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Da Fiat a Ferrari: la storia e i successi di Sergio Marchionne

Formula 1

Sergio Marchionne, scomparso all'età di 66 anni, è stato protagonista su più fronti. Tra Fiat, FCA e Ferrari, la gestione del manager italo-canadese è passata alla storia

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Un vuoto improvviso e inaspettato. Un cambiamento che chiude un'era passata alla storia. Sergio Marchionne è scomparso all'età di 66 anni, a causa di un problema di salute che si è aggravato dopo un intervento chirurgico alla spalla destra. La notizia dell'aggravamento ha sconvolto il Gp di Germania - e il mondo dello sport - già nel weekend. Ciò ha portato alla convocazione d'urgenza dei consigli di amministrazione di Fca, Ferrari e Cnh Industrial e allo stravolgimento ai vertici della Scuderia di Maranello. John Elkann è il nuovo presidente della Ferrari, mentre Louis Camilleri ricoprirà il ruolo di amministratore delegato. Entrambi sostituiscono Sergio Marchionne, che è stato anche amministratore delegato di FCA e co-presidente del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti d'America.

Le origini

L'uomo riconosciuto per il "maglioncino blu", una scelta che lo distingueva in ogni situazione, è nato a Chieti nel 1952. Emigrato con la famiglia in Canada a soli 14 anni, Sergio Marchionne ha sempre manifestato una certa passione per gli studi, con tre lauree in tasca (in Filosofia, Economia e Giurisprudenza) e un master in Business Administration. Il suo nome cominciò ad avere un peso nell'ambito economico e finanziario internazionale a partire dal 2002, quando venne nominato amministratore delegato della SGS di Ginevra, azienda leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione, con un gruppo di 55.000 dipendenti in tutto il mondo.

1952: Sergio Marchionne nasce a Chieti

1966: la famiglia si trasferisce in Canada

2002: è nominato amministratore delegato della SGS di Ginevra

Dalla Fiat alla Chrysler

Quattordici anni tra Fiat e FCA. Sergio Marchionne divenne amministratore delegato del gruppo Fiat il 1 giugno 2004, dopo aver fatto parte del Consiglio di Amministrazione su designazione di Umberto Agnelli (dal 2003). A lui viene riconosciuto il merito di aver trasformato l'azienda in uno dei più grandi colossi mondiali dell'industria automobilistica. Inventiva, strategia e mosse giuste. Così, l'ex presidente della Ferrari, riuscì a risanare un'azienda fortemente in crisi, portandola poi a raggiungere il vertice più alto della sua storia. Una svolta resa possibile grazie all'alleanza con Chrysler, colpita dalla crisi nel 2009. Negli anni successivi, Marchionne riuscì a rilanciare il colosso americano, completando la fusione tra le due società nel 2014.

2003: entra nel Consiglio di Amministrazione del Lingotto su designazione di Umberto Agnelli

2004: diventa amministratore delegato del gruppo Fiat

2009: assume la carica di amministratore delegato di Chrysler Group

2014: Fiat Group completa l'acquisizione di Chrysler

L'esperienza in Ferrari

Nello stesso anno in cui dava vita a FCA, Marchionne sostituì Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Ferrari (il 13 ottobre 2014). Sergio Marchionne arrivò alla Scuderia di Maranello dopo la deludente annata del 2014 che non vide mai le Rosse tagliare il traguardo per prime. Solamente 2 i podi (Fernando Alonso 3° in Cina e 2° posto in Ungheria). Anche in questo caso, il suo intervento fu rivoluzionario. Sotto la sua presidenza, le Rosse hanno ottenuto 12 vittorie nei GP e dal 2015, la sua prima stagione a capo della scuderia di Maranello, sono 60 i podi totali. E' stato il settimo presidente della Ferrari, succedendo, dopo anche burrascosi botta e risposta, in occasione del gran premio d’Italia, a Montezemolo. Un'eredità pesante, considerando, i 14 titoli, tra piloti e costruttori, conquistati in 23 anni, dal suo predecessore. Numeri che non lo hanno mai spaventato: del resto, Sergio Marchionne ha sempre amato le sfide più difficili.

2014: sostituisce Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Ferrari

2018: viene sostituito da John Elkann nella presidenza della Ferrari

Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo