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Formula 1, Andretti a Sky: "Ferrari, se non si vince lì si cambia. Vettel è l'uomo giusto"

Formula 1

L'ex campione di Formula 1 ha parlato ai microfoni di Sky sulla situazione in casa Ferrari dopo l'addio di Arrivabene, la scelta del giovane Leclerc e il duello Vettel-Hamilton

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Mario Andretti, ex pilota di Formula 1, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky sulle ultime vicende che hanno scosso la Scuderia Ferrari. L’ex campione italoamericano è una figura storica nel mondo della Formula 1, con un palmarès personale di altissimo livello in cui spicca il mondiale vinto nel 1978 con la Lotus; corse in Ferrari nelle stagioni 1971/72, per poi fare ritorno nel 1982. Nel 2005 è stato inserito nell’ Automotive Hall of Fame che racchiude tutte le maggiori personalità in campo automobilistico. “La scelta di sostituire Arrivabene non mi sorprende tanto - ha detto - in quell’ambiente c’è sempre la politica secondo cui se non vinci qualcuno deve andarsene, abbiamo visto cosa è successo a Stefano Domenicali, la colpa si dà sempre al responsabile del team. Vediamo cosa accadrà con la coppia Vettel-Leclerc, per me sarebbe stato più giusto rimanere con Raikkonen in coppia con Sebastian perché andavano molto d’accordo. Leclerc sembra un giovane con un grande avvenire, so che Marchionne voleva assumerlo per questo, non so, però, se sia il momento giusto perché potrebbero esserci dei disaccordi con Vettel: in una coppia ci deve essere il primo e il secondo, due primi non funzionano mai.”

Vettel è l’uomo giusto per la Ferrari?
"Assolutamente. Mi ricordo che quando eravamo in Bahrain al primo anno in Red Bull gli fu chiesto dove volesse andare in futuro e lui rispose subito “Ferrari”. Secondo me è l’uomo giusto per la Ferrari al momento."

Secondo lei Hamilton è più forte di Vettel?
"E’ difficile da dire perché sono su mezzi diversi, è difficile vedere chi sia il miglior pilota ma entrambi sono dei bravi galletti. Mercedes, Ferrari e Red Bull saranno sempre i protagonisti, la Ferrari deve essere al vertice per mantenere l’interesse della Formula 1. Nessuno lavora più sodo della Ferrari perché la Ferrari vive e respira soprattutto per la Formula 1.”