Formula 1, GP di Emilia Romagna: le news della Ferrari

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Matteo Togninalli, Chief Race Engineer della Ferrari, spiega il weekend del Cavallino a Imola: "Il nostro pacchetto può adattarsi bene, ci aspettiamo temperature miti e meteo clemente. Abbiamo dimostrato capacità di adattamento, quindi un weekend di due giorni su pista nuova può essere un vantaggio". Il GP dell'Emilia Romagna è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

GP IMOLA, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

Dopo l'incoraggiante weekend di Portimao, la Ferrari si prepara al suo terzo e ultimo GP di casa di questo 2020. Domenica si corre a Imola il GP dell'Emilia Romagna, 13° appuntamento del Mondiale. La Rossa si presenta su una pista che non è più stata utilizzata dalla F1 dal 2006 e che presenta diverse modifiche da allora. Non c’è più la variante prima dei box, con le vetture sempre in piena accelerazione dall’uscita della Rivazza fino alla staccata della chicane del Tamburello. Il tempo sul giro dovrebbe aggirarsi intorno al minuto a 14 secondi, ben più veloce rispetto all’1’20”411 ottenuto sulla precedente configurazione da Schumacher nel 2004. Per il resto il circuito non è cambiato e continua a proporre curve leggendarie come la velocissima Villeneuve, la Tosa, l’impegnativa Piratella e le Acque Minerali in discesa.

Togninalli: "Il nostro pacchetto può adattarsi bene"

A presentare le ambizioni della Ferrari a Imola ci ha pensato Matteo Togninalli, Chief Race Engineer della Scuderia: “Al di là dell’introduzione di nuovi sviluppi, la ricerca di più prestazione è un lavoro continuo: anche se non ci sono elementi visibili, la vettura si evolve sempre. Anche in vista della preparazione per il 2021 nella parte finale di questo campionato avremo delle soluzioni da testare. Questa pista è molto tecnica, con una velocità media abbastanza elevata. Si prevedono condizioni meteorologiche piuttosto buone, con temperature attorno ai 18°-20° C. Anche in base a quanto abbiamo visto nelle ultime gare, credo che il nostro pacchetto possa adattarsi bene e che saremo in grado di tirare fuori tutto il potenziale disponibile. Fondamentale come sempre sarà il contributo dei nostri piloti”.

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Togninalli: "Così si prepara un GP di due giorni"

Per la prima volta nella storia recente della Formula 1, un Gran Premio si svolgerà con un programma articolato su due soli giorni. “La situazione di quest’anno ha proposto nuove sfide a tutti gli attori protagonisti di questo sport, che hanno dimostrato flessibilità e capacità di adattamento e il weekend di Imola ne è un esempio – spiega Matteo Togninalli –, con due gare consecutive in Europa su circuiti distanti più di duemila chilometri fra loro bisognava trovare una soluzione che evitasse un’escalation dei costi: così si è arrivati a comprimere in due giorni di attività di pista tutto l’evento. È già accaduto in passato di dover rinunciare ad una giornata – basti pensare al Gran Premio dell’Eifel di tre settimane fa o quello del Giappone dello scorso anno - ma sempre per cause di forza maggiore: in questo caso invece tutto è stato programmato e organizzato in anticipo”.

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Togninalli: "Un vantaggio partire da zero su pista nuova"

Il weekend compresso arriva su un circuito in cui la Formula 1 non corre da quattordici anni: "Questa è una variabile in più che ha un peso importante - ha proseguito Togninali -. La preparazione del Gran Premio è sempre più fondamentale per cercare di ottenere la miglior prestazione possibile: vale per la vettura ma anche per i piloti, per la squadra e per le gomme, cioè per tutto quello che in gergo viene considerato il pacchetto. Senza riferimenti – com’è il caso di Imola – il livello di affinamento è meno elevato e bisogna considerare scenari più ampi. Chiaramente il simulatore aiuta, soprattutto per dare ai piloti la possibilità di familiarizzare più in fretta con il tracciato non solo per la sua conformazione ma anche per quelle caratteristiche che possono avere un impatto sulla prestazione, come eventuali saltellamenti dell’asfalto, passaggi sui cordoli, traiettorie e riferimenti per la frenata. È vero che un pilota apprende una nuova pista a una velocità incredibile e arriva in fretta al limite ma è un fatto che quando si gira su tracciati inediti l’evoluzione dei tempi sul giro è molto più marcata. È importante quindi girare quanto più possibile per arrivare più velocemente all’optimum. Credo che abbiamo dimostrato in questa stagione così strana di saperci adattare in fretta alle situazioni insolite, di saper reagire agli imprevisti e di avere un livello di preparazione molto buono. Tutto sommato, mi sento di dire che possa essere un vantaggio”.

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