Formula 1 2018, scintille Ferrari-Red Bull nella conferenza del GP d'Australia

Formula 1
F1, a Melbourne prima tappa del Mondiale. In conferenza i team principal di Mercedes, Ferrari, Red Bull (Getty)

Nervi tesi in conferenza tra i Team Principal di Ferrari e Red Bull, Arrivabene e Horner. Motivo dello scontro l'ingaggio di Mekies: ex direttore per la sicurezza della Fia e attuale vice direttore di gara, dal 20 settembre sarà al servizio della scuderia di Vettel e Raikkonen. Horner: "Non rispettati i 12 mesi di stop previsti dal 'gentleman's agreement’ previsto tra i team"

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Subito uno scontro tra Ferrari e Red Bull, nel primo Gran Premio del Mondiale 2018 di F1: non succede in pista ma nella conferenza riservata ai Team Principal dove erano presenti Toto Wolff, Maurizio Arrivabene e Christian Horner. Al centro della discussione tra gli ultimi due l'arrivo in Ferrari dal 20 settembre di Laurent Mekies, ex direttore per la sicurezza della Fia e attuale vice direttore di gara. Secondo Horner questo ingaggio non sarebbe in linea con il 'gentleman's agreement' preso tra i team sull'assunzione di personale Fia. Lo stop legato alla conoscenza di dati sensibili sarebbe di 12 mesi, infatti, mentre Mekies comincerà a lavorare già 6 mesi dopo il suo addio alla Federazione internazionale.

La risposta di Arrivabene

"Non c'è nulla di sbagliato: ci siamo attenuti alle leggi svizzere sul lavoro cui fa riferimento Mekies. Un 'gentleman's agreement' è illegale. Ad essere precisi siamo anche andati oltre, concedendo un periodo di stacco di 6 mesi" ha risposto Arrivabene.

Ma Horner non si è fermato

"Certe scuderie, tra cui proprio la Ferrari, volevano che lo stop fosse addirittura di tre anni, ma alla fine abbiamo concordato sui 12 mesi", ha ribattuto Horner, "E stiamo parlando di un accordo trovato solo sei settimane fa, probabilmente proprio mentre stavano trattando con Mekies. Ci si può nascondere dicendo che non fa parte delle regole, ma di fatto ci eravamo accordati su qualcosa che poi non è stato rispettato. Mi chiedo che senso abbia, allora, fare queste riunioni…".