Formula 1: tutte le domande (tecniche) e le risposte del GP di Malesia
Formula 1A Sepang ci si aspettava la riscossa della Ferrari, invece è stata la Red Bull ad ottenere la vittoria con Verstappen, battuti Hamilton e l'altra RB13 di Ricciardo. Ecco il punto finale dell'ultimo GP. Il prossimo appuntamento è in Giappone: gara domenica alle 7.00 su Sky Sport F1 HD (canale 207)
Cosa è successo alle Ferrari? Quali sono stati i problemi?
Doveva essere la gara della “riscossa” ed invece, per la Rossa, la corsa malese è stata un autentico calvario. Le prestazioni della monoposto erano ottime ma, quello che è mancato, è stata l’affidabilità. Affidabilità che ha colpito Vettel durante le qualifiche, relegandolo in ultima posizione, e Raikkonen che, durante il giro di formazione, ha accusato un problema simile a quello del compagno di squadra e non ha potuto disputare la corsa.
Ritornando ad analizzare il problema di Vettel, inizialmente, si pensava, che fosse dovuto ad un guasto al turbocompressore ma, dopo aver effettuato delle attente analisi, gli ingegneri di Maranello hanno escluso questa ipotesi. A determinare la perdita di potenza della Power Unit del pilota tedesco è stata la mancanza di alimentazione dell’aria che va dal compressore verso il motore endotermico. Essendoci l’intercooler di mezzo non è possibile dire se, tale perdita, sia nel collettore compressore-intercooler o intercooler–motore endotermico anche se, è molto più probabile, la prima ipotesi.
Il cambio di Vettel e’ danneggiato? Cosa dice il regolamento?
Ma i problemi per la Rossa non sono di certo finiti qui, in quanto a fine gara, nel giro di rientro, c’è stata una collisione tra la SF70H di Vettel e la Williams di Stroll. Dal contatto la monoposto italiana ne è uscita davvero male con la zona sinistra molto danneggiata. Ora ci sarà da capire se il cambio avrà subito delle conseguenze (dalle prime informazioni raccolte sembra ok). In ogni caso sarà spedito a Maranello per tutte le verifiche del caso e solo tra qualche giorno si potranno avere delle informazioni più dettagliate.
Nel caso di danneggiamento, la Ferrari, dovrà montare una nuova scatola del cambio con conseguente retrocessioni di 5 posizioni in griglia. Il tutto è normato dall’art. 23.5 del regolamento sportivo.
Art 23.5 – Regolamento sportivo
a) Un pilota può utilizzare un solo cambio per sei eventi consecutivi. Se un pilota è costretto a sostituire un cambio prima del completamento dei sei eventi sconterà cinque posizioni di penalità sulla griglia di partenza in tale evento, e di altri cinque posti ogni volta che viene usato un cambio ulteriore.
Ad esclusione dell’eventualità di un ritiro che non consenta ad un pilota di completare una gara, il cambio montato sulla macchina al termine della manifestazione deve rimanere sulla monoposto per le restanti gare delle sei in sequenza. Qualsiasi pilota che non è riuscito a finire la gara al primo, secondo, terzo, quarto o quinto dei sei eventi per motivi che il delegato tecnico accetta come al di là del controllo della squadra o del driver, può iniziare il seguente evento con un cambio diverso senza penalità.
La Ferrari ha modificato il raffreddamento dell’ERS?
Le immagini provenienti dalla Malesia ci hanno dimostrato che la Rossa per questo finale di stagione ha modificato lo scambiatore di raffreddamento dell’ERS. Durante la giornata di giovedì, sulla SF70H, si è notata la presenza di due prese d’aria aggiuntive, “orecchie”, per portare aria fresca nella zona posteriore della Power Unit italiana.
Si è scoperto che dalla Malesia gli ingegneri di Maranello hanno modificato il layout e la tipologia dello scambiatore dell’ERS. Fin dall’inverno, nella zona posteriore, come potete osservare dall’immagine in basso, era posizionato uno scambiatore acqua-acqua.
A partire dalla Malesia è stato sostituito con un nuovo scambiatore (acqua-aria) posizionato più indietro e più in basso che riceve l'aria dai condotti delle due "orecchie", con un flusso che va a raffreddare il liquido di raffreddamento dei sistemi ibridi. Seppur più grande di dimensioni (cosa logica visto che non è più acqua-acqua ma acqua-aria) la Rossa ha comunque potuto beneficiare di un risparmio di peso e di un leggero abbassamento del baricentro della SF70H.
Cosa non ha funzionato in casa Mercedes?
In questo fine settimana la W08 è stata piuttosto in difficoltà. Gli aggiornamenti, utilizzati da entrambi i piloti durante le libere, e successivamente scartati da Hamilton non hanno funzionato. Il tre volte campione del mondo è riuscito a metterci una pezza durante le qualifiche, ottenendo la pole position, ma in gara non ha saputo tener testa al ritmo della Red Bull di Verstappen.
Alla vigilia, il GP della Malesia era considerato sulla carta favorevole alle caratteristiche della W08, ma così non è stato, perché la monoposto Mercedes è sembrata essere a livello prestazionale dietro a Ferrari e Red Bull. Si rivelata inoltre troppo sensibile ai tracciati e alle condizioni atmosferiche. Quando la pista è calda la vettura perde di performance e ciò si è notato nei tracciati dove è richiesta tanta downforce.
Cosa è successo in gara?
La gara, dopo una partenza molto lineare, si è decisa al giro 4 quando Max Verstappen è riuscito a sopravanzare la Mercedes W08. Hamilton, dopo aver subito il sorpasso, non ha dimostrato di avere il passo per reggere il ritmo della RB13 e si è concentrato nel gestire la seconda posizione visto che il suo primo rivale, Vettel, partiva dall’ultima posizione.
Ottima la rimonta del tedesco della Ferrari che, partito con le Soft, è riuscito a terminare la corsa al quarto posto, ma considerando il suo ritmo si può pensare che avesse la potenzialità per lottare tranquillamente con Verstappen. Se andiamo ad analizzare il passo dell’ultimo stint possiamo notare che Verstappen e Vettel hanno girato su un ritmo simile nonostante le gomme Super Soft montate dal pilota della Ferrari. Il passo del tedesco, prima del rallentamento per fuel saving, era di circa 3 decimi più veloce rispetto a quello del pilota olandese.
Nonostante le ottime performance della Rossa, la Red Bull di Verstappen ha avuto un ritmo gara veramente sorprendente. Ma, senza i problemi di Vettel avuti al sabato, la gara con molta probabilità sarebbe stata vinta dalla SF70H del pilota tedesco.
Perché Vettel ha rallentato nell’ultima parte di gara?
Vettel, impegnato in una furiosa rimonta, ha dovuto rallentare il proprio passo al giro 52 quando era ormai arrivato negli scarichi della Red Bull di Ricciardo. Il rallentamento è stato necessario per poter terminare la corsa, in quanto gli ingegneri di Maranello si erano accorti che il carburante non era sufficiente. Vettel, impegnato a rimontare, aveva sicuramente spinto molto, ma solo al termine della gara si è scoperto che la SF70H aveva imbarcato 15 kg di benzina in meno rispetto agli avversari. Una scelta che ha permesso alla Rossa di essere più veloce al giro di circa 0,4s, ma che gli ha impedito di spingere al massimo fino alla fine. In Ferrari speravano molto in qualche safety Car per recuperare parte del distacco rimediato nei primi giri e per risparmiare carburante. La Safety Car non è mai entrata e quindi Vettel è stato costretto a fare “fuel saving” negli ultimi giri.