Portimao, vittoria di forza di Hamilton: l'analisi tecnica

Formula 1

Cristiano Sponton

Hamilton in Portogallo sale a 97 vittorie in carriera e si porta a +8 su Verstappen in classifica. GP comunque positiva per l'olandese, capace di difendersi dagli atacchi di Bottas. Norris si conferma in crescita, bravo Norris ad avere la meglio su Leclerc

GP PORTOGALLO: GLI HIGHLIGHTS

Hamilton 2, Verstappen 1. È stata una vittoria di forza quella del campione del mondo in carica che, dopo aver perso la pole per soli 7 millesimi, è andato a prendersi la vittoria numero 97 della sua corriera portando il vantaggio in classifica su Verstappen a 8 punti. Il pilota olandese è stato comunque autore di una gara positiva, visto che è riuscito a tenersi dietro l’altra Mercedes di Bottas. Quarto Perez che, gara dopo gara, sta prendendo confidenza con la sua nuova monoposto. Il "Gp degli altri" è stato vinto, ancora una volta, dalla McLaren di Norris che è riuscito a precedere la Ferrari di Leclerc. In crescita l'Alpine con Esteban Ocon settimo davanti ad Alonso, che è stato autore di una buona rimonta visto che era scattato dalla tredicesima piazza. Chiudono la zona punti l'altra McLaren di Ricciardo e l’Alpha Tauri di Gasly.

Quale è stato il momento chiave della gara?

Non c’è stato un vero e proprio momento decisivo per la vittoria di Hamilton. In partenza non era riuscito ad attaccare Bottas ma si era difeso piuttosto agevolmente su Verstappen. Alla ripartenza, dopo la Safety Car, ha avuto un’esitazione ed ha perso la posizione su Verstappen. "Ovviamente, inizialmente mi sono concentrato su Valtteri", ha dichiarato Hamilton a fine gara. "Ma poi ho guardato nello specchietto retrovisore per una frazione di secondo per vedere dove fosse Max e proprio in quel momento, Valtteri ha accelerato". Verstappen ha approfittato dell'occasione e lo ha attaccato alla staccata di curva 1. E anche lì Hamilton ha commesso un errore, come lui stesso ha ammesso: "Max era subito nella mia scia. Poco prima che uscisse dalla mia scia mi sono sposato verso l’interno e Max ha sfruttato la scia di Bottas e mi ha sorpassato esternamente. Non è stata una manovra particolarmente intelligente la mia ". 

Hamilton è stato poi bravo a riprendersi e giro dopo giri ha costruito la sua vittoria. Al giro 11 ha approfittato di una” sbavatura” di Verstappen per riprendersi la seconda posizione e, 9 giri dopo, ha attaccato Bottas scavalcandolo sul rettifilo principale. Andato in testa ha allungato su Bottas e Verstappen e questo divario gli è servito per gestire nel migliore dei modi la sosta ai box. Se andiamo ad analizzare i singoli stint possiamo notare che la differenza di passo tra Red Bull e Mercedes è stata davvero irrisoria e perciò va dato un gran merito ad Hamilton che è riuscito a fare la differenza su Verstappen e Bottas. 

Il confronto

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GP Potogallo

All’inizio del secondo stint, Verstappen, approfittando delle gomme ancora fredde di Bottas, è riuscito a scavalcarlo ma non ha avuto il ritmo per mettere pressione su Hamilton. Osservando il passo possiamo notare il grande equilibrio che c’è stato anche in questa seconda fase di gara. Bottas, tra i top 3, è stato il più lento ma questo è dovuto anche ad un problema ad un sensore che gli ha fatto perdere potenza. Senza questo inconveniente il ritmo del finlandese era similare a quello di Hamilton e Verstappen.

Portogallo

Mercedes, rispetto al Bahrain, è sicuramente cresciuta a livello di monoposto nonostante non ci siano ancora stati dei grossi pacchetti aerodinamici a differenza di Red Bull che su questa pista aveva introdotto diverse migliorie. Il salto in avanti della Mercedes è dovuto principalmente ad una miglior comprensione degli pneumatici che ha permesso un ravvicinamento nei confronti della Red Bull. Anche in casa anglo-tedesca sono convinti che la vettura non sia ancora la migliore del Circus: “Le vetture sono molto vicine tra loro. Lo avete visto nelle qualifiche. Chiunque dei primi tre avrebbe potuto essere in pole position.  Per quanto riguarda la gara, nessuna macchina era davvero superiore. C'era solo un pilota superiore e si chiamava Lewis Hamilton. A Barcellona, ​​tuttavia, le cose potrebbero cambiare. Ci sarà da gestire il surriscaldamento delle posteriori come in Bahrain”.

Anche in casa Red Bull sono convinti della bontà della loro vettura: “Le condizioni qui erano molto particolari, con il freddo, il vento e l'asfalto scivoloso. Se abbiamo una gara standard a Barcellona, ​​dovremmo saperne di più su quale vettura è davvero la più forte. Siamo molto vicini a livello di performance”.

 

È stato un errore fermare Bottas per cercare il giro veloce in gara?

Visto l’equilibrio che regna in questo inizio di mondiale, Mercedes, ha rischiato di regalare un punto a Verstappen. Cosa che non è avvenuta solo per un’infrazione al track limit del pilota olandese.

Nella fase finale, la Mercedes ha chiamato Bottas per un pit-stop per attaccare il giro più veloce in gara con gomme soft, che apparteneva alla Red Bull di Perez. Il pilota finlandese è stato richiamato ai box con troppo anticipo (3 giri dalla fine) e questo ha dato la chance alla Red Bull di rispondere con Verstappen. Questa scelta di Mercedes è stata spiegata a fine gara con la possibilità di dare a Bottas un doppio giro di riscaldamento. Toto Wolff, a fine gara, ha ammesso l’errore: “È stato un nostro errore. Dobbiamo imparare da queste situazioni”.

Come è stata la gara della Ferrari?

La Rossa non è stata brillante in questa gara. Dopo le libere si pensava che la SF21 fosse la terza forza su questa pista ma la gara ci ha mostrato che la McLaren ha ancora un piccolo vantaggio nei confronti della scuderia italiana. Leclerc è riuscito a classificarsi al sesto posto mentre, Sainz, partito quinto, è finito fuori dalla zona punti. Il problema principale sono state le gomme medie che non hanno funzionato nel primo stint con Leclerc e nel secondo con Sainz. A posteriori possiamo dire che la strategia di Sainz è stata sbagliata. Con la speranza di effettuare un undercut (poi non riuscito) su Norris si è scelto di utilizzare la gomma medie ma questa ha dato grossi problemi di graining e il ritmo del pilota spagnolo è calato giro dopo giro. Il pilota spagnolo ha analizzato molto bene la gara davanti alle telecamere: “La partenza è stata buona e tutto è andato bene fino al giro 24 quando mi sono fermato per montare le medie ed ho provato ad effettuare l’undercut su Norris. Ho accusato molto graining ed eravamo soltanto ad un terzo di gara. Ho spinto molto per provare a sorpassare la McLaren, ma con il graining sempre più evidente ho sofferto di un enorme sottosterzo e sono scivolato fuori dai primi dieci. Non ci aspettavamo una performance così della media. Sapevamo che era fondamentale non sforzare eccessivamente le gomme nei primi giri. La decisione di provare a fare l’undercut è stata rischiosa e purtroppo non ha pagato. Non pensavamo che la gomma media fosse così difficile da gestire”.

È andata meglio per Leclerc al quale è stata montata la hard che si è comportata decisamente meglio. Il pilota monegasco, a fine gara, ha ammesso che il quinto posto era alla sua portata: “Avevamo il potenziale per essere quinti, ieri non sono stato perfetto per colpa mia. Non abbiamo ancora capito le gomme medie: ho guidato bene nel primo stint, Carlos nel secondo ha fatto fatica. Onestamente su questa pista e con questo vento abbiamo faticato”.

Se osserviamo i singoli stint possiamo notare quanto siano vicine Ferrari e McLaren. Nella prima parte di gara, a parità di gomma, Norris è stato più veloce rispetto a Sainz di quasi 2 decimi al giro. Con gomme medie, Leclerc, non è stato autore di un buono stint visto che ha avuto un ritmo similare a quello del compagno di squadra.

Il duello

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Portogallo

Nel secondo, osserviamo un vero e proprio tracollo di Sainz mentre Norris e Leclerc sono riusciti a tenere lo stesso passo. La differenza l’ha fatta la gomma “gialla” che ha funzionato bene sulla McLaren mentre è stata un grosso handicap per la Rossa. 

Portogallo