Formula1 GP Baku, l’analisi tecnica della gara: tutte le domande e le risposte del GP

Formula 1

Cristiano Sponton

Hamilton vincente a Baku (foto: Sutton Images)
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Come ha gestito la strategia gomme la Ferrari? E come si è “protetta” da un'eventuale uscita della safety car? Perché Hamilton nel post gara, pur vincitore, non era del tutto sereno? Quali problemi hanno colpito la Red Bull prima dell'autoscontro tra compagni di squadra? E perchè Perez non è stato sanzionato? Ecco tutte le risposte per capire a fondo la corsa “pazza” di Baku

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Cosa è successo in pista, ripercorriamo la gara

Il GP di Baku ci ha regalato moltissimi colpi di scena e, come era successo in Cina, la Ferrari, vettura più competitiva in pista, non è riuscita a cogliere la vittoria con Sebastian Vettel. Nelle ultime due gare la SF71H ha dimostrato di essere la monoposto più veloce ma, in entrambe le occasioni, la corsa è stata vinta dagli avversari. In tre gare su quattro la Rossa ha dimostrato una netta superiorità nei confronti di Mercedes e Red Bull ma, in testa al mondiale, ci ritroviamo Hamilton che, grazie al successo di ieri, è riuscito a scavalcare Vettel di 4 punti.

Sul secondo gradino del podio di Baku è salito Raikkonen che è stato autore di una gara non brillante, compromessa al via da un contatto con Ocon che ha costretto il pilota finlandese alla sostituzione dell’ala anteriore. Raikkonen durante la sosta ha montato le gomme soft che, a differenza di quello che si era visto durante le prove libere 2, non hanno funzionato correttamente in quanto, essendo high working range, faticavano ad entrare nella giusta finestra di funzionamento. Da segnalare, inoltre, l’ottima gara di Leclerc che è riuscito a terminare la gara in sesta posizione portando a casa punti preziosi per il team Alfa Romeo Sauber.

Perché la Ferrari non è riuscita a “finalizzare”?

Se andiamo ad analizzare la prima fase di gara, la Ferrari SF71H sembrava essere imbattibile e la vittoria di Sebastian Vettel non sembrava poter essere messa in discussione, visto che la Mercedes e la Red Bull non riuscivano a tenere il ritmo del pilota tedesco. Alla vigilia si temevano molto le ripartenze dopo il regime di Safety Car, ma Vettel era riuscito a gestire la prima situazione con SC piuttosto agevolmente scattando molto tardi sul rettifilo principale per cercare di dare minor scia possibile ai due piloti delle frecce d’argento.

Se analizziamo il passo tenuto dai top team nel primo stint di gara possiamo notare la netta superiorità di Vettel nei confronti della Mercedes di Hamilton. Solo Bottas è riuscito ad avere un ritmo migliore ma semplicemente perché lo stint del pilota finlandese della Mercedes è stato molto più lungo rispetto a quello del tedesco della Ferrari. Nonostante questo, Bottas, nella prima parte di gara aveva accusato un gap piuttosto importante nei confronti di Vettel visto che, al momento del pit stop della Rossa, il vantaggio era di oltre 9 secondi.

Ferrari ha richiamato troppo presto ai box Vettel per “rispondere” al pit fatto dagli uomini della Mercedes con Lewis Hamilton che era stato costretto a sostituire gli pneumatici a causa di uno spiattellamento delle gomme anteriori con conseguenti forti vibrazioni sulla W09.

Nonostante le gomme nuove soft, Hamilton era riuscito a recuperare soli 2 s e al momento del pit stop Vettel aveva un vantaggio nei confronti del pilota anglo-caraibico di 28 s. Calcolando che il tempo perso per un cambio gomme è di 23 s, la Ferrari del pilota tedesco aveva ancora circa 5 s da gestire e vedendo che le soft non stavano funzionando molto bene si poteva tranquillamente aspettare e allungare lo stint per cercare di “coprirsi” nel caso di eventuali Safety Car. Cosa che ha fatto Mercedes che aveva previsto di effettuare uno stint con Super Soft piuttosto lungo per montare, nei giri conclusivi della gara, gli pneumatici Ultra Soft.

Vettel al termine della gara ha cercato di spigare la scelta strategica dicendo che temevano che Hamilton, sfruttando le gomme nuove, potesse recuperare parecchi secondi e che, dopo il loro pit stop, potesse essere tanto vicino da riuscire a sfruttare la scia nel terzo settore.

Gomme soft che non hanno dato i risultati che in Ferrari si aspettavano tanto che Bottas, rimasto in pista con Super Soft usate, è riuscito a guadagnare nei confronti di Vettel portando il vantaggio a circa 13,5 s rendendolo vulnerabile in caso di Safety Car. Safety Car che a 14 giri dalla fine è uscita a causa del contatto delle due Red Bull e Mercedes ne ha approfittato per richiamare Bottas al pit e rimanere ugualmente in testa alla corsa.

Mercedes vittoriosa grazie alla “sorte”

Hamilton, a Baku, è riuscito a cogliere una vittoria piuttosto fortunosa approfittando della foratura accusata da Bottas e del tentativo di sorpasso, non riuscito, di Vettel nei confronti del finlandese durante la ripartenza dopo il regime di Safety Car. Tentativo di sorpasso che Vettel ha cercato nonostante le sue gomme non fossero in temperatura e questo ha provocato un forte bloccaggio delle anteriori facendogli perdere diverse posizioni.

La foratura della Mercedes di Bottas è stata provocata da un detrito metallico che era rimasto sul rettifilo di partenza dopo un contatto tra la Toro Rosso di Gasly e la Haas di Magnussen.

Hamilton a fine gara non era contentissimo nonostante la vittoria che gli ha permesso di ritornare in testa al mondiale. Il campione del mondo sa benissimo che la monoposto deve migliorare parecchio per riuscire a competere con la Ferrari e che il team deve, con estrema urgenza, trovare una soluzione ai problemi di temperatura sugli pneumatici che la W09 ha accusato anche in questo fine settimana.

Red Bull con problemi al sistema ibrido

Dopo le ottime qualifiche disputate da Ricciardo e Verstappen ci si aspettava una RB14 molto competitiva in gara. Competitività che si era vista anche durante i long run di venerdì che avevano dimostrato che la vettura di Milton Keynes poteva avere un passo per mettere in difficoltà Ferrari e Mercedes, anche se va detto che questi due team, durante le FP2, avevano nascosto le vere performance delle loro monoposto.

La Red Bull ha accusato grossi problemi al sistema ibrido nelle prime fasi di gara, cosa che ha fatto perdereai "tori" secondi preziosi nei confronti di Ferrari e Mercedes. Entrambi i piloti non riuscivano a ricaricare al massimo la batteria e le prestazioni sul giro ne hanno risentito, perché su questo tracciato la componente ibrida è fondamentale. Le cose sono migliorate, come potete osservare dal grafico in basso, a partire dal giro 16 quando, grazie ad alcune regolazioni effettuate sul volante, sono riusciti a risolvere il problema. Infatti, se fino al giro 15 perdevano oltre 3 s a passaggio, a partire dal 16° hanno iniziato a girare sugli stessi tempi del leader.

Dopo il pit stop, il contatto tra i due piloti gli ha estromessi entrambi dalla corsa facendo perdere punti preziosi al team di Milton Keynes.

Perez sul terzo gradino del podio

Sergio Perez ha riscattato un inizio di stagione 2018 piuttosto deludente per la Force India. Il team anglo-indiano, in attesa del GP di Spagna, dove porterà in pista una vettura molto sviluppata è riuscito a raccogliere un podio inaspettato.

La pista di Baku che si è adattata piuttosto bene alla VJM11. Il team è riuscito a correggere i problemi di instabilità del retrotreno inserendo un piccolo profilo aerodinamico nella parte bassa del fondo. La gara è stata piuttosto regolare e Perez è riuscito ad approfittare del doppio ritiro della Red Bull e della foratura di Bottas per terminate sul gradino più basso del podio. Ottimo il sorpasso nei confronti di Vettel dovuto principalmente ai problemi sulle gomme che aveva il pilota tedesco dopo lo spiattellamento in ripartenza dalla seconda Safety Car. A fine gara, il driver messicano, è stato investigato per l’utilizzo del sistema DRS in un punto non consentito della pista, ma i commissari non hanno penalizzato il pilota infliggendo “solo” una multa al team. Il sistema di apertura del DRS “automatico” non funzionava a causa di alcuni problemi con il cronometraggio ed anche la procedura di “backup”, ad azionamento manuale, ha avuto qualche difficoltà e proprio per questo nessuna penalità è stata inflitta al pilota.