Formula 1, video highlights del GP di Giappone a Suzuka

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A Suzuka la Ferrari illude nelle qualifiche, con la prima fila tutta 'rossa', condita dalla pole record di Vettel. La gara però è un'altra storia: Mercedes vince e conquista il sesto titolo costruttori consecutivo. Incidenti, pit stop e penalità: tutto il meglio (e il peggio) del Gran Premio del Giappone. La F1 torna il 27 ottobre con la gara in Messico: diretta Sky Sport F1

VIDEO. GLI HIGHLIGHTS DEL GP - PAGELLE

HAMILTON CAMPIONE SE... - LE CLASSIFICHE

LA RABBIA DI KUBICA CONTRO LA WILLIAMS

A Suzuka è una (ennesima) festa Mercedes. Valtteri Bottas vince, davanti a Sebastian Vettel e al compagno Lewis Hamilton. Un primo e un terzo posto che valgono alla casa tedesca il titolo costruttori, il sesto consecutivo: eguagliato il record firmato dalla Ferrari dal 1999 al 2004. Una gara iniziata nel peggior modo possibile per la 'Rossa' di Maranello: partenza difficile (quasi 'falsa') per Vettel, contatto con Verstappen per Leclerc. Eppure, le qualifiche promettavano molto bene. Queste le classifiche dopo il GP di Suzuka: 

Classifica piloti

1 Lewis Hamilton 338
2 Valtteri Bottas 274
3 Charles Leclerc 221
4 Sebastian Vettel 212
5 Max Verstappen 212
6 Carlos Sainz Jr. 76
7 Pierre Gasly 73
8 Alexander Albon 64
9 Daniel Ricciardo 42
10 Lando Norris 35
11 Nico Hulkenberg 35
12 Sergio Perez 35
13 Daniil Kvyat 33
14 Kimi Raikkonen 31
15 Kevin Magnusen 20
16 Lance Stroll 19
17 Romain Grosjean 8
18 Antonio Giovinazzi 4
19 Robert Kubica 1
20 George Russell 0

Classifica costruttori

1 Mercedes 612
2 Ferrari 434
3 Red Bull Racing 323
4 McLaren 111
5 Renault 77
6 Toro Rosso 59
7 Racing Point 54
8 Alfa Romeo 35
9 Haas 28
10 Williams 1

Le qualifiche

Spostate a domenica mattina (alle 10 locali, le 3 italiane) per l'arrivo del tifone Hagibis (che ha portato alla chiusura del circuito nel sabato di Suzuka), le qualifiche sono state un trionfo delle Ferrari. A sorpresa, visto il dominio Mercedes in entrambe le sessioni di prove libere del venerdì. Pole position da record per Sebastian Vettel (1:27:064), seguito da Charles Leclerc, staccato di appena 189 millesimi. Un tripudio rosso che avrebbe lasciato prospettare una gara da protagonisti. Cosa che è accaduta solo in parte.

Dal sogno all'incubo

Tutta l'attesa viene tradita nel giro di pochi metri. Vettel sbaglia la partenza - che i commissari di gara poi non giudicheranno 'falsa' - e scivola in seconda posizione, dietro a Bottas. Leclerc si tocca con Verstappen, gira con l'ala danneggiata (cosa che gli costerà una penalità) ed è costretto ad una lunga serie di pit stop. L'olandese esce dalla gara, prima sulla carta e pochi giri dopo anche di fatto, rientrando ai box. Un flop Red Bull ma soprattutto Honda, che puntava molto sulla gara in Giappone.

La doppietta Mercedes sfiorata. Leclerc penalizzato

Dall'harakiri quasi completo della Ferrari, ne trae vantaggio soprattutto la Mercedes. Le due frecce d'argento di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton diventano le uniche vetture in grado di giocarsi la vittoria. Uno strano giro di pit stop (con annesso scambio di team radio) fa andare in testa prima il finlandese, poi il britannico. Lewis rimane al comando per qualche giro, seguito dal compagno. A negare la doppieta è la scelta dei box di far rientrare una seconda volta il leader del Mondiale (la strategia iniziale prevedeva una sola sosta). Al rientro, si trova dietro a Seb, che difenderà la posizione fino all'ultimo, nonostante un passo peggiore rispetto a Hamilton. Leclerc finisce sesto, ma viene penalizzato di 15 secondi per due irregolarità: l'incidente con Max Verstappen (5'') e aver girato con l'ala visibilmente danneggiata in seguito al contatto con la Red Bull (10''), disperdendo diversi detriti nel circuito.

Mercedes nella storia. Nel 2020 sarà record?

Con il primo e il terzo posto ottenuto a Suzuka, la Mercedes può festeggiare il titolo costruttori con 4 gare d'anticipo. Si tratta del sesto trionfo consecutivo per la casa di Stoccarda, che entra nella storia: è stato eguagliato il record centrato dalla Ferrari dal 1999 al 2004. Ora la testa della Mercedes è già al 2020: qualcuno potrà interrompere questa striscia di titoli?