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Toto Wolff: "Vettel in Mercedes? Mai dire mai. Sono contrario a modificare le qualifiche"

Formula 1
©Getty

Il team principal della scuderia tedesca ha parlato con Formula1.com. "Per il futuro non escludiamo nessun nome - ha spiegato - e con Seb non sono solo parole di circostanza, perché bisogna rispettare un quattro volte campione del mondo". E sull'ipotesi di un cambio di format per le qualifiche è netto: "No ad artifizi per aiutare chi è dietro"

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Un futuro di Sebastian Vettel in Mercedes non è da escludere, almeno a sentire Toto Wolff. Il boss della scuderia tedesca, intervistato dal sito ufficiale della Formula1, è tornato a parlare del pilota in uscita dalla Ferrari. «Le nostre priorità sono i piloti della Mercedes: Lewis, Valtteri e George Russell - ha detto Wolff - ma a parte questo non escludiamo nessun nome, perché non sappiamo che cosa potrà succedere nei prossimi mesi. Con Vettel non sono solo parole di circostanza, prima di tutto perché bisogna rispettare un quattro volte campione del mondo. E poi perché mi è già capitato di vivere in prima persona situazioni completamente impreviste, come il ritiro di Nico Rosberg». 

Futuro Hamilton

Per ora l'obiettivo è continuare a vincere con Lewis Hamilton, anche se i due non hanno ancora parlato del rinnovo del contratto dell'inglese, in scadenza a fine stagione. "Durante il lockdown non ci siamo visti - ha spiegato Wolff - eravamo in due posti del mondo diversi, ma ci siamo sentiti regolarmente. Però non abbiamo ancora lavorato al rinnovo del contratto. Fra noi c’è un rapporto di fiducia solidissimo, quando ricominceremo a correre passeremo un po’ di tempo insieme e sono sicuro che tireremo fuori il contratto dal cassetto, spero molto presto».

"No a cambio format qualifiche"

Wolff ha anche parlato dell'ipotesi di cambiare il format delle qualifche, con l'introduzione della sprint race il sbatao. «La F1 è e deve restare meritocratica - ha spiegato - succede sempre che rispuntino fuori vecchi progetti già bocciati. Non è il momento degli esperimenti e non c’è bisogno di inventarsi degli artifizi per aiutare chi è dietro. Oltretutto, dalla mia esperienza nel GT, dico che meccanismi del genere si prestano a mille contraddizioni: alcuni piloti potrebbero affrontare la prima gara pensando soltanto alla posizione in cui partirebbero nella seconda (la griglia sarebbe invertita), magari si potrebbero ritirare di proposito per scattare in pole. Ci sarebbero tattiche spregiudicate, e poi con quelli più veloci a scattare dietro il rischio di vedere un grosso numero di ritiri sarebbe elevato e influenzerebbe il campionato. La trovo una mossa anti-sportiva e opportunistica per una cosa, che in base ai sondaggi, interessa solo al 15% dei tifosi». La chusura sul Mondiale ridotto che si disputerà ques'anno: «L’affidabilità sarà decisiva. Le macchine usciranno dai container dopo l’Australia senza aver mai più girato sui banchi, sarà un test per tutti».