Vuelta, tappa a Bilbao neutralizzata per manifestazione pro-Palestina
L'11^ frazione della Vuelta è stata neutralizzata a 3 km dal traguardo di Bilbao per evitare incidenti a causa delle numerose proteste pro Palestina nella città basca. Sono stati presi solo i tempi per la classifica generale e non c'è stato nessun vincitore di tappa. Al centro delle proteste la presenza in gara della Israel Premier Tech. La ricostruzione di quanto successo
LE MANIFESTAZIONI PRO-PALESTINA ALLA VUELTA
- Si erano già viste molte bandiere palestinesi lungo le strade della Vuelta 2025, compreso qualche tentativo di invasione durante la corsa, fortunatamente senza gravi conseguenze per i corridori. Stavolta è successo molto di più, con la decisione della direzione della corsa di evitare l'arrivo sul traguardo di Bilbao per paura di incidenti
LA SITUAZIONE A BILBAO
- La città basca era sede di partenza e arrivo dell'undicesima tappa e già la passerella iniziale era stata ritardata e fermata proprio per la massiccia presenza di manifestanti Pro-Palestina
- L'enorme afflusso di manifestanti sul traguardo ha indotto la direzione gara, quando mancavano poco meno di 20 km alla fine, a comunicare che la corsa si sarebbe conclusa 3 km prima del previsto e senza un vincitore di tappa
- Più volte i manifestanti, contenuti a fatica dalle forze dell'ordine, hanno provato a sfondare il perimetro delimitato per il passaggio dei corridori. Per ragioni di sicurezza, allo striscione dei -3 km al traguardo i corridori si sono fermati e sono stati indirizzati verso un'altra zona, quella circostante lo stadio San Mames
- Non solo a Bilbao, le bandiere palestinesi sono comparse spesso lungo il percorso odierno di circa 157 chilometri
I MOTIVI DELLA PROTESTA
- Le proteste, oltre che per quanto sta succedendo a Gaza, sono rivolte alla presenza nella corsa della Israel Premier Tech, squadra fondata nel 2014 dal manager americano Ron Baron, dall'ex corridore israeliano Ran Margaliot e che ha beneficiato presto dell'ingresso come co-proprietario di Sylvan Adams, imprenditore israeliano-canadese. Dal 2022 la compagnia canadese Premier Tech è diventata co-proprietaria del team israeliano
LA ISRAEL PREMIER TECH ALLA VUELTA
- Tra i convocati per la corsa spagnola, l'unico israeliano è lo scalatore Nadav Raisberg. La squadra ha un corridore in top ten, l'americano Matthew Riccitello, e ha sfiorato due successi di tappa con il velocista inglese Ethan Vernon e l'italiano Marco Frigo, 2° nella settima frazione. L'azzurro aveva espresso così il suo disagio: "Dopo la protesta nella cronosquadre me ne volevo andare a casa, è stata una giornata dura e la testa era da un'altra parte"
GLI EPISODI PRECEDENTI: LA CRONOSQUADRE E LA CADUTA DI PETILLI
- Durante la cronosquadre della quinta tappa, la Israel era stata ostacolata da alcuni manifestanti durante la sua prova. Prima della tappa di oggi invece, con un post social Simone Petilli, corridore italiano dell'Intermarchè-Wanty, aveva raccontato di essere caduto ieri a causa di alcuni manifestanti: "Se continuiamo così la nostra sicurezza non è più garantita. Siamo ciclisti e stiamo solo facendo il nostro lavoro"
LE PAROLE DI KIKO GARCIA
- Ha parlato così, a Marca, il direttore tecnico della Vuelta: "Abbiamo l'obbligo di rispettare il regolamento, la partecipazione della Israel è obbligatoria. Il nostro compito è proteggere la gara. Penso che, con questa situazione, molte persone reagiranno. Siamo in contatto con l'UCI e glielo abbiamo comunicato. Sapevamo che le persone erano molto coinvolte nella protesta. Finora non ci sono stati cambiamenti. Ci auguriamo che vengano prese misure rapidamente, il tempo passa"
CORRIDORI ALLARMATI
- C'è molta preoccupazione nel caso in cui dovessero proseguire e salire di tono le manifestazioni e le proteste pro-Pal nelle successive tappe. Prima della frazione di Bilbao c'era già stata una riunione con i corridori coinvolti: "Rispettiamo il diritto alla protesta, ma le azioni che mettono in pericolo gli atleti sono inaccettabili", ha detto Adam Hansen, presidente del sindacato dei corridori professionisti Cpa
IL COMUNICATO DELLA ISRAEL PREMIER TECH
- La squadra israeliana ha preso posizione così: "Il team resta impegnato nel correre la Vuelta e ha ripetutamente espresso il suo rispetto per coloro che protestano finchè le proteste restano pacifiche e non compromettono la sicurezza del gruppo. Siamo grati all'organizzazione, all'UCI e alla polizia per il continuo supporto, così come alle squadre e ai corridori che hanno espresso la loro vicinanza pubblicamente e privatamente. Il comportamento dei manifestanti a Bilbao è stato stato pericoloso e controproducente"