Il team principal della Ferrari analizza la gara di Suzuka, chiusa da Raikkonen al quarto posto e da Vettel al sesto: "Dopo il problema in qualifica, in pista e fuori tutti hanno reagito bene". E sul contatto tra Seb e Verstappen: "Senza alcuni episodi il podio sarebbe stato alla nostra portata"
Dopo l'arrabbiatura di sabato per la sbagliata strategia gomme nella qualifica, una piccola soddisfazione il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, l'ha individuata nella gara corsa in Giappone. Arrivabene, infatti, ha imputato solo alla sfortuna il fatto di non essere saliti sul podio di Suzuka. "Dopo il problema in qualifica, sia la squadra che i piloti in gara hanno reagito bene. Senza gli episodi capitati in pista il podio sarebbe stato alla nostra portata".
L'errore in qualifica
Tornando agli errori del giorno prima, il team principal scuderia chiarisce che "in alcuni casi l'arrabbiatura ci sta, ma a parte questo, si discute ma questo non significa avere fratture o problemi di altra natura. Quando le cose si fanno bene non ci sono problemi, la vettura oggi andava forte nonostante i danni e non abbiamo raggiunto un podio che era alla portata".
La reazione e il giro veloce di Vettel
"Una reazione di orgoglio l'hanno avuta tutti quanti, la gara è stata gestita bene, dai pit stop alla tattica di gara alle macchine: nonostante le parti mancanti sulla vettura, Seb ha fatto il giro veloce anche se, come dicono a Napoli, è la consolazione dei fessi. Ad Austin - ha concluso Arrivabene - andremo con le spirito di sempre, quello di non mollare anche se i numeri non sono dalla nostra parte. Abbiamo gare a disposizione e la situazione è molto, molto difficile ma non dobbiamo mollare. Le discussione generano sempre soluzioni, è il silenzio che fa paura".