LE PAGELLE. Il colombiano della Movistar resta a quasi due minuti dalla maglia rosa e ammette: "Non ho le gambe per attaccare". Che sia al Giro solo per preparare il Tour? Il lucano è l'unico a guadagnare. Malacarne e Bono beffati nel finale LO SPECIALE

A vederlo al traino e a sentirlo dire "Non ho le gambe per attaccare" ci assale il dubbio: sia venuto al Giro - senza ammetterlo - solo per preparare il Tour? Sarebbe lecito, ma anche uno spreco. Vedremo se crescerà nella seconda metà della corsa rosa -
LO SPECIALE GIRO D'ITALIA 2014
Chi la gamba ce l'ha e la usa con grande sapienza è l'australiano della Bmc. Solido in una tappa che ha offerto meno insidie del previsto. Maestro di strategia nel far tirare a tutta la squadra nel momento in cui potevano nascere imboscate -
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Altra vecchia volpe, l'olandese fa valere talento ed esperienza su un traguardo perfetto per le sue caratteristiche. Ecco servita la seconda vittoria di tappa al Giro, per uno che nel 2011 indossò anche la rosa -
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L'altra faccia della medaglia di una fuga orchestrata bene e condotta al meglio. L'italiano della Europcar è l'unico a star dietro a Weening, ma non ha i numeri del rivale e deve inchinarsi negli ultimi 200 metri (foto Watson) -
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Da specialista delle fughe, in tappe del genere si fa sempre trovare pronto. La squadra gli dà fiducia, nonostante abbia un Ulissi in condizione straripante, ma lui s'inceppa sull'ultima salita, quella che in teoria doveva lanciarlo (foto Watson) -
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Unico a guadagnare qualcosa in una tappa che non ha fatto vedere battaglia tra i big, al lucano va il merito anche di accendere un po' lo spettacolo. Evans e colleghi quasi lo snobbano, a fine Giro si vedrà (foto Watson) -
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Dal podio all'asfalto, dai baci delle miss al dolore. Come cambia, in due tappe, la vita in rosa. Per lo sfortunato australiano, una brutta caduta che rischia di lasciare strascichi anche nei prossimi giorni. Meno male che c'è il riposo (foto Watson) -
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L'abruzzese ha saputo invece rimbalzare da una prestazione negativa e dalla delusione di dover dire addio ai sogni di classifica. Oggi è stato lì davanti, con uno sprint buono per l'8° posto e per il morale (foto Watson) -
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