LA FOTOGALLERY. Quella di Doha è stata una delle edizioni più controverse dei Mondiali di ciclismo. I 150 km nel deserto hanno letteralmente spezzato il gruppo, tra vento, sabbia e un caldo torrido. Alla fine, il bis dello slovacco Sagan ha messo d'accordo tutti: ha vinto ancora una volta il più forte
"Attenzione attraversamento cammelli". Non è un fotomontaggio, ma è il cartello che si sono trovati di fronte i protagonisti del Mondiale di ciclismo di Doha. D'altronde, si attraversava per circa 150 km il deserto... (Foto Twitter) -
Doha, il jet è ancora Sagan: campione del mondo
Quella andata in scena a Doha verrà ricordata come una delle edizioni più controverse. Tra vento e caldo, i corridori non hanno certo potuto godere dell'ambiente ideale per lavorare -
Doha, il jet è ancora Sagan: campione del mondo
Alla fine ha vinto ancora lui, Peter Sagan. Davvero un fenomeno -
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Sul podio, insieme allo slovacco, due ex campioni del mondo: Cavendish e Boonen -
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Già alla partenza, il vento toccava punte di 25 km/h. L'avvio a basso ritmo del gruppo produceva la prima fuga, che riusciva a guadagnare fino a 11' di vantaggio sul gruppo -
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I sette fuggitivi riescono a mantenere un discreto vantaggio sino ai 170 km dall'arrivo, quando i famigerati ventagli fanno la prima dura selezione della corsa -
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Il deserto miete le prime 'vittime' di giornata. Un nutrito gruppo di corridori si stacca dai migliori (una trentina, tra i quali gli azzurri Viviani, Nizzolo, Guarnieri e Bennati) e dice addio alla corsa -
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Surreale l'ambientazione in cui si è corso la prima metà di gara -
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Vento, caldo e disidratazione: questi i nemici principali dei corridori. A farne le spese anche due dei favoriti della vigilia, i tedeschi Marcel Kittel e Degenkolb (Foto Twitter) -
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A 145 km dall'arrivo, il gruppo dei migliori riprende i fuggitivi. Si comincia così la serie di giri nel circuito cittadino di Doha, dove almeno i corridori si risparmiano le tempeste di sabbia -
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Il gruppo di testa è tirato per gran parte dai belgi, che possono contare su ben sei corridori: Boonen, Van Avermaet, Keukeleire, Stuyven, Naesen, Roelandts -
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Fondamentale non mancare l'appuntamento con i rifornimenti. A una trentina di km dal traguardo, i corridori italiani avevano utilizzato oltre 300 borracce di acqua e sali minerali -
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Tra quelli non arrivati al traguardo, anche il colombiano Gaviria (tra i favoriti, penalizzato da una caduta), l'australiano Ewan e l'italiano Sonny Colbrelli -
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Il gruppo di testa va come un treno, tanto che gli inseguitori continuano a perdere terreno, arrivando a un gap di 3'27'' a 24 km dal traguardo -
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Pochissimi gli spettatori a bordo strada per assistere alla corsa. Tra i pochi interessati, dei muratori che lavorano in uno dei tanti grattacieli in costruzione a Doha -
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L'Italia arriva agli ultimi km con 4 uomini e soprattutto con le sue due frecce pronte a partire: Viviani e Nizzolo, trascinati per tutta la gara da un Bennati da applausi -
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A 2,2 km dall'arrivo, l'olandese Leezer tenta di sorprendere il gruppo con uno scatto imperioso. Ma viene ripreso a poche centinaia di metri dal traguardo -
Doha, il jet è ancora Sagan: campione del mondo
Si arriva, come previsto, in volata. A spuntarla è il vero fuoriclasse del gruppo, che con un solo uomo a scortarlo fin lì, riesce a piazzare la zampata vincente: Peter Sagan. Quinto Nizzolo, primo degli italiani -
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Sagan bissa il titolo vinto nel 2015 a Richmond. Un’impresa riuscita solo a cinque corridori nella storia prima di lui: Georges Ronsse (1928-29), Van Steenbergen (Bel, 1956-57), Rik Van Looy (Bel, 1960-61), Gianni Bugno (1991-92) e Paolo Bettini (2006-07) -
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