I due giorni di test per verificare gli ultimi aggiornamenti portati nelle gare del Mondiale ma anche per preparare la prossima sfida nel Principato di Monaco. Il confronto Mercedes-Ferrari e tutto quello che ci lascia la Catalogna. La F1 tornerà con il GP di Monte-Carlo del 26 maggio: diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207)
Si sono conclusi i due giorni di test post GP che i vari team hanno utilizzato per raccogliere tantissimi dati e per testare la bontà degli aggiornamenti portati in pista nella scorsa settimana. Qualche team avrà sicuramente lavorato per cercare di preparare al meglio il GP di Monaco sfruttando il terzo settore caratterizzato da tantissime curve lente. Le due piste sono completamente diverse soprattutto per l’assetto meccanico e l’altezza da terra che è completamente diversa tra i due tracciati. Comunque qualche dato utile per arrivare pronti per affrontare le stradine del Principato si può comunque raccogliere. I tempi, come visto anche durante i collaudi invernali, vanno sempre presi con le pinze anche se, rispetto alla settimana del gran premio, Mercedes si è confermata la più veloce con Bottas. Il pilota finlandese non è riuscito, pur sfruttando il compound C5, a battere il record della pista realizzato sabato scorso ma ha comunque abbassato di 7 decimi il miglior crono di Hamilton realizzato nei test pre- season. Nella tabella in basso potete osservare la griglia dei tempi con evidenziata la mescola utilizzata e la giornata in cui è stato realizzato il crono.
I giri effettuati a Barcellona
Nella tabella in basso, invece, il numero dei giri effettuati in ciascuna giornata e il totale dei giri percorsi nella due giorni di test. In questa speciale classifica il leader è la Ferrari che ha potuto beneficiare di una doppia macchina in quanto una SF90 per giornata è stata utilizzata per provare le mescole per le prossime stagioni.
Mercedes, flussi e zona posteriore
Andiamo ora ad analizzare brevemente cosa è stato provato in pista dai top team in questi due giorni di Barcellona. Mercedes si è focalizzata nell’analisi dei flussi nella zona posteriore. Questo lascia pensare che siano molto soddisfatti dell’avantreno anche grazie a tutti gli sviluppi (ben 3 ali anteriori) portate in pista in queste prime 5 gare del 2019. Ora il lavoro si è focalizzato soprattutto nella zona posteriore per cercare di andare a trovare ancora più carico dal fondo e dall’estrattore.
I test della Ferrari
A differenza della Mercedes, la scuderia di Maranello è scesa in pista con due vetture. Leclerc nella prima giornata ha fatto alcuni test comparativi cercando di capire se le novità introdotte sulla SF90 a Baku e a Barcellona abbiano dato gli stessi valori visti in galleria e al CFD. Successivamente ha proseguito il lavoro raccogliendo una grossa mole di dati e si è concentrato esclusivamente nell’utilizzare gomme di compound C2 e C3. Vettel, invece, ha provato nuove mescole e costruzioni per la stagione 2020, ma anche il primo prototipo della gomma 2021, con una costruzione standard ed una mescola che sarà utilizzata senza termocoperte. Nella seconda giornata, specialmente sulla SF90 guidata da Antonio Fuoco, gli ingegneri hanno continuato la raccolta dati. Inizialmente montando sull’endplate dell’ala anteriore un sensore per monitorare costantemente l’altezza da terra della zona esterna dell’ala anteriore.
Ala anteriore
Successivamente, sono stati montati dei tubi di pitot proprio sulla zona neutra dell’ala anteriore per cercare di fare delle misurazione sul flusso d’aria che la Ferrari va ad incanalare tra i due supporti di sostegno.
FOTO concesse da FUNOANALISITECNICA