GP Ungheria, l'analisi tecnica del trionfo Ferrari

Formula 1

Cristiano Sponton

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Dai problemi patiti in gara da Vettel alla fantastica doppietta delle Rosse. Le strategie di Ferrari e Mercedes a confronto: dai giochi di squadra alla gestione delle gomme. Proviamo a capire, infine, cosa ci potrà riservare la seconda parte della stagione dopo la pausa estiva

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Ci si attendeva la risposta della Ferrari all’avanzata della Mercedes e la Rossa lo ha fatto nel migliore dei modi, ottenendo una doppietta con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Il risultato ha permesso a Vettel di portare a 14 punti il distacco su Lewis Hamilton nella classifica piloti e alla Ferrari di accorciare il gap da Mercedes nel campionato Costruttori (39 i punti che separano i team).La Ferrari quindi si presenta alla pausa estiva in testa al Mondiale, cosa che non succedeva da ben 5 stagioni, ovvero dal 2012 quando la F2012 era guidata da Fernando Alonso.

Idraulica e sterzo: nonostante i problemi, doppietta Rossa

La domenica per la scuderia italiana non era iniziata nel migliore dei modi a causa di una perdita idraulica nella zona posteriore che i meccanici avevano riscontrato appena arrivati ai box. Il problema è stato sistemato sostituendo alcuni componenti permessi dal regolamento e Vettel ha quindi potuto schierarsi regolarmente sulla prima casella della griglia.

Ma le difficoltà per il pilota tedesco non sono finite lì, visto che ha dovuto disputare l’intera corsa con un problema allo sterzo che gli ha impedito di spingere al massimo. Problema probabilmente dovuto all’idroguida (in effetti i meccanici della Rossa avevano lavorato, prima della gara, sul sistema idraulico della monoposto), che il pilota tedesco ha ravvisato fin dai primi giri e che è via via andato peggiorando.

I giochi di squadra e le scelte dei muretti box

La gara ha avuto un esito positivo grazie al gioco di squadra fatto dal team di Maranello che ha tenuto Raikkonen in difesa di Vettel per quasi tutta la corsa. Una scelta che si è rivelata perfetta in ottica campionato Piloti visto che, grazie alla vittoria, il pilota tedesco ha portato il vantaggio su Hamilton a 14 punti.

Raikkonen, pur nettamente più veloce di Vettel, è rimasto sempre a debita distanza non mettendo mai pressione al proprio compagno e non concedendo nessuna chance di attacco a Bottas ed Hamilton. Il finlandese avrebbe potuto scavalcare Vettel con un overcut, visto che con le gomme super soft è sembrato essere più veloce del tedesco. In questa fase sono stati molto lucidi al muretto Ferrari richiamando Kimi ai box per mantenerlo alle spalle di Vettel. Con Raikkonen in prima posizione non sarebbe stato così scontato riuscire a portare a casa il secondo posto con Vettel, visto che le Mercedes, specialmente con gomme soft, avrebbero però potuto impensierire la SF70H del tedesco.

Il gioco di squadra è stato tentato anche dalla Mercedes nella seconda parte di gara. Hamilton con gomme soft è sembrato avere più ritmo rispetto a Bottas e il muretto ha ordinato al finlandese di lasciare strada al tre volte campione del mondo. In Mercedes erano convinti che Hamilton potesse mettere sotto pressione le due Ferrari, ma ciò non è avvenuto. Ha sorpreso molto la scelta di Hamilton che, pur avendo allungato di circa 10s su Bottas, ha restituito la posizione al compagno nell’ultima curva del 70° giro.

La strategia di gestione delle gomme

La gara si è corsa con temperature ambientali piuttosto alte e i team, visto quanto era successo durante le Libere 2, temevano molto il degrado degli pneumatici. L’usura delle gomme ha spiazzato Mercedes che, visto il ritmo tenuto dalla SF70H nei primi giri, pensava che la Rossa avesse preparato una gara con una duplice sosta. Per questo motivo Bottas era partito con un ritmo piuttosto tranquillo, in modo da gestire nel migliore dei modi le gomme per cercare di effettuare un’unica sosta; non si può dire la stessa cosa di Hamilton che, finendo dietro a Verstappen alla partenza, si è dovuto adeguare al ritmo dell’olandese.

Quando si sono resi conto che il degrado non era così alto come si aspettavano e che la Ferrari avrebbe effettuato, come loro, una singola sosta, hanno ordinato a Bottas di aumentare il ritmo come si vede chiaramente dal grafico in basso. Dal giro 14 in poi, Bottas ha abbassato di qualche decimo i propri tempi girando costantemente sugli stessi crono delle due SF70H. Ritmo Ferrari che, però, non era reale proprio per i problemi che stava accusando Vettel.

Il degrado delle gomme SuperSoft è stato molto contenuto, tanto che Verstappen è riuscito a realizzare uno stint di ben 44 giri realizzando dei tempi simili ai piloti che stavano girando con le Soft nuove.

Analizzando il passo gara ottenuto dai piloti nei singoli stint, non possiamo ottenere dati “reali” in quanto i piloti di testa, proprio per i problemi di Vettel, non hanno potuto spingere al massimo. Se osserviamo Verstappen, unico pilota a girare a pista libera, possiamo notare come fosse più veloce rispetto a tutti gli altri di oltre mezzo secondo.

Cosa aspettarsi dalla seconda parte di stagione

Il momento difficile per la Rossa arriverà nella seconda parte della stagione perché, analizzando le piste rimanenti, salvo Singapore, si correrà su tracciati che, sulla carta, sembrano concepiti per esaltare le caratteristiche della Mercedes W08.

La SF70H ha dimostrato di essere praticamente imbattibile sulle piste in cui si necessità di tanta downforce, ma deve necessariamente migliorare la propria efficienza aerodinamica e la potenza della Power Unit visto che, esclusa Singapore, diventeranno fondamentali per il proseguo del Mondiale.

La Mercedes W08, a differenza della SF70H, è nata con un assetto piuttosto piatto senza sfruttare il rake (assetto “picchiato”) che è uno dei concetti su cui è stata progetta la vettura 2017 di Maranello. Questa tipologia di assetto, abbinata al disegno del fondo, garantisce alla W08 qualche chilo di carico in più all’avantreno rispetto alla SF70H. Questa cosa però viene pagata dalla monoposto tedesca, che soffre terribilmente i trasferimenti del carico stesso, soprattutto quando vengono aumentate le altezze da terra e quando si utilizzano assetti piuttosto morbidi (vedi Monte-Carlo e Ungheria).

In casa Ferrari, nonostante le limitazioni al fondo, stanno continuando a lavorare sul concetto aerodinamico del rake. Gli sviluppi portati in pista hanno dato i risultati che gli aerodinamici di Maranello si aspettavano ma - secondo il Direttore Tecnico Mattia Binotto - il nuovo fondo introdotto proprio a Budapest ha fatto recuperare soltanto il 70% delle prestazioni che la Ferrari riusciva ad ottenere prima della Direttiva Tecnica pre-Austria. In Ferrari non si fermeranno e continueranno a lavorare per riuscire a recuperare il rimanente 30%, con la speranza e la fiducia di riuscire ad andare anche oltre.

Dopo l’Ungheria il circus si ferma e le fabbriche, per regolamento, dovranno chiudere per fdue settimane. La Formula 1 ritornerà a fine agosto quando si disputeranno in sequenza il GP del Belgio e quello d’Italia. Spa e Monza, due piste che saranno fondamentali per capire se la Ferrari potrà lottare per il Mondiale 2017 fino a fine stagione.