Ferrari, Mondiale 2019: cosa cambia dopo l'addio di Arrivabene

Formula 1

Simone De Luca

L'avvicendamento tra Arrivabene e Binotto nel ruolo di team principal non modifica una struttura solida e già definita. La macchina 2019 è praticamente ultimata nella progettazione, ma ecco cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro

FERRARI, BINOTTO NUOVO TEAM PRINCIPAL

La Ferrari del futuro è in realtà la Ferrari del presente e anche del passato. Del presente perché, al di là del cambio al vertice con l’addio di Maurizio Arrivabene e la promozione a team principal di Mattia Binotto, la struttura è solida e già abbastanza definita. La nuova macchina è praticamente ultimata nella progettazione e verrà presentata il 15 Febbraio per scendere in pista 3 giorni dopo a Barcellona. La struttura tecnica, che continuerà a riportare direttamente a Binotto, è la stessa consolidata che ha dato vita alla Sf71H: Cardile e Sanchez nel reparto aerodinamico e Iotti ai motori. Poi c’è Laurent Mekies, ex Toro Rosso ed ex vice direttore di gara nella Federazione Internazionale. Ingegnere che in FIA ha ricoperto ruoli delicati e che potrebbe avere anche avuto accesso ad informazioni essenziali per delineare il futuro. In Ferrari dal 2018 è direttore sportivo e responsabile della Ferrari Drivers’ Academy dopo l’addio di Massimo Rivola. Potrebbe anche ricoprire un ruolo di raccordo tra il comparto tecnico e Binotto ma il condizionale resta d’obbligo. Sarà una Ferrari con Vettel come punto di riferimento ma anche con Leclerc chiamato a dare il suo contributo crescendo sotto l’occhio attento di un ingegnere esperto e vincente come Jock Clear. La struttura quindi c’è già ed è solida e collaudata. Quello che sembra mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle è che questa non sia una rivoluzione ma, semplicemente, la Ferrari che Sergio Marchionne stava delineando per un futuro vincente.