Formula 1, GP Austria: l'analisi tecnica della gara allo Spielberg

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Cristiano Sponton

Max Verstappen con la vittoria sul tracciato di casa ha spezzato il dominio della Mercedes. Una gara avvincente che si è risolta solo nei giri conclusivi dopo un fantastico duello tra Verstappen e Leclerc che ritrova una Ferrari competitiva. Fine settimana da dimenticare per Mercedes

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Max Verstappen con la vittoria sul tracciato di casa del Red Bull Ring ha spezzato il dominio Mercedes che durava dall’inizio del campionato del mondo. Dopo la gara del Paul Ricard dominata dal team Mercedes abbiamo assistito ad una gara avvincente che si è risolta solo nei giri conclusivi dopo un fantastico duello tra il pilota olandese e Leclerc con una Ferrari veramente molto competitiva. Fine settimana da dimenticare per la Mercedes nonostante il terzo posto di Bottas. La W10 non è sembrata mai avere il ritmo per impensierire le due Ferrari e correndo completamente in difesa è riuscita a strappare ugualmente una posizione sul podio con il finlandese mentre, Hamilton, si è dovuto accontentare della quinta posizione. Ottima la gara disputata da Vettel che, partito dalla nona posizione, ha rimontato fino al quarto posto a pochi decimi di distacco dal podio. Da segnalare ancora una volta l’ottima prestazione della Mclaren con il sesto posto di Norris e l’ottavo di Sainz che era scattato dall’ultima posizione in griglia. Gara positiva anche per l’Alfa Romeo con il nono posto di Raikkonen e il decimo di Giovinazzi che è riuscito, finalmente, ad ottenere il primo punto in carriera.

Qual è stata la sorpresa del fine settimana?

La risposta a questa domanda è piuttosto scontata perché le prestazioni offerte dalla Red Bull RB15 di Max Verstappen sono state davvero sorprendenti. Una Red Bull che aveva sorpreso anche in qualifica visto l’ottimo terzo posto colto dal pilota olandese che successivamente si è trasformato in secondo grazie alla penalizzazione inflitta ad Hamilton. A livello tecnico la vettura di Milton Keynes è cresciuta molto in queste ultime gare e qui in Austria grazie anche alla nuova ala anteriore (utilizzata solo da Verstappen e non da Gasly) è sembrata letteralmente volare specialmente con gomme hard. Una RB15 che è stata veloce sulle curve medio-lente del Red Bull Ring ma, specialmente in gara, ha dimostrato anche di avere tanti cavalli provenienti dalla Power Unit Honda per liberarsi con estrema facilità della Ferrari di Vettel e della Mercedes di Bottas. Non solo potenza ma la Power Unit Honda è sembrata essere quella che ha accusato meno il caldo austriaco e questo ha permesso ai “bibitari” di non aprire il cofano motore per incrementare il raffreddamento come, invece, hanno fatto Ferrari e soprattutto Mercedes. Honda che è stata veramente efficiente anche a livello di consumo di carburante visto che, Verstappen, ha potuto spingere dal primo all’ultimo giro mentre, Leclerc, ha avuto alcuni giri in cui è stato costretto a rallentare il suo ritmo per cercare di risparmiare benzina. La vittoria di Verstappen è stata ancora più epica dopo la partenza visto che il pilota olandese ha avuto un avvio veramente pessimo che lo ha relegato in settima posizione alla conclusione del primo giro. Nel traffico, come potete osservare dal grafico, ha perso veramente tantissimo tempo nei confronti di Leclerc e solo a partire dal giro 15 ha iniziato a guadagnare qualcosina sfruttando anche le gomme medie contro le soft di Leclerc.

Il secondo stint è stato veramente qualcosa di straordinario in quanto è riuscito a girare con un ritmo nettamente migliore rispetto a tutti gli altri. Nel primo giro dopo l’uscita dai box per montare la hard aveva un distacco nei confronti di Leclerc pari a 12,9 s e nessuno pensava che potesse avere la velocità per recuperare questo gap per andare a vincere il GP.

Verstappen, come potete osservare dal grafico in basso, ha avuto un ritmo di gara nel secondo stint di ben mezzo secondo inferiore rispetto a Leclerc, Vettel ed Hamilton e addirittura migliore di 7 decimi rispetto a Bottas.

La Ferrari sarà così competitiva anche su altri circuiti?

A questa domanda ha rispetto direttamente Binotto al termine della gara: “Potremo combattere su tutte le piste? Non penso che siamo ancora arrivati a questo traguardo, ci sono ancora circuiti in cui le condizioni per noi saranno difficili, ma continueremo a portare sviluppi e vedremo i riscontri gara per gara”. Se ci concentriamo su queste prime 9 gare stagionali possiamo vedere che la SF90 è stata molto competitiva in Bahrain, Canada ed Austria. Sono 3 circuiti in cui vengono esaltati i cavalli della Power Unit e il poco drag delle vetture mentre si possono nascondere le lacune di carico aerodinamico. Sicuramente la SF90 rispetto all’inizio di stagione sembra aver intrapreso un percorso di sviluppo che sta dando dei benefici ma i progressi da fare per raggiungere i livelli di carico di Mercedes sono ancora molti. E non è detto che ci possa arrivare visto la filosofia aerodinamicamente completamente diversa della vettura di Maranello rispetto a quella anglo-tedesca. Già le prossime due gare che si terranno sul tracciato di Silverstone e Hockenheim saranno un banco di prova molto importante per Binotto e la sua squadra perché lì capiremo definitivamente se la SF90 sarà veramente migliorata anche perché, proprio questi appuntamenti, sono attesi tantissimi sviluppi aerodinamici.

La strategia Ferrari con Leclerc è stata giusta?

Con il senno di poi si può dire che gli strateghi della Rossa avrebbero potuto tenere in pista Leclerc per qualche giro in più. Ma voi avreste coperto su Mercedes/Bottas o su Verstappen visto che era abbastanza staccato? Sicuramente si poteva rimanere fuori qualche giro in più perché Bottas non rappresentava un vero pericolo in quanto, al momento del pit, aveva un distacco di quasi 5 s e il ritmo del finlandese dopo la sosta non era tale da impensierire la leadership di Leclerc. Però non possiamo considerarlo un vero e proprio errore in quanto sarebbe stato ugualmente difficile contenere un Verstappen che viaggiava sui ritmi che abbiamo visto dai grafici sopra. Quando Leclerc è stato richiamato ai box le sue gomme stavano iniziando a soffrire come dimostra il grafico in basso dove si nota un innalzamento dei tempi sul giro. Pittando con anticipo Leclerc ha cominciato ancora a guadagnare su Verstappen ma questo non è stata sufficiente per riuscire a costruirsi un distacco tale da conservare la prima posizione. Ritardando il pit stop, con molta probabilità, Verstappen sarebbe arrivato negli scarichi della SF90 con qualche giro di anticipo ma Leclerc avrebbe avuto delle gomme leggermente più fresche per cercare la difesa. Sarebbe andata diversamente? Impossibile dirlo ma sicuramente la vittoria del monegasco non si può imputare al muretto di Maranello.

Cosa è successo nel pit stop di Vettel?

Anche a questa domanda è stato molto chiaro a fine gara Mattia Binotto che ha ammesso che c’è stato un problema di comunicazione con i meccanici. Ecco le parole del Team Principal: “Dal muretto box abbiamo chiamato i meccanici, alcuni di loro che erano collegati all'interfono via cavo e sono stati raggiunti, ma non tutti hanno ricevuto la chiamata, quindi alcuni meccanici non erano a conoscenza che Sebastian stava entrando in pit-lane. Queste comunicazioni sono fatte all'ultimo secondo, in tempi strettissimi, e abbiamo perso i secondi che avete visto in televisione”. Questo errore è stato anche fatale per la vittoria di Leclerc perché Verstappen sarebbe uscito dietro al tedesco e sicuramente nelle fasi di sorpasso avrebbe perso qualche secondo che sarebbe diventato preziosissimo per il pilota numero 16 della Ferrari.

Cosa è successo a Mercedes in Austria?

Il Red Bull Ring è uno di quei circuiti che non si adattano perfettamente alle caratteristiche della W10. Sono tracciati similari al Bahrain e al Canada e anche li, nonostante le vittorie ottenute, non avevamo visto una Mercedes super brillante. Mercedes perde troppo tempo nei rettifili e le curve dove poter rimontare questo distacco in Austria non ci sono. Anzi, dai dati GPS, si è visto che la W10 non andava a guadagnare nei confronti della SF90 nelle curve medio - veloci ma aveva un vantaggio esclusivamente in quelle lente. Bisogna aggiungere anche il fatto che Mercedes, viste le alte temperature, ha aperto tantissimi sfoghi d’aria sulla vettura e nonostante questo ha accusato parecchi problemi di raffreddamento. Questo non ha permesso a Bottas ed Hamilton di sfruttare al massimo la potenza della Power Unit EVO che per evitare problemi di affidabilità è stata depotenziata di oltre 20 cv che su un tracciato come quello austriaco pesano in circa 3 decimi al giro. Si è capito fin da subito che le speranze di vittoria per gli anglo-tedeschi erano ridotte al lumicino e per questo abbiamo assistito ad una loro gara in competa difesa. Riferito ai problemi di surriscaldamento che Mercedes si porta dietro ormai da inizio stagione sono state eloquenti le parole di Toto Wolff:” Sappiamo che era il nostro tallone d'Achille ed è un problema che ci tiriamo dietro dall'inizio della stagione. Abbiamo cercato di limitare il calo delle prestazioni, ma alla fine è stato davvero doloroso vedere le nostre macchine costrette a difendersi senza poter attaccare". È stato un fine settimana da dimenticare anche per Hamilton che dopo la penalità di sabato non è stato impeccabile nemmeno in gara. I passaggi ripetuti sul cordolo di curva 1 gli hanno provocato un danneggiamento dell’ala anteriore la cui sostituzione è stata piuttosto lunga. Sicuramente, già dal prossimo appuntamento a Silverstone, la W10 sarà la monoposto da battere con Hamilton che vorrà tornare alla vittoria sulla sua pista visto che, nella passata stagione, è stato battuto dalla Ferrari di Vettel.