Formula 1, Vettel: la rimonta è possibile. Ecco perché...
Formula 1La Formula 1 si sposta in Malesia, dove la Ferrari cercherà di mettere i bastoni tra le ruote a Hamilton, balzato in testa al Mondiale dopo il doppio ritiro delle Rosse a Singapore. Segui la gara in programma alle 9 in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD (canale 207)
Si fa presto a dire rimonta. Ma si fa presto anche a farla. Complice il sistema di punteggio della Formula 1, che dal 2010 assegna la bellezza di 25 punti al vincitore, con uno scarto di 7 lunghezze sul secondo classificato. Un sistema ideato per annullare vantaggi in classifica anche piuttosto elevati, perché basta un attimo, leggi: ritiro, e il tuo rivale per il titolo è di nuovo lì. Lo sa bene Lewis Hamilton, che a 6 gare dalla fine della stagione di punti di vantaggio su Vettel ne ha 28. Tanti? No, per niente. Anche perché a guardare la storia recente della Malesia, il successo del tedesco nel 2015, il suo ritiro nel 2016, non c'è da stare tranquilli. Vettel, poi, non è nuovo alle rimonte: nel 2012, quando ha festeggiato il suo terzo titolo iridato, a sei gare dalla fine era a -29 da Alonso. Ancor più clamoroso quello che ha fatto nel 2010: sempre nelle ultime sei gare ha recuperato 31 punti, beffando non solo Hamilton e Webber ma anche lo spagnolo, che nel frattempo si era rimesso in corsa. Ma ci sono stati altri 9 casi negli ultimi 40 anni, da quando cioè 6 gare rappresentano circa un terzo di stagione. Per metterli a confronto abbiamo livellato i diversi sistemi di punteggio, in maniera da estrapolare il coefficiente di difficoltà dell'impresa
Il risultato è che la rimonta più miracolosa, in realtà, è stata quella di Raikkonen nel 2007: -20 a 6 gare dalla fine, in un'epoca in cui il vincitore di punti ne prendeva solo 10, con uno scarto di 4 sul secondo. Basta davvero poco, nel bene e nel male: una distrazione, una valutazione errata, una rottura, un pit stop sbagliato, una pole mancata... Ma a Vettel basterebbe anche solo vincere con regolarità tenendo Hamiton sempre secondo, per conquistare il Mondiale con 14 lunghezze di vantaggio sull'inglese.