I dati evidenziano come la Ferrari abbia lavorato nel corso del venerdi austriaco anche in "modalità test", collaudi nel corso delle libere che le squadre effettuano per ottenere rilevazioni sulle prestazioni aerodinamiche. Leclerc ha lavorato su tre velocità: 240 km/h, 200 km/h e 160 km/h. Il GP d'Austria è in diretta esclusiva su Sky Sport F1 e Sky Sport Uno
Charles Leclerc è stato il più veloce nella sessione pomeridiana di prove libere valide del Gran Premio d’Austria. Ma il lavoro del talento monegasco non si è limitato alla ricerca della prestazione pura: sia lui che il suo compagno di squadra, Sebastian Vettel, sono stati molto impegnati nel proseguire il lavoro di studio e sviluppo della SF90. Guardando i dati di velocità odierni abbiamo potuto apprezzare quanto lavoro di test a velocità costante è stato fatto dalla squadra di Maranello.
Le squadre effettuano questi test per ottenere rilevazioni sulle prestazioni aerodinamiche della vettura. Avere una macchina che prosegue in linea retta a velocità costante, appunto, è una situazione analoga alle prove in galleria del vento, che quindi consente agli ingegneri di valutare se le soluzioni portate sulla vettura si comportano come previsto in fabbrica. Con il limite imposto dalla Federazione ai test privati, queste occasioni sono fondamentali per capire, anche a livello teorico, la bontà degli aggiornamenti portati. Dai dati rilevati si nota che le due SF90 hanno percorso una lunga serie di giri in questa modalità. Addirittura in FP2 tra un giro lanciato e l’altro, nel corso dei cosiddetti “cool down laps”, Leclerc faceva questi lunghi tratti di test.
Il grafico fa riferimento a un giro completo effettuato da Leclerc nel corso delle Prove Libere 1, dove si vede molto bene come la Ferrari numero 16 abbia effettuato i test a 3 velocità: 240 km/h, 200 km/h e 160 km/h (quindi a intervalli regolari di 40 km/h). Le novità portate e così testate serviranno a Ferrari per ritrovare la competitività? L’impressione, dopo il venerdì di prove, è che sul circuito austriaco la Scuderia possa dire la sua.
Grafico e dati a cura di Federico Albano