
La F1 correrà a Jeddah dopo l'attacco dei ribelli a un impianto petrolifero. E' UFFICIALE
La F1 va avanti nonostante l'attacco a Jeddah mentre erano in corso le libere del GP Arabia Saudita, quando un razzo dei ribelli yemeniti è stato lanciato sugli impianti petroliferi della Aramco, a circa 20 km dal circuito. Dopo essere scesi in pista per le Libere 2, la conferma di Domenicali dopo un vertice: "Si va avanti". Gli incontri tra piloti (non convinti di correre) e team principal sono andati avanti fino a notte, ora la comunicazione ufficiale

LA FI VA AVANTI A JEDDAH - Con questo comunicato ufficiale e congiunto, FIA e Formula 1 confermano che il programma del GP dell'Arabia Saudita andrà avanti a Jeddah nonostante l'attacco di ieri, da parte di ribelli yemeniti, a un impianto petrolifero Aramco a poco più di 20 Km dal circuito. Le discussioni tra piloti, team, vertici di F1 e Federazione, sono durati diverse ore. Poi è arrivata la decisione ufficializzata nella mattinata del 26 marzo.
Di seguito tutta la ricostruzione.

Un razzo lanciato dai ribelli yemeniti ha colpito uno stabilimento petrolifero della Aramco nei pressi di Jeddah, a circa 20 km di distanza dal circuito che ospitava le prove libere di Formula 1. Si tratta di un attacco congiunto da parte degli yemeniti a cinque obiettivi sensibili in Arabia Saudita

Questa la mappa che dimostra la grande vicinanza tra l'obiettivo colpito dal razzo e il circuito di Formula 1

Fiamme e un'alta colonna di fumo si sono levate nel cielo di Jeddah. Il tutto mentre erano in pista le monposto. Ricordiamo che Aramco è partner globale dal 2020 di F1, con marchi a bordo pista, ed è sponsor principale sia del Gran Premio degli Stati Uniti che, da quest'anno, dell'Aston Martin.

Davvero impressionante questa immagine, con la Mercedes e sullo sfondo il fumo provocato dall'esplosione

Dopo una riunione che si è tenuta con l'AD di Formula 1, Stefano Domenicali, si è deciso di scendere in pista per le Libere 2, cominciate con 15' di ritardo

Stefano Domenicali, CEO di F1, conferma che il weekend del GP d'Arabia si svolgerà regolarmente, nonostante l'attacco dei ribelli yemeniti che hanno lanciato un razzo a 20 km dal circuito di Jeddah: "Siamo tutti qui, è sicuro correre". Una nota F1: "Il fine settimana si svolgerà regolarmente, la sicurezza è una priorità"
Domenicali: "E' sicuro correre"
Alle 20 ora italiana, le 22 a Jeddah, una riunione che ha visto coinvolti tutti gli attori, dai piloti ai Team Principal, passando per i vertici di F1 e FIA

"Abbiamo ricevuto rassicurazioni dalle autorità locali. Crediamo in loro e andremo avanti regolarmente con l'evento. La sicurezza è garantita, hanno tutti i sistemi per proteggere l'area". Così Stefano Domenicali dopo la riunione a cui hanno partecipato anche piloti e team principal. Confermato quindi lo svolgimento del weekend di gare in Arabia Saudita.

La riunione tra i piloti però prosegue fino a tarda notte: si discute con i vertici F1 e FIA, poi con i team principal. Fuori i giornalisti attendono di capire una eventuale presa di posizione

Dopo 4 ore e mezza di riunione, alle 2.30 di notte, George Russell (presidente GPDA) e Andreas Seidl (team principal McLaren) lasciano il meeting e si dirigono verso il n°1 di F1 Stefano Domenicali per comunicare una decisione: programma confermato, si corre al 100%







Le esplosioni sono proseguite anche durante la notte nell'impianto Aramco





Le riunioni tra piloti (non convinti di correre), team principal e vertici del Circus sono andati avanti fino alla tardissima notte araba