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Le condizioni di Schumacher e il confine fra verità e pettegolezzo

Formula 1

Guido Meda

Il quotidiano francese Le Parisien ha riferito di un dialogo fra medici dell’ospedale Pompidou sulle condizioni di Michael Schumacher: "E' cosciente". Poi la precisazione: "testimonianza che non chiarisce nulla di più sullo stato preciso del pilota"

LE PARISIEN: "SCHUMI A PARIGI PER CURE TOP SECRET"

LA RICOSTRUZIONE DELL'INCIDENTE SUGLI SCI

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L’attenzione su Schumacher torna, ciclica e imparabile. In qualche caso l’affetto dei tifosi, in qualche altro la pura passione per il pettegolezzo portano alla diffusione di notizie che generano speranza o disperazione; ma valgono poco se restano indiscrezioni, se un fondamento vero non c’è, non è comprovabile. Perché la famiglia di Schumacher, unica fonte ufficiale, dal primo giorno di dolore invoca silenzio; con amore gli fa scudo attorno e si riserva la diffusione di qualsiasi notizia, buona o cattiva che sia, relativa al suo dramma.

In questi giorni l’attività del quotidiano francese Le Parisien parla di un plausibile e temporaneo trasferimento di Schumi in un ospedale di Parigi, specializzato nella cura con le cellule staminali. L’ulteriore passo avanti odierno del quotidiano francese sarebbe la testimonianza oculare di una non ben identificata dottoressa che avrebbe riferito che "Schumacher è cosciente". Però, così come ha annunciato il passo avanti, Le Parisien ha poi fatto anche un passo indietro specificando, tramite nota di agenzia, che la testimonianza raccolta "non chiarisce nulla di più sullo stato preciso del pilota". Come a dire, poi, che forse era meglio evitare, prima. Che magari è una cantonata o che la famiglia non gradisce.

Del resto si può essere coscienti o incoscienti in molti modi. Se ne è già parlato altre volte, non dovrebbe creare curiosità morbosa e non cambia granché la sostanza finché Schumacher non torna, non si vede. Chiedono pace? Lasciamoli in pace. Forse - questo sì - varrebbe la pena che la famiglia comunicasse qualcosa in più, giusto per placare il rischio che verità e sciocchezze si mescolino tra loro diventando avversarie del rispetto e della speranza.