Formula 1, GP Giappone 2018. L'analisi tecnica delle prove libere del venerdì

Formula 1

Cristiano Sponton

Sebastian Vettel in Giappone (Foto: Sutton)

Hamilton il più veloce del venerdì con distacchi piuttosto pesanti per tutti, compagno di squadra compreso. La Ferrari con Vettel è riuscita ad ottenere il terzo tempo e la Red Bull è sembrata competitiva con il quarto tempo di Verstappen. I “tori” sono vicini alle Rosse, ma bisognerà aspettare domani per capire quanto andrà ad influire l’incremento di potenza di MB e Ferrari e se a Maranello sapranno trovare un set up migliore per la SF71H

LA CRONACA DEL GP GIAPPONE

Ferrari ancora in difficoltà con gli pneumatici

Anche qui a Suzuka Mercedes si è trovata subito a suo agio con le tre mescole che Pirelli ha portato in pista. MB ha optato nelle FP2 per un setup aerodinamico da medio carico con l’ala posteriore a cucchiaio confermando gli sviluppo visti la scorsa settimana nel GP di Russia.

Se Mercedes ha ormai risolto definitivamente i suoi problemi con le gomme la stessa cosa non si può dire per la Ferrari che, per il terzo fine settimana consecutivo, continua ad essere in difficoltà nella gestione degli pneumatici, cosa che fino a Spa era uno dei punti di forza della SF71H.
Le Pirelli hanno sofferto specialmente nei long run dove è comparso il blister sia sul compound Super Soft che su quello Soft a dimostrazione che il setup aerodinamico e meccanico non è ancora ottimale. Nelle FP2, sia Raikkonen che Vettel, sono scesi in pista con un assetto da medio carico con l’utilizzo dell’ala posteriore a “cucchiaio” che era stata scartata a Sochi.

In casa Red Bull hanno sfruttato le prove libere per effettuare prove comparative con Verstappen che ha utilizzato un’ala posteriore da basso carico, mentre Ricciardo ne ha utilizzata una da alto carico.

Hamilton devastante in simulazione di qualifica

Se analizziamo i tempi si nota che tutti i piloti hanno avuto, durante la simulazione di qualifica, dei giri piuttosto puliti infatti l’ideal lap è molto vicino al best time. Il pilota con il maggior margine di guadagno è Hamilton che poteva migliorare di 54 millesimi

Se ci concentriamo esclusivamente sui best sector si nota come Hamilton abbia costruito il suo vantaggio su Vettel nei settori 1 e 3. Nella prima parte del tracciato per essere veloci serve tanto carico aerodinamico ed un ottimo bilanciamento della vettura essendo composto da numerose curve in sequenza che si percorrono a media ed alta velocità. Quello che maggiormente ha sorpreso è il gap nel terzo settore dove, Vettel, ha pagato 4 decimi in appena 17s. Gap che è dovuto principalmente alla velocità massima e alla trazione che è fondamentale in uscita dalla chicane che immette i piloti sul rettifilo principale.

Hamilton al top anche nella simulazione di gara

Nella simulazione di gara l’unico pilota che non ha utilizzato le gomme “rosse” nella prima parte è stato Raikkonen che si è concentrato sulle Soft effettuando un run piuttosto lungo. Tutti gli altri hanno optato per un lavoro standard utilizzando le Super Soft e successivamente le Soft che, salvo sorprese, dovrebbe essere anche la strategia che Pirelli consiglierà a tutti i team.
Se analizziamo i tempi del primo stint possiamo notare la costanza di Hamilton che è stato il pilota più veloce in pista con un run di 11 giri. A seguire, ma piuttosto lontano in termini cronometrici, il compagno di squadra Bottas e le due Red Bull e Vettel molto vicini. Il pilota della Ferrari ha sofferto un importante blistering con un run di soli 13 giri.

Nel secondo stint Hamilton è stato ancora una volta il pilota più veloce nel long run in quanto Raikkonen è stato autore di un semplice time attack avendo percorso un solo giro lanciato con una vettura più scarica di benzina. Positivo anche il ritmo di Vettel con le Soft, a dimostrazione che questa Ferrari allo stato attuale sembra trovarsi più a suo agio con le mescole più dure ed invece soffre maggiormente quelle più morbide. Un fattore in controtendenza rispetto a quanto visto fino a Spa, dato che la SF71H si era sempre adattata alla perfezione a tutte le mescole.

Dai dati delle FP1 e 2 Mercedes sembra essere la monoposto favorita sia per la pole position che per la gara. La Ferrari, molto lontana nelle prime due sessioni di prova, ha il potenziale per ridurre il distacco, ma serve capire come gestire al meglio le gomme, anche oggi uno degli aspetti critici per Maranello.