F1, Gp Ungheria: la gara vista dalla pista dell'Hungaroring

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

©Getty

Polemiche e malumori nell'ultima gara prima della pausa estiva in casa Ferrari, che in Ungheria ha perso un podio (e non la vittoria) a causa di una strategia sbagliata. E' mancata anche l'ammissione dell'errore, che ha ulteriormente allargato la distanza che ormai sembra abissale tra Leclerc e Binotto. Le vacanze serviranno a tutti... Il Mondiale torna in pista il 28 agosto a Spa: tutto in diretta su Sky e in streaming su NOW

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Tra polemiche e malumori si è perso un po' di vista il vero verdetto della gara: la Ferrari in Ungheria non avrebbe vinto. Mentre un podio sì, è mancato sicuramente per strategia. Dopo aver puntato a un obiettivo - la doppietta - a cui considerati i riscontri di venerdì si poteva ambire, la performance della macchina di domenica è stata invece una doccia gelata per tutti. Su un circuito che sembrava essere l'habitat naturale per la F1-75, con temperature più fresche e qualche goccia di pioggia, la prestazione è sparita e nessuno è stato in grado di fornire ancora una spiegazione.

 

Sarà questo il primo tassello da trovare e sistemare per Binotto e squadra prima di chiudere definitivamente computer e fabbrica per le vacanze. Nello scoprirsi inaspettatamente così fragile, la Ferrari ha perso anche lucidità al muretto. Da qui l'errore di non considerare la mescola più morbida per Leclerc che comunque aveva un buon passo e affondare la sua gara montandogli invece la gomma più dura nel momento in cui era in testa. Una scelta suicida, visto che già alla vigilia della gara era una mescola ritenuta da quasi tutti un secondo più lenta della media e veramente difficile da mandare in temperatura nei primi giri. La vittoria era ormai compromessa, ma un podio era alla portata del monegasco. 

 

E' mancata anche l'ammissione dell'errore, che ha ulteriormente allargato la distanza che ormai sembra abissale tra Leclerc e Binotto. La pausa servirà a tutti: per riflettere, trovare soluzioni e ricominciare in maniera diversa. Le ultime 9 gare dell'anno saranno da affrontare tappa per tappa, facendo tesoro di errori e problemi per non sprecare almeno le gioie che questa macchina può ancora regalare.