Formula 1, GP Baku 2019: l'analisi tecnica della gara

Formula 1

Cristiano Sponton

Il Gran Premio a Baku è stato dominato dalla Mercedes che cogliendo la quarta doppietta cosecutiva ha stabilito un nuovo record. Bottas si riprende la prima posizione in classifica, staccando il compagno Hamilton di solo un punto. Gara compromessa per la Ferrari dopo l'errore di Leclerc nelle qualifiche

BAKU,ANALISI STATISTICA

Il GP di Baku è stato dominato dalle Mercedes che cogliendo la quarta doppietta consecutiva hanno stabilito un nuovo record in questa Formula 1 in quanto nessun team mai ci era riuscito. Bottas è riuscito ad imporsi su Hamilton portandosi nuovamente in testa alla classifica. Il distacco tra i due è di un solo punto ed è dovuto al “best lap” ottenuto dal pilota finlandese nella gara inaugurale di Melbourne.

Vettel si è piazzato al terzo posto grazie ad un’ottima gara ma non è mai riuscito ad impensierire le due Frecce d’Argento.  Quarto posto per Verstappen che è riuscito a precedere Leclerc autore di una buona rimonta. Il pilota monegasco, grazie alla sosta extra, è riuscito anche a portare a Maranello il punto aggiuntivo per aver ottenuto il giro più veloce. Una magra consolazione per Leclerc visto che il suo fine settimana poteva essere sicuramente molto positivo ma l’errore commesso in qualifica ha vanificato tutto.

Qual è stato il momento chiave della gara?

Diciamo che il fattore che ha svoltato l’intero fine settimana lo abbiamo avuto durante le qualifiche quando Leclerc ha messo a muro la sua SF90. Il pilota monegasco era sembrato l’unico ad avere il ritmo per poter mettere pressione al duo Mercedes. Mancato lui dalle posizioni di testa è stato tutto troppo semplice per Bottas ed Hamilton. La gara tra i due si è decisa al via quando Hamilton, partito molto meglio rispetto a Bottas, è stato troppo “molle” alla staccata di curva 1 permettendo così al finlandese di mantenere la leadership. Il cinque volte campione del mondo, negli ultimi 10 giri, ha cercato di mettere pressione al compagno ma non ha mai avuto nessuna possibilità per tentare il sorpasso. Vittoria quindi meritata per Bottas che è stato fantastico, non solo in gara. ma soprattutto in qualifica quando è riuscito a battere il suo compagno di team.

Cosa non è funzionato in Ferrari?

La Ferrari ha portato a casa il massimo risultato possibile con Sebastian Vettel mentre con Leclerc la corsa era ormai compromessa dopo l’errore delle qualifiche e solo una gara caotica poteva far rientrare in corsa il giovane pilota monegasco nonostante il suo ritmo fosse ottimo e migliore rispetto a quello del compagno di squadra. A livello strategico la scelta poco comprensibile fatta il sabato durante il Q2, tentando di qualificare entrambe le macchine con le gomme medie, si è capito in corsa che per le caratteristiche della SF90 era sicuramente corretta. Vettel, partito con le gomme soft, non è riuscito a tenere il ritmo delle Mercedes che nei primi 11 giri hanno guadagnato circa 1 s al giro sul pilota tedesco. La SF90 ha faticato a portare in temperatura questo compound nonostante la temperatura della pista fosse molto più elevata rispetto a quella avuta in qualifica. Un po’ tutti hanno sofferto con questa mescola di graining

Sono emblematiche le parole di Vettel a fine gara che è andato a spiegare, molto lucidamente, i grossi problemi sugli pneumatici che stanno creando grossi problemi alla sua monoposto: “La nostra macchina è forte, ma dopo quattro gare per noi è molto difficile trovare la giusta finestra di funzionamento delle gomme. Non capiamo il vero motivo di questo. Il primo stint è stato pessimo. Ho faticato tantissimo a far funzionare le gomme all’inizio perché erano troppo fredde, poi le ho danneggiate e le ho surriscaldate”.

Le gomme medie utilizzate da Leclerc, invece, si sono rivelate veloci e costanti ma la cattiva posizione in partenza del monegasco ha pregiudicato la sua corsa. A livello strategico il muretto è stato molto criticato per la tardiva sosta fatta su Leclerc ma, personalmente, trovo corrette le decisioni prese da Rueda e dal suo staff. Ferrari con Leclerc ha cercato di allungare il più possibile il primo stint per cercare un’eventuale Safety Car che permettesse al suo pilota di rientrare in lotta per le posizioni di testa. Eventualità che non c’è stata e quindi è stato fatto rientrare al giro 34 per montare la soft.  L’unico appunto che si può fare al muretto in rosso è quella che poteva essere richiamato due giri prima e questo gli avrebbe permesso di entrare davanti a Gasly, invece, con la sosta ritardata è uscito subito dietro ma sfruttando la gomma nuova si è liberato piuttosto agevolmente della Red Bull del pilota transalpino.

Anche su Leclerc le gomme rosse non hanno funzionato benissimo ma gli hanno comunque garantito di tenere un passo similare a quello di Vettel, come potete osservare dal grafico in basso. In Ferrari non se la sono sentiti di montare la hard visto che, nessun team, l’aveva provata in questo fine settimana e quindi non si avevano dati per poter scegliere questo compound.

Giusta la decisione di fermare Leclerc negli ultimi giri della gara per andare alla ricerca del giro più veloce che da questa stagione vale 1 punto.

Ritornando alla questione gomme è veramente particolare come un fattore che nella scorsa stagione era un vantaggio per i “Rossi” si sia trasformato in un handicap su questa SF90 mentre, in casa Mercedes, è successo esattamente il contrario. Pirelli quest’anno ha ridotto il battistrada di 0,4 mm e questo sembra aver messo in difficoltà gli ingegneri Ferrari nel capire perfettamente il loro funzionamento. C’è una considerazione da fare sulla SF90 ed è legata alla sospensione anteriore che rispetto alla soluzione utilizzata da Mercedes è molto più convenzionale. A Maranello per evitare un aggravio di peso hanno mantenuto una soluzione piuttosto standard con terzo elemento a molla elicoidale (Mercedes usa da diverse stagioni una soluzione completamente idraulica) mentre, gli anglo-tedeschi, già dalla passata stagione hanno una soluzione piuttosto aggressiva e sfruttano un pivot per collegare il triangolo superiore al portamozzo. Questa soluzione gli permette dei vantaggi aerodinamici ma sembra che anche a livello meccanico stia dando degli importanti benefici.

Mercedes è davvero imbattibile?

Quattro gare e quattro doppiette per il team anglo-tedesco. Nessuno nella storia della Formula 1 era riuscito ad ottenere risultati similari. La fortuna per gli avversari è che le vittorie se le sono divise equamente i due piloti e per questo il campionato mondiale piloti si può considerare ancora apertissimo. Una Mercedes che, nelle passate stagioni, ci aveva abituato ad inizio di stagione molto altalenante per poi fare la differenza nella seconda metà del campionato. Quest’anno, invece, dopo i test il team ha prontamente reagito e sembra aver compreso meglio di tutti gli altri questi nuovi pneumatici Pirelli. Questo è il vero vantaggio che ha Mercedes su tutti gli altri. Si possono portare sviluppi aerodinamici che valgono decimi al giro ma il saper sfruttare le gomme ti da un vantaggio molto più elevato. In gara hanno dimostrato una forza notevole specialmente nel primo stint quando viaggiavano, mediamente, 0,8s più forte di Ferrari e 1 s più rapidi di Red Bull. 

In questi giri hanno costruito un grosso vantaggio che gli ha permesso di gestire senza troppe pressioni la prima sosta e di non spingere troppo non appena montate le medie per non stressarle inutilmente. Negli ultimi giri di gara, al termine del regime di Virtual Safety Car, hanno tenuto un ritmo “devastante” come potete osservare dal grafico in basso.

Da segnalare che, l’innalzamento dei tempi di Vettel, è da imputare al fuel saving che è stato costretto a fare il pilota tedesco negli ultimi giri a causa di un consumo eccessivo di carburante.

Come è stata la gara della Red Bull?

Dal team di Milton Keynes ci si aspetta sicuramente di più ma è ormai chiaro che, almeno in questa prima parte di stagione, sia la terza forza del mondiale. Nonostante i miglioramenti portati da Honda per questa gara il gap di potenza da Ferrari e Mercedes è ancora notevole ed anche il corpo vettura non sembra in grado di generare quel carico che avevamo visto nella passata stagione.  Il ritmo di Verstappen è stato molto buono specialmente con le gomme medie ma, dopo la ripartenza da VSC, non è riuscito ad impensierire la Ferrari di Vettel. Oltre alla fatica nel portare in temperature le gomme dopo la ripartenza, gli ingegneri di Milton Keynes, avevano un timore legato all’affidabilità della vettura visto che, Gasly, era stato costretto al ritiro per un problema al semiasse.

Vediamo se nel prossimo appuntamento di Barcellona, Adrian Newey, sfornerà qualche interessante modifica alla RB15 per permettere a Verstappen di avere una monoposto in grado di infastidire Mercedes e Ferrari in alcune gare della stagione.