LA FOTOGALLERY. Se Froome, Contador e Nibali sono i favoriti, c’è una lunga seconda fila pronta a lanciarsi sulla Grande Boucle più ricca di talento degli ultimi anni. Il murciano ci riprova e così J. Rodriguez. Ma occhio ai giovani Kwiatkowski e Mollema

ALEJANDRO VALVERDE – Da qualche anno il Tour è la sua ossessione, ma in Francia non è nemmeno mai salito sul podio. A 34 anni ci riprova, in una stagione che l’ha visto al top fin da febbraio. È l’outsider più pericoloso per Froome, Contador e Nibali -
Da Leeds a Parigi, le 21 tappe della Grande Boucle
MICHAL KWIATKOWSKI – Il polacco di anni ne ha 24 appena compiuti, ma pare già maturo per provare l’attacco alla maglia gialla o al podio. Forte su tutti i terreni, vanta anche la squadra – sulla carta – migliore. Da seguire con attenzione -
Da Leeds a Parigi, le 21 tappe della Grande Boucle
JOAQUIM RODRIGUEZ – Altro spagnolo e altro corridore esperto al via della Grande Boucle, ha da difendere il terzo posto dello scorso anno. Migliorarlo sarà difficile, ma ha dalla sua la voglia di riscattare una stagione sfortunatissima finora -
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BAUKE MOLLEMA – Sesto nel 2013, è la carta dell’Olanda e della Belkin per la Grande Boucle. Ha dalla sua la grande regolarità e una certa attitudine per le cronometro. La forma vista al Giro di Svizzera sembra confortante -
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JURGEN VAN DEN BROECK – È riemerso dall’anonimato al Delfinato, dove ha chiuso ottimo terzo. Lui nel 2010 e nel 2012 fu quarto e, visto il feeling con gli anni pari, può tornare a stupire -
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CHRIS HORNER – E chissà a 42 anni suonati cosa potrà fare l’americano della Lampre, vincitore pochi mesi fa della Vuelta a Espana. Viene da un bruttissimo incidente in primavera e potrebbe lasciar spazio al campione del mondo Rui Costa (foto Watson) -
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ANDREW TALANSKY – L’altro americano che curerà la classifica al Tour è invece dell’88 e ha appena vinto il Giro del Delfinato. Può contare su un percorso adatto alle sue caratteristiche, ma dovrà anche inventarsi qualcosa -
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PIERRE ROLLAND – Dopo aver lottato per il podio fino alle ultime battute del Giro d’Italia, il francese proverà a vivacizzare con i suoi attacchi anche le strade di casa. Potrebbe però decidere di puntare solo sulle vittorie di tappa -
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ANDY E FRANK SCHLECK – Li inseriamo tra gli outsider giusto per pedigree e per passato, fulgido, che chissà se tornerà più. Gli enigmatici fratelli lussemburghesi sono caduti in disgrazia da tempo, ma chissà -
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THIBAUT PINOT – Il più frizzante e puro dei talenti francesi da corse a tappe è uno che fu comunque decimo due anni fa. Per arrivare sul podio dovrebbe stupire e non poco. Ma anche lui, prima che si parta, è autorizzato a sognare -
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