Domenica a Baku lo scontro decisamente al limite tra Hamilton e Vettel, con tanto di ruotata del ferrarista all'inglese, che verrà valutato nuovamente dalla Fia il prossimo 3 luglio. Il tedesco forse ha esagerato, ma non è la prima volta che un campione perde la testa in Formula 1
Campioni al limite. Nell'adrenalina e nel comportamento. Che, però, certe volte esagerano. Dopo quanto successo a Baku e dopo quanto già deciso in pista, toccherà di nuovo alla Federazione valutare quanto Sebastian Vettel abbia più o meno oltrepassato quel limite domenica a Baku. In un gesto che ha fatto capire quanto la lotta tra lui e Lewis Hamilton sia carica di tensione. E lo sarà da qui in avanti ancora di più.
Giustificazioni probabilmente non esistono. Giustificazioni per un comportamento che ha avvicinato ancora una volta di più Vettel a Schumacher, come ha ricordato anche Niki Lauda. Il presidente non esecutivo della Mercedes non ha mai nascosto di essere un grande fan del ferrarista, ma questa volta ha preso senza indugi le difese del suo pilota: “Sebastian è come Michael Schumacher che diceva sempre di non aver fatto nulla di male. Quando si commette un errore si entra in un universo parallelo in cui non si riconoscono le proprie responsabilità”.
Silverstone 1994
Perché in anni ed ere diverse, anche Michael più di una volta ha giocato al limite e con quel limite. Come nel 1994, a Silverstone, quando per aver più volte sorpassato Damon Hill nel giro di ricognizione – infrazione non consentita dal regolamento - si prese una bandiera nera mai rispettata in gara. E proprio per quello saltò due gran premi, a Monza e all’Estoril.
Adelaide 1994
La lotta con l'inglese della Williams durò fino all'ultimo quell'anno. Fino all’ultima gara del 1994, ad Adelaide e sempre con il cuore in gola. Il tedesco della Benetton al 36^ giro commise un errore andando a toccare un muretto all’esterno di una curva cieca e dopo l’urto rientrò in pista, mentre nel frattempo stava arrivando Hill che tentò il sorpasso. Schumacher chiuse furbamente la traiettoria ma nel contatto ebbe la peggio e prese il volo. La FIA giudicò tutto come incidente di gara e Michael Schumacher vinse il suo primo titolo mondiale.
Jerez 1997
Il tedesco, che nel frattempo era passato in Ferrari, nel 1997 con Villeneuve a Jerez esagerò - come ammise in seguito - cerando di buttare fuori la Williams del canadese ma insabbiandosi a sua volta. Schumacher perse il Mondiale e persino - per mano della federazione successivamente - il secondo posto nella classifica piloti. Alla Ferrari invece furono lasciati i punti della classifica costruttori.
Al muretto box della rossa in quegli anni c’era seduto Jean Todt. Quello stesso Jean Todt che ora, presidente della FIA, sarà chiamato a dare il suo parere su quanto successo in pista tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Ere diverse ma campioni molto simili: tedeschi tutt'altro che freddi, sempre al limite in una vita spesa per il limite.