Lewis Carl, che al contrario è il nome di uno dei più grandi e veloci atleti di sempre. La fede e la croce tatuata su tutta la schiena, il paragone con Muhammad Ali, le sfilate di moda, i social e la musica. Tutto questo ha contribuito a creare l'immagine del cinque volte campione del mondo, "fuoriclasse" anche fuori dalla pista
FOTO. HAMILTON V, I TITOLI - NUMERI E RECORD
Il destino da velocista lo aveva impresso già nel nome. Sulla carta di identità il nome completo di Hamilton è "Lewis Carl". Letto al contrario, salta fuori Carl Lewis, il "figlio del vento", uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, vincitore di 10 medaglie olimpiche tra il 1984 e il 1996. Anche Hamilton, campione del mondo di F1 per la 5^ volta, ama sentire il vento che scorre alle sue spalle, che soffia forte, mentre lo sfida faccia a faccia a tutta velocità. Non importa se a bordo di una Formula 1 o in sella alla sua adorata MV Agusta Dragster LH44 (una moto da 140 cavalli). L’importante è correre e allo stesso tempo lasciar scorrere. Scorrere come i sogni di gloria nella sua testa, scorrere come il sangue nelle vene che fa battere il cuore al ritmo del motore. Uno dei segreti di Lewis è proprio questo: sembra che riesca sempre a far scorrere alle sue spalle tutta la pressione che lo circonda. Riesce a farsi scivolare addosso tutti i flirt famosi che gli vengono accreditati - l'ultimo lo accosterebbe alla rapper Nicki Minaj - tutti i casi di esuberanza che lo contraddistinguono, tutte le invidie che pure lo assediano. Hamilton corre via a tutta velocità di fronte alle polemiche. Sgomma lontano dalle scorie, cercando di lasciare meno segni possibili. In molti pensavano che la vita spericolata di Lewis, vera rockstar contemporanea, avrebbe potuto compromettere i suoi risultati in pista. Invece quando il 33enne britannico indossa il casco, riesce a isolarsi dal resto del mondo e a pensare solo all’acceleratore da accarezzare dolcemente.
Il mondo di Lewis
Dalle carezze in pista a quelle fuori dalla pista con i cani Coco e Roscoe, due dolcissimi bulldog inglesi, inseparabili amici di Lewis e star del web al punto da avere un account personale su Instagram con 140 mila follower. E poi l’impegno politico, il ruolo da ambasciatore dell’Unicef, le tante opere di bene e la lotta in difesa dei diritti umani, quasi a ricalcare le orme di un altro straordinario campione come Muhammad Ali, al quale è tornato a paragonarsi dopo la pole di Singapore. Perché la vita di Lewis, per quanto si possa pensare, non è fatta soltanto di belle donne, copertine e jet privati. Hamilton è un campione dentro e fuori la pista. Anche nell'anno in cui il Mondiale sembrava una questione più aperta, alla fine ha dimostrato che è sempre lui l’uomo da battere per il titolo, condannato a confermarsi campione del mondo: troppo "figo" per non vincere. Dopo aver raggiunto Alain Prost e Sebastian Vettel con 4 Mondiali vinti, ora Lewis ha raggiunto Fangio a quota 5, per poi lanciarsi all'assalto dell’imperatore Michael Schumacher, primo della classifica all-time con 7 titoli. Raggiungerlo sarebbe un risultato epico.
La fede, il rap, la moda
Tre elementi apparentemente antitetici, almeno il primo rispetto agli altri due, ma che combinati aiutano a spiegare meglio il personaggio Lewis Hamilton e forse anche l'equilibrio trovato nel corso di questa stagione. "Guidare è un dono di Dio, aveva detto tempo fa in un'intervista", segno evidente di un rapporto molto stretto con la religione. "Sono cattolico, sono un uomo di fede e prego più volte al giorno", aveva aggiunto in quell'occasione. Una fede che nel suo caso non è necessariamente qualcosa di intimo, ma che ha avuto bisogno di esternare con una croce tatuata (uno dei tanti disegni) su tutta la schiena. E poi la passione musica, che di recente ha anche alimentato un mistero: in un singolo della cantante Christina Aguilera - "Pipe" - è spuntato un rap che sembrerebbe essere proprio di Lewis. I due più di una volta sono stati visti insieme, come in occasione dell'ultimo GP dell'Azerbaigian. Il mistero, però, resta. Non lo è sicuramente l'ultima frontiera esplorata dal 33enne di Stevenage, che ora si diverte anche con la moda e una collezione per Tommy Hilfiger. Qualche settimana fa ha sfilato a Shanghai, poco prima di tornare in pista a Singapore. "Prendo energia nel fare cose diverse", ha risposto per fugare i dubbi sul rischio di pericolose distrazione in vista delle gare. Tutto questo è il modo di Lewis, o comunque la parte che abbiamo conosciuto di più e meglio nel corso del 2018, l'anno di un titolo mondiale conquistato anche con gli errori degli altri, ma arrivato grazie soprattutto alla tranquillità di chi sa di aver dimostrato di essere ancora una volta il più forte.