La decisione della Federazione di non considerare né nuove né significative le prove presentata da Laurent Mekies per il team italiano ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente partendo ovviamente dai primi protagonisti. Ora servirà massima lucidità per vivere questo momento e reagire in pista
GP FRANCIA: 1° HAMILTON, 3° LECLERC, 5° VETTEL
È stata una dura porta in faccia. Alla Ferrari ma a tutta la Formula 1 che in questi giorni ha avuto l’occasione di discutere del proprio DNA. La decisione della Federazione di non considerare né nuove né significative le prove presentata da Laurent Mekies per il team italiano ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente partendo ovviamente dai primi protagonisti.
"Siamo dispiaciuti e ammareggiati. Contrariati per noi ovviamente ma anche per tutti i fans e per il nostro sport", pesate e lapidarie le parole di Mattia Binotto. Poco più articolate quelle di Sebastian Vettel che si è detto non sorpreso della decisione della FIA ma consapevole che era giusto provarci. L’unico modo per districarsi dalle infinite regole di questa Formula Uno sarebbe ritirarsi. E’ stato il commento ironico del tedesco che non ha certo nascosto la sua rabbia, per una decisione presa in poche ore che è sembrata una grande occasione mancata per tutti. Soprattutto a discapito dello spettacolo e della voglia di questi piloti di divertirsi e divertire, rispettando le regole ovviamente, ma con meno paletti.
È una Ferrari ancora più ferita, nel morale e politicamente. Anche la prima giornata in pista al Paul Ricard è stata più che altro una vera e propria giornata di test. Tra pezzi nuovi e vecchi per cercare comparazioni e correlazioni. La Red Bull è sembrata per ora più vicina alla Ferrari di quanto la rossa non sia sembrata vicina alla Mercedes, ferma a sette decimi dal più veloce Valtteri Bottas. Ora servirà solo massima lucidità per vivere questo presente.