Formula 1, rinviato il GP del Canada. Le ricadute dell'emergenza coronavirus sulla F1

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Il Gran Premio di Montreal è stato rinviato a data da destinarsi a causa dell'emergenza coronavirus. Il GP era in programma nel weekend del 12-14 giugno. Ma la pandemia non ha effetti soltanto sui calendari, ma anche sull'economia di tutto il Circus: le squadre di medio-bassa classifica hanno chiesto che il tetto di spesa di 175 milioni di dollari in vigore dal 2021 venga ulteriormente ridotto

LA RACE OF THE WORLD, F1 IN PISTA: LA CRONACA

Si va verso una formula risparmio. Per dovere, ma ora soprattutto per necessità. La situazione di incertezza creata dal Coronavirus preoccupa tutta la Formula Uno, che deve affrontare diverse problematiche tra cui la capacità dei team di reggere l'impatto della chiusura, allungata a 35 giorni, e dei mancati ricavi. Alcune squadre - come McLaren, Williams e Racing Point - hanno già messo parte del loro personale in cassa integrazione e ridotto gli stipendi dei piloti e non solo. E la stessa Liberty Media sta seguendo l'esempio. Ma nonostante la stagione 2020 per ora non abbia prodotto alcun reditto la Formula Uno sta pagando ai team i premi relativi allo scorso anno. Liquidità indispensabile, ma che potrebbe non bastare. Ed è proprio per questo che le squadre di media-bassa classifica stanno facendo pressione perchè il tetto di spesa di 175 milioni di dollari che sarà introdotto dal 2021 venga ulteriormente ridotto. Da un lato c'è chi punta a un taglio che arrivi a 125 milioni, McLaren davanti a tutti, dall'altro c'è chi, come la Ferrari, non può e non vuole essere paragonata a un semplice team clienti chiedendo una forbice più alta negli investimenti. Le posizioni sembrano abbastanza lontane ma forse non così inconciliabili. È stata bocciata invece dallo stesso presidente della FIA Jean Todt la proposta di posticipare di un altro anno le nuove monoposto. Tornare in pista è quindi un'esigenza, anche per far quadrare i bilanci. Per questo le ipotesi di gare a porte chiuse e su due piuttosto che tre giorni sembrano quelle più percorribili. Ma mentre il calendario ha perso un altro pezzo come il Gran Premio del Canada, la speranza di tutti rimane quella di ripartire comunque quest'estate. Per dovere e per necessità.