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Ferrari, Hamilton e Adami in cerca di feeling: tutti i loro team radio

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Niccolò Severini

Niccolò Severini

Incomprensioni, toni tesi e talvolta un'ironia pungente. L'armonia tra Lewis Hamilton e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami è ancora complicata. Le comunicazioni al GP di Monaco (dall'impeding nel Q1 al 'Sei arrabbiato con me?') sono solo l'ultimo episodio di una serie di episodic che evidenziano un feeling ancora da affinare. Tutto il Mondiale live su Sky e in streaming su NOW

F1, GP SPAGNA: TERZE LIBERE LIVE

"Lasciando emergere in noi, spontaneamente quel che c'è, nascosto in fondo" cantavano Mina e Cocciante in 'Questione di feeling'. Di nascosto c'è poco, di spontaneo molto nelle comunicazioni radio tra Lewis Hamilton e Riccardo Adami in questo primo terzo di stagione. L'alchimia totale si sta ancora cercando, in un rapporto nuovo, come per tutto il resto in questa nuova avventura. Non semplice resettare e ricominciare da zero. Sia per Hamilton dopo una collaborazione di undici anni con Peter Bonnington in cuffia – oggi ingegnere di pista di Kimi Antonelli in Mercedes – che per Adami, per quattro anni con Sainz e prima ancora con Vettel.

Problemi di comunicazione e Hamilton a Monaco chiede: "Sei arrbbaito con me?"

In otto Gran Premi hanno fatto ascoltare già alcuni episodi controversi e, purtroppo per i tifosi Ferrari, solo due di gioia pura: il 'San Diego', parola in codice, urlato dopo pole e vittoria nella Sprint della Cina. Hanno fatto più rumore i team radio di incomprensioni e battibecco. A partire dall'ultimo a Monte-Carlo nel giro di rientro, quando il numero 44 ha chiesto al suo ingegnere di pista se fosse arrabbiato per la mancata risposta al ringraziamento per aver messo a posto la macchina sbattuta a muro alla fine delle prove libere 3 il sabato. Un episodio che segue la difficoltà di comunicazione in gara quando Hamilton chiedeva quanto avesse da Piastri – pilota davanti a lui in quel momento – con Adami vago nel rispondere. Incomprensioni. 

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Problemi di comunicazione e l'impeding di sabato a Monaco su Verstappen

Quella certamente più grave e accesa è del sabato, costata poi all'inglese tre posizioni sulla griglia per l'impeding su Verstappen in Q1. L'olandese arriva lanciato verso Massenet, Adami lo avvisa per poi contraddirsi, spiegando che Max sta rallentando e così Lewis si risposta verso destra, ma il numero 1 il piede non l'ha alzato. Frittata che costa il quarto posto conquistato in qualifica. 

L'ironia piccata di Hamilton a Miami: "Devo far passare anche lui?"

Chiaro che con i risultati positivi l'umore sia migliore e i toni più distesi. Come a Imola quando Lewis rimonta dalla dodicesima alla quarta posizione. Più l'eccezione che la regola in questo 2025. Il tono rude è la traccia audio più ascoltata in questa playlist. A Miami forse lo scambio più duro: Hamilton chiede strada a Leclerc per provare a prendere Antonelli dopo il pit stop. La lentezza nelle decisioni al muretto concede lo swap quando ormai il picco prestazionale della gomma del 44 è andato per poi rifare lo scambio senza possibilità che Charles prenda Kimi. In quei momenti Hamilton con un'ironia piccata chiede se il team volesse che si sedesse lì, in quella posizione, per tutta la gara. Quando poi lascia ripassare il compagno Adami lo aggiorna su Sainz: "1.4 secondi dietro" e la risposta è stata rabbia pura: "Devo far passare anche lui?!". Il culmine di una giornata non facile in cuffia con il pilota che si lamentava del timing delle comunicazioni: "Vi ho detto che non mi dovete parlare mentre sono in lotta in frenata". Il giorno prima altro episodio. La pista si asciuga rapidamente durante la Sprint e l'inglese chiede di rientrare con insistenza finché dal muretto gli concedono la sosta, chiamandolo per le soft. Anche in questo caso controrisposta decisa: "No, soft amico! Soft!". Chiamata poi azzeccata perché Lewis si prende il terzo posto. 

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Hamilton in Australia: "Abbiamo perso una grande occasione"

Riavvolgendo il nastro all'inizio della stagione e schiacciando play, la melodia non è mai stata troppo diversa. Già dall'Australia quando nel caos del diluvio a un certo punto le Ferrari – partite settima e ottava – si trovano in testa, ma non sfruttano al meglio il jolly quando il meteo peggiora in maniera repentina: "Mi avevate detto che non avrebbe piovuto così tanto – Lewis dalla radio -, abbiamo perso una grande occasione". Queste le note più comprensibili a un orecchio non tecnico. Ma tra Giappone e Cina, e qui si ritorna anche alla necessità di adattamento, Lewis si lamenta dei suggerimenti per sistemare mappe motore rispondendo di non aver capito o che siano arrivate due indicazioni contradditorie.

Hamilton-Adami: un rapporto ancora da affinare

Insomma, un rapporto da affinare ancora, con Bono c'è voluto tempo e nulla vieta che sia così anche con Adami. Anche perché Hamilton, anche quando dominava, spesso vedeva fantasmi lamentandosi di avere gomme finite o che sentisse qualcosa di strano sulla macchina e il livello d'ansia nella sua voce aumentava. Episodi duri anche con Bonnington, come detto, quando durante il GP di Germania 2018 – quello dell'incidente di Vettel contro le barriere mentre era in testa – Hamilton rimontò fino a vincere dovendo fare i conti con la chiamata i box poi smentita mentre stava imboccando la corsia e ha tagliato sull'erba per rientrare sul rettilineo principale. A inizio anno Hamilton e Adami hanno promesso una versione italiana dell’iconico 'Hammer Time' che non si è ancora sentita, però. Insomma, questione di feeling da affinare.

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