha chiesto tempo per capire se ha l’energia giusta per ripartire con questo progetto complicato. Deve sentirsela al 100%, è la condizione per chiunque voglia venire al Milan. Ma Maldini non deve venire al Milan, lui è il Milan".
Il futuro allenatore
In chiusura Gazidis ha affermato di non voler incidere sulla scelta del futuro allenatore: "Io aspetto la decisione di Maldini, non voglio pensare a profili diversi rispetto a Paolo. Aspetto la sua decisione – ha concluso – e poi sceglieremo allenatore e giocatori. Chiaramente l’allenatore sarà scelto con cura: non è importante l’età o la nazionalità, la cosa che importa è che sia adatto a quello che vogliamo fare e a quello che vogliamo costruire. Nelle mie esperienze precedenti non ho mai giudicato tecnicamente un giocatore, ma so studiare i profili e capisco chi è adatto a ricoprire un determinato ruolo in una struttura. L’allenatore, spero con l’aiuto di Maldini, verrà scelto con calma in base alla storia, alla personalità, al profilo, ai risultati e alle statistiche. Noi non vogliamo sbagliare nulla, abbiamo una partita lunga e stimolante da giocare e sono sicuro che alla fine la vinceremo".