
LA FOTOGALLERY. Il sistema ha l'approvazione dei drivers: si basa su due grandi montanti che partono dal retro dell'abitacolo e si uniscono sulla parte anteriore. La protezione da eventuali detriti sarebbe molto maggiore. Il dibattito è diventato particolarmente acceso dopo l'incidente di Jules Bianchi

L'introduzione di una protezione per la testa dei piloti nell'abitacolo delle monoposto di F1 sta diventando sempre più chiara. La Federazione internazionale dell'automobile (FIA) ha informato le squadre che lo vorranno, che dal 2017 si potrà applicare un sistema di sicurezza che si chiama "Halo" (Elaborazioni grafiche di Fabiano Vandone) -
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I drivers si sono mostrati soddisfatti per l'impegno dei tecnici delle squadre volto ad optare per questa soluzione. Concetto spiegato alla Bbc dal presidente del sindacato piloti, Alexander Wurz. I piloti hanno votato all'unanimità a favore dell'installazione di questa soluzione (Elaborazioni grafiche di Fabiano Vandone) -
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Il sistema "Halo" si basa su due grandi montanti che partono dalla parte posteriore dell'abitacolo (sulle spalle del pilota) e si uniscono sul fronte, appena sopra il campo di visione. Da lì, un altro supporto uscirebbe per unirsi al "cockpit" e rinforzare la parte centrale (Elaborazioni grafiche di Fabiano Vandone) -
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Con questo sistema, la protezione dell'abitacolo da eventuali detriti sarebbe molto maggiore. Il dibattito sull'includere una maggiore protezione nell'abitacolo dei piloti di F1 è diventato particolarmente acceso dopo l'incidente subito da Jules Bianchi nel mese di ottobre del 2014. Il pilota è poi morto nell'estate del 2015 per le gravi lesioni cerebrali (Elaborazioni grafiche di Fabiano Vandone) -
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