Sky Spy: l’accordo con la Red Bull è la grande rivincita della Honda

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Dopo dodici anni di partnership, Red Bull e Renault si separano con la scuderia austrica che si sta accordando con Honda per la fornitura di power unit per il biennio 2019/2020. Una grande rivincita per la casa giapponese che solo qualche mese fa era stata scaricata (ed umiliata) da McLaren e Sauber

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“Al termine di questa storia a festeggiare sarà soprattutto la Honda - sussurrava un addetto ai lavori di Formula 1 domenica sera nell’aeroporto di Montreal – e credo che qualcuno tra coloro che nei mesi scorsi hanno messo alla porta i giapponesi sarà chiamato a dare spiegazioni”. La vicenda è quella che ha visto coinvolte Red Bull, Renault e Honda, sedute dal mese di aprile attorno al tavolo delle trattative per decidere quale power unit utilizzerà la squadra austriaca nel prossimo biennio. E dai rumors emersi nel weekend del Gran Premio del Canada, la decisione di Red Bull sembra essere stata presa: sarà Honda.

Per la Renault si tratta di un grande smacco, perché rappresenta una bocciatura sul campo, un rifiuto che arriva dalla squadra più importante della Formula 1 tra coloro che utilizzano power unit clienti. La stessa situazione che proprio dodici mesi fa aveva vissuto in prima persona la Honda, messa alla porta prima dalla McLaren e poi dalla Sauber, in quest’ultimo caso poche settimane dopo la firma del contratto per la fornitura nel Mondiale 2018. Il ciclo ibrido della Honda nell’estate 2017 è stato improvvisamente a rischio fallimento, e solo in extremis è arrivato l’accordo con la Toro Rosso che ha salvato la casa giapponese dalla figuraccia di vedersi rifiutata da tutti i potenziali partner.

Ma le cose in Formula 1 cambiano in fretta, ed otto mesi dopo ecco la grande rivincita: la Honda fornirà nel 2019/2020 nientemeno che la Red Bull (l’annuncio è atteso nei prossimi giorni) ovvero la squadra in assoluto più ambita dai motoristi. Un colpaccio, perché di fatto dopo essere stata umiliata dalla McLaren, la Honda si prepara ad affrontare un biennio con una squadra che quest’anno (a parità di motore) ha confermato ben altro potenziale tecnico rispetto all’ex partner con sede a Woking. E pensare che la McLaren lo scorso anno volle chiudere il contratto con la Honda rinunciando anche a un corposo benefit economico (si parò di 50 milioni di sterline) che la casa giapponese versava come contributo allo sviluppo tecnico della monoposto.

Una piccola rivincita la Honda l’ha già avuta nel Mondiale in corso, visto che la Toro Rosso si è finora confermata finora migliore della Sauber, ma il team svizzero ha comunque stretto un’importante partnership con l’Alfa Romeo (quindi Ferrari) che darà dei frutti nel lungo periodo. La McLaren ha invece scelto un ruolo di team cliente Renault, senza al momento grandi prospettive.

Quando sarà ufficiale il tutto, alla vigilia del Gran Premio d’Austria, la rivincita della Honda sarà superiore alle stesse aspettative dei dirigenti giapponesi. È anche vero che sarà la pista a certificare la bontà della scelta, ma la Red Bull da inizio anno sta monitorando i progressi della casa giapponese avendo accesso ai dati della Toro Rosso, quindi possiamo immaginare che non si tratti proprio di un salto nel buio. Se dopo dodici anni di partnership con la Renault i vertici della Red Bull hanno deciso di cambiare, c’è da credere che la decisione si sia basata su qualcosa di concreto.