Formula 1, le gomme Pirelli per il GP Brasile a Interlagos
Terzultimo appuntamento della stagione 2023 del Mondiale di Formula 1. Per la gara a Interlagos, su un tracciato particolarmente "rugoso", Pirelli porta le mescole C2, C3 e C4. Andiamo ad analizzare tutti i dettagli con i dati del fornitore unico del Mondiale. Tutto il weekend è in diretta su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in 4K (canale 213) e in streaming su NOW
- Si conclude con il Brasile il tris di gare consecutive della F1. A Interlagos si corre per la terzultima prova della stagione. Che gomme vedremo in pista? Scopriamo tutti i dettagli con i dati forniti da Pirelli.
- Al Gran Premio di San Paolo verranno utilizzate le mescole C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.
- 23,0 ps1 (anteriore)
- 21,0 psi (posteriore)
- -3,25° (ant)
- -2,00 (post)
- "Con i suoi 4,309 Km di lunghezza, Interlagos è uno dei circuiti più corti di tutto il calendario iridato, superato solamente da Monaco e Città del Messico e viene percorso in senso antiorario. Adagiato sul fianco di una collina, è caratterizzato da un tratto in ripida discesa dopo la prima curva e da una lunga salita, prima sinuosa e poi con una specie di lunghissimo rettilineo che si percorre in pieno e riporta le vetture sul traguardo"
- Le curve sono 15 (9 a sinistra e 5 a destra): è una delle poche piste del mondiale dove si corre in senso antiorario”, aggiunge Mario Isola.
- “È un circuito piuttosto completo - sottolinea Isola - con curve a media e bassa velocità e diversi cambi di direzione e la necessità di avere un carico aerodinamico piuttosto elevato. In termini di forze che agiscono sui pneumatici, è un circuito abbastanza bilanciato fra quelle laterali e quelle longitudinali. Come spesso accade sulle piste permanenti che hanno una lunga storia alle spalle, l’asfalto presenta un livello di rugosità elevato".
- "Il degrado è tuttavia di natura prevalentemente termica, pertanto la scelta del tris di mescole è ricaduta su C2, C3 e C4”.
- "Dal punto di vista delle strategie di gara, il doppio pit-stop è l’opzione più prevedibile: la sosta singola richiederebbe tantissima accortezza nella gestione dei pneumatici, penalizzante in termini di passo. Inoltre, la safety-car è assai spesso stata una protagonista, introducendo una variabile in più, così come lo potranno essere le condizioni meteorologiche, che in questa parte dell’anno possono mutare molto velocemente anche in maniera significativa", conclude Isola.