La F1 è stata la sua casa fino alla fine. Negli ultimi anni in versione manager, c'è la sua firma nel passaggio di Adrian Newey all’Aston Martin per una cifra faraonica. Ma la sua è la storia di chi ha abbinato il fiuto per i talenti a quello per gli affari. Ha avuto quote anche nel Celtic Glasgow e in molte altre attività, ed era un vero rocker, che abbiamo visto impegnato alla batteria sul palco insieme a Damon Hill alla chitarra
Ha abbinato il fiuto per i talenti a quello per gli affari, lasciando il segno nella F1 degli anni ’90. Eddie Jordan, imprenditore irlandese istrionico con un passato da pilota, è stato il primo a lanciare Michael Schumacher in F1, dandogli una chance nel GP del Belgio del 91 quando il tedesco stupì tutti con il settimo posto in qualifica all’esordio. La sua scuderia era appena approdata in F1 e ci sarebbe rimasta fino al 2005 conquistando anche 4 vittorie.
L'apice di nuovo a Spa, nel 1998 con il primo successo, addirittura una doppietta firmata Damon Hill-Ralf Schumacher e poi l’anno seguente con Heinz Harald Frentzen addirittura in lotta per il titolo che chiuse terzo nel Mondiale 1999. Ha avuto quote anche nel Celtic Glasgow e in molte altre attività, ed era un vero rocker, che abbiamo visto impegnato alla batteria sul palco insieme a Damon Hill alla chitarra.
Ma laF1 è stata la sua casa fino alla fine. Negli ultimi anni in versione manager, c’è la sua firma nel passaggio di Adrian Newey all’Aston Martin per una cifra faraonica. Ha portato il genio con cui non era riuscito a lavorare alla Jordan nella squadra che, dopo una serie di cambi di proprietà e denominazioni, proprio da Jordan è diventata Aston Martin. Purtroppo non ha fatto in tempo a godersi la sua accoppiata perfetta.