Formula 1, GP Belgio: l'analisi tecnica di Spa

Formula 1

Cristiano Sponton

La battaglia Hamilton - Vettel a SPA 2017 (foto: Sutton Images)
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Spa ci ha regalato una corsa avvincente che ha visto trionfare Hamilton dopo una splendida lotta con Vettel. Il pilota tedesco della Ferrari ha tenuto costantemente il passo della Mercedes provando al 1° giro e dopo la ripartenza dal regime di Safety Car ad impensierire l’inglese ma non è riuscito a sferrare l’attacco vincente a causa della mancanza di velocità massima della Rossa. Analizziamo la gara: dai tempi nei vari stint, alle condizioni delle gomme, dal reale impatto della safety car alle top speed

L'ORDINE D'ARRIVO DI SPA - CLASSIFICA MONDIALE

Red Bull e Verstappen subito ko

Il primo colpo di scenda è stato il ritiro di Max Verstappen che al giro 8 è stato costretto a parcheggiare la sua Red Bull RB13 sul rettifilo del Kemmel. Alla fine della corsa si è scoperto che il problema manifestato sulla Power Unit Renault era dovuto ad un sensore difettoso su un cilindro del motore endotermico che lo faceva funzionare a “singhiozzo”. Un vero peccato soprattutto per gli 80milatifosi del pilota olandese.

Il ritiro di Verstappen ha provocato indirettamente una penalizzazione a Raikkonen che, nonostante la doppia bandiera gialla, non ha alzato il piede dall’acceleratore realizzando, proprio nel tratto di pista in cui era segnalato il pericolo, il suo miglior micro settore. I commissari per questa infrazione hanno inflitto uno stop&go di 10s al finlandese, compromettendone la gara.

Analisi degli stint di gara

Se andiamo ad analizzare i passi dei singoli stint possiamo notare come Hamilton e Vettel abbiano viaggiato con un ritmo molto simile e molto più veloce rispetto ai relativi compagni di squadra. Come era stato preventivato alla vigilia tutte le vetture con le gomme Ultra Soft (viola) hanno accusato del blister sugli pneumatici anteriori, che non ha però provocato grossi problemi a livello cronometrico.

Il pilota, tra quelli di testa, che si è fermato per primo ai box è stato Lewis Hamilton. L’inglese non era in crisi con gli pneumatici ma, gli strateghi anglo-tedeschi, temevano un possibile undercut della Ferrari e per questo hanno deciso di anticipare la sosta non appena hanno avuto la finestra giusta per uscire davanti a Ricciardo. Hamilton non era riuscito a crearsi un gap sufficiente dalla Ferrari per gestire la propria gara in tranquillità in quantola Rossa era molto competitiva con Vettel staccato di soli 1,7 s dal rival. La Ferrari non ha immediatamente risposto al pit stop di Hamilton tenendo in pista Vettel per altri 2 giri. 

Nel secondo stint, tutti i piloti analizzati, ad eccezione della Red Bull di Ricciardo, hanno montato le gomme Soft (gialle) per cercare di arrivare in fondo alla corsa. La Red Bull, avendo fatto alla vigilia del GP una scelta mosto estrema a livello di pneumatici, ha utilizzato le Super Soft (rosse) per impostare una gara su 2 stop.

Anche con le gomme Soft la Ferrari di Vettel è stata velocissima girando con un ritmo addirittura migliore rispetto a quello di Hamilton. Con questo compound, alla vigilia della corsa, si pensava che la Mercedes W08 potesse fare la differenza nei confronti della SF70H, ma così non è stato a dimostrazione della competitività della vettura italiana.

In questo stint non si è vista la differenza di ritmo tra Bottas ed Hamilton che si era notata nella prima parte di gara, mentre Vettel è stato nettamente più veloce di Raikkonen, che era nel traffico causa la penalizzazione. 

La safety car e la situazione gomme di Mercedes e Ferrari

L’entrata in pista della Safety Car per permettere ai commissari di liberare la pista dai detriti delle due Force India, sembrava un chiaro vantaggio per la Ferrari di Vettel. Al termine della corsa si è invece capito che Hamilton aveva del blister alle gomme posteriori e, gli strateghi, stavano valutando un’ulteriore sosta. A differenza dell’inglese le gomme posteriore della Rossa erano in ottimo stato e potevano arrivare abbastanza tranquillamente a fine gara.

Con l’ingresso della SC tutti i piloti hanno sostituito gli pneumatici con Ferrari e Mercedes che hanno fatto delle scelte molto diverse a livello di compound. Gli ingegneri della Rossa hanno scelto le Ultra Soft nuove mentre, in Mercedes, non avendo a disposizione gomme “viola” nuove hanno deciso di montare le Soft. 

L’intelligenza tattica di Hamilton

Nella ripartenza, vista la differenza di mescola, si pensava che Vettel avrebbe sorpassato piuttosto facilmente Hamilton, ma così non è stato. Hamilton è stato piuttosto bravo perché non ha affrontato in pieno la curva dell’Eau Rouge costringendo Vettel ad uscire dalla scia della W08 molto in anticipo. In questo modo il campione del mondo in carica, sapendo che la SF70H non aveva la velocità massima per impensierire la sua Mercedes, è riuscito a controllare piuttosto agevolmente il pilota tedesco.

Ha pagato l’assetto piuttosto scarico scelto dagli ingegneri anglo-tedeschi che hanno tolto del carico aerodinamico, proprio per essere veloci nel primo e nel terzo settore. Un assetto che ha “limitato” un po’ la qualifica dei due piloti della W08 ma che si è rivelato opportuno per la corsa.  Oltre a questi fattori Hamilton ha potuto beneficiare, in questa fase molto delicata, della mappatura “extra boost” che Mercedes riesce ad utilizzare in gara nei momenti molto delicati.

Analizzando il ritmo in gara possano notare, ancora una volta, come Hamilton e Vettel abbiano avuto un passo simile facendo entrambi sempre la differenza rispetto ai compagni di squadra.

La Ferrari esce da questo cruciale appuntamento stagionale con molta fiducia nonostante la vittoria di Hamilton che ha accorciato a soli 7 punti il distacco da Vettel nella classifica del mondiale. La Ferrari sembra aver capito e risolto i problemi accusati a Silverstone e, viste le prestazioni di questa settimana, potrà dire la sua anche sul tracciato di casa di Monza.