Formula 1, le statistiche dopo il GP d'Ungheria: la dura legge di Lewis Hamilton

Formula 1

Michele Merlino

Se in Germania avevamo registrato la settima vittoria di Verstappen in carriera, in Ungheria siamo di fronte alla settima vittoria di Hamilton... all'Hungaroring. Un dato emblematico, che sintetizza il livello di dominio dell’inglese

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LA CRESCITA COSTANTE DI SCHUMI JR

Il sabato è tutto per Max

Finalmente Verstappen ce l’ha fatta: dopo un’attesa di 93 GP, è riuscito a diventare il 100° poleman nella storia della F1, riportando allo stesso tempo un motore Honda in pole per la prima volta dal GP d’Australia 2006 (Button, Honda: 13 anni, 4 mesi e 2 giorni d’attesa per il produttore giapponese). Curiosamente, Max ci ha messo un GP in meno per partire in pole rispetto al suo ex compagno di team Ricciardo, mentre il record (negativo) per più GP necessari per la prima partenza al palo spetta a un altro pilota Red Bull, Mark Webber, che necessitò di 132 GP. Max ha riportato in pole la Red Bull all’Hungaroring per la prima volta dopo 8 anni: qui erano partiti in pole solo nel 2010 e 2011 con Vettel. Per Verstappen, infine, un ulteriore record nelle sue stellari qualifiche: è stato il primo a registrare un giro ad oltre 210 km/h di media all’Hungaroring (1’14”958, migliorato poi con un 1’14”572 che gli vale la media record di 211,494 km/h).

Ma alla domenica è Hammer-time

Con un azzardo strategico magistrale, Lewis Hamilton ha sovvertito il pronostico ed è andato a prendersi la vittoria su Verstappen con un sorpasso a tre giri dalla fine. Per Lewis è l’81^ vittoria in carriera, a dieci lunghezze da Michael Schumacher. E’ anche il suo 144° podio, un numero a lui caro, visto che contiene il suo numero di gara (44). Lewis si è imposto per la settima volta all’Hungaroring, che diventa così il secondo tracciato in cui ottiene 7 vittorie dopo Montreal, dove ha trionfato per la settima volta quest’anno, in seguito alla contestata penalità a Vettel. Per Lewis infine, un numero tondo: è la sua 60^ vittoria con Mercedes in 131 gare per il team tedesco.

Ritmo insostenibile per la Ferrari

Il team del Cavallino Rampante registra una sonora sconfitta in un circuito in cui negli ultimi anni era sempre stato protagonista. Sono riusciti a piazzare Vettel sul podio e Leclerc al quarto posto, ma il distacco accusato al traguardo è imponente: 1’01” per Seb e 1’05” per Leclerc. Non è solo il distacco più pesante dell’anno, ma per trovare due Ferrari a più di un minuto all’arrivo in un GP asciutto bisogna tornare ad Abu Dhabi 2014, quando Alonso finì a 1’25” e Raikkonen a 1’27”.

Lewis vola via

Una brutta domenica per Bottas, solo ottavo dal secondo posto in griglia dopo un contatto al primo giro. La seconda posizione del via non gli porta molta fortuna: vi ha vinto solo una volta su 15, in Australia quest’anno. Con il compagno di team che va a vincere, ora Valtteri si trova a 62 punti da Hamilton nel mondiale: è il distacco primo-secondo più elevato dal 2011, quando una mostruosa Red Bull permise a Vettel di uscire dal dodicesimo appuntamento stagionale con 92 punti di vantaggio sul compagno di team Webber. I 250 punti di Hamilton non sono un primato assoluto: lui stesso ne aveva 252 nel 2015 ed il suddetto Vettel 259 nel 2011, sempre all’undicesimo round.