La Ferrari in Ungheria sceglie il silenzio in rispetto del ricordo di Sergio Marchionne ma la perdita è palese e importante. La missione di Sebastian Vettel così è vincere per lui ma anche per il mondiale visto che i punti da recuperare a Lewis Hamilton dopo l'errore in Germania sono 17. Con un occhio anche alle Red Bull
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E’ un silenzio che fa rumore. Di rispetto per Sergio Marchionne e per la sua famiglia. Ma che amplifica ancora di più la perdita – dolorosa e importante – del settimo Presidente della Ferrari. In Ungheria la squadra ha scelto il silenzio, le bandiere a mezz'asta nel paddock e una fascia nera sul braccio e sulle due monoposto. Tutto riporta a lui e soprattutto a quanto rimasto in sospeso dalla Germania: una vittoria per onorarlo nel miglior modo possibile. L’Hungaroring – per Sebastian Vettel – è il terreno giusto per cercare subito una rivincita: emotiva per quanto la sua squadra sta vivendo e personale ovviamente. Questo errore di pochissimi giorni fa, se pur piccolo come lo ha considerato lui, potrebbe essere pesantissimo alla fine di questo mondiale. L'unica opzione possibile qui, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, è vincere. Come l’anno scorso, o ancora meglio come nel 2015 quando la dedica speciale fu per l'amico Jules. Sul tortuoso Hungaroring l’unica cosa che conta è la monoposto: telaio e carico aerodinamico hanno sempre fatto e faranno la differenza. Per questo la lotta sarà non a due ma sicuramente a tre. Ne sono convinti tutti: Ricciardo e Verstappen per primi ma anche i loro avversari. Mercedes forse quella che giocherà più in difesa, pensando alla pista, ma non Lewis Hamilton. L'uomo delle rimonte e il pilota che più sta facendo la differenza. Per lui vincere qui non è così fondamentale, per lui invece lo è.