La certezza è Max Verstappen, il campione del mondo che dovrà difendere il titolo nella stagione che avrà inizio in Bahrain il prossimo 20 marzo. Con lui, per il secondo anno consecutivo, Sergio Perez. L'olandese la stella, il messicano la spalla ideale per una coppia di piloti sulla carta perfetta. Ecco le loro carriere
Max Verstappen e Sergio Perez pronti a tornare in pista per confermare di essere una delle migliori coppie nella griglia di partenza del Mondiale. L'olandese campione in carica ha potuto contare lo scorso anno sulle buone prove di Checo che si è dimostrato un'ottima spalla in momenti fondamentali nella lotta al titolo contro Lewis Hamilton. Riusciranno a ripetersi nel 2022? Intanto ripercorriamo la loro storia.
Verstappen, da Mad Max a Super Max
Ha esordito in F1 il 15 marzo 2015: era il GP d'Australia e Max guidava la Toro Rosso. Ad oggi ha corso 60 gare, vincendone 3. Sono 11 i podi e 2 i giri veloci; 421 i punti e un 5° posto nella classifica piloti del 2016 che resta il suo miglior risultato. E' lo stesso anno in cui diventa il più giovane driver - 18 anni - a vincere un GP (Spagna). Nel 2017 ha invece chiuso la stagione al 6° posto (alle spalle di Ricciardo). Carattere apparentemente introverso - questo almeno è ciò che ci restituiscono le immagini e le interviste televisive - Verstappen è nato ad Hasselt il 30 settembre del 1997. Doppia nazionalità, belga e olandese, le corse sono nel suo Dna visto che suo padre, Jos, ha gareggiato in F1, mentre la mamma, Sophie Kumpen, ha corso come pilota di kart. Irruento, si spinge spesso al limite in pista, forse anche con un pizzico di eccessiva e incoscienza. O almeno così è stato nei primi anni in F1.
Quella volta ad Austin, la rabbia di Max
Lo dimostra quanto accaduto nel GP Usa del 2018: fresco di rinnovo con Red Bull, ad Austin c'erano tutte le intenzioni di brindare per il nuovo accordo. Vertstappen completò una rimonta incredibile, da sedicesimo a terzo, con un super sorpasso negli ultimi metri ai danni di Kimi Raikkonen. Neppure il tempo di buttare giù un sorso d'acqua nel retro podio che arrivò la mazzata: i commissari di gara lo sanzionano con 5 secondi e scivola al quarto posto (Kimi terzo) per aver tagliato la curva con tutta la vettura oltre il cordolo durante il sorpasso. Scurissimo in volto, Max più tardi scriverà su Twitter: "E' stata una decisione molto stupida, presa da un commissario idiota contro di me, mentre ad altri non è stato fatto nulla. Mi sento derubato". Poi, sempre attraverso il web, un parziale dietrofront. Eppure proprio i social - Instagram in particolare - ci hanno permesso di conoscere qualcosa in più su Verstappen, soprattutto negli ultimi tempi. Un ragazzo che sembra essere maturato, che appare più "moderato" rispetto al passato. Anche in pista. Quanto alla sua storia con la Red Bull, nel 2017 ha chiuso al 6° posto (168 punti), nel 2018 4° (249 punti), nel 2019 3° (278 punti) e nel 2020 sempre 3° (214 punti). Una escalation che lo ha avvcinanarlo sempre più al sogno di vincere il titolo mondiale.
2021, l'anno della consacrazione e del titolo mondiale
Una carriera da predestinato quella di Max Verstappen. La consacrazione e la realizzazione del suo sogno è arrivata al termine di una cavalcata trionfale, cominciata nel 2021 con il successo a Imola e chiusa con la gara di Abu Dhabi dello scorso 12 dicembre, che ha regalato il primo titolo iridato al 24enne olandese della Red Bull. In mezzo una serie incredibile di vittorie e un duello appassionante con Lewis Hamilton. L'epilogo tra le polemiche e la rabbia della Mercedes non ha però sminuito il successo in un campionato che ha sancito la crescita definitiva di Super Max.
Sergio Perez, quando in Messico urlano "Checo, Checo!"
È l'idolo sportivo indiscusso nel suo Paese, il Messico. L'urlo "Checo, Checo!" è una costante durante il weekend di gara a Città del Messico. Classe 1990, da poco ha compiuto 32 anni, Perez si affaccia alla dodicesima stagione in Formula 1, seconda consecutiva con la Red Bull. La prima, con la Sauber, si concluse con un 16esimo posto (14 punti). Dopo un passaggio in McLaren nel 2013 (11esimo con 49 punti), è passato alla Force India poi divenuta Racing Point sotto la guida di Lance Stroll: qui il suo miglior piazzamento, 4° nel 2020 con 125 punti.
La svolta: il successo a Sakhir nel 2020
E' quello che ha probabilmente convinse la Red Bull a puntare su di lui: il successo a Sakhir nel Mondiale 2020. Sembrava destinato a rimanere senza sedile e invece Perez, ha centrato il suo primo successo in carriera. E lo ha fatto in modo incredibile: dopo il contatto con Verstappen e Leclerc al primo giro, Checo era retrocesso in 18^ e ultima piazza. Da quel momento, il pilota della Racing Point ha inanellato una serie di giri veloci, rimontando fino alla prima posizione. Agevolato anche dal clamoroso errore al box Mercedes e dalla foratura di un Russell che sembrava in grado di rimontare, Perez ha portato a casa la vittoria ed evitare di rimanere disoccupato dopo il benservito ricevuto dalla futura Aston Martin.
Spalla perfetta, molto più di uno "scudiero"
La parola "scudiero" nelle ultime stagioni è spesso stata associata alla figura di Valtteri Bottas, che, a dire il vero, raramente è riuscito a "reggere il gioco" del muretto Mercedes nelle circostanze in cui era necessario dare una mano al compagno di squadra Hamilton. Da questo unti di vista, in appena una stagione, in Red Bull il ruolo di "spalla" lo ha interpretato molto meglio Sergio Perez nei confronti di Max Verstappen. Basti pensare al decisivo GP di Abu Dhabi 2021, con il messicano protagonista di una difesa strenue su Hamilton.