Formula 1: Leclerc, pole a Monza nel caos delle qualifiche: cosa è successo

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Finale di qualifiche convulso a Monza, con gran parte dei piloti che non sono riusciti a completare l'ultimo giro per via di una tattica "suicida". Una ricerca spasmodica delle scie, che alla fine ha penalizzato (quasi) tutti. Sainz e Leclerc gli unici a effettuare l'ultimo giro dopo l'incidente a Raikkonen. Domenica Gran Premio in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

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Una qualifica così non si era ma vista. Le macchine che escono tutte insieme dai box per l’ultimo giro lanciato e procedono a rilento, l’ansia di prendere la scia della vettura davanti per provare a migliorare i propri tempi e un cronometro che scorre inesorabilmente. Alla fine bandiera a scacchi per tutti sul tracciato di Monza, tranne che per Leclerc e Sainz, gli unici a completare un ultimo giro veloce.

Caos qualifiche: la ricostruzione

Ma cosa è successo nel finale di qualifica di Monza? Kimi Raikkonen finisce a muro e complica gli ultimi minuti. Quando mancano circa due minuti alla bandiera a scacchi, le vetture escono dai box in fila indiana. Il primo è Hulkenberg, in testa e senza possibilità di prendere la scia. Una scia considerata decisiva sul tracciato di Monza per il giro veloce. Mentre Vettel cerca di superare Albon per prendere la scia di Leclerc (questa la tattica stabilita dalla Ferrari), Hulkenberg decide di andare lungo alla prima variante per perdere posizioni e accodarsi al gruppo. I colleghi, Stroll su tutti, non ci stanno e rallentano, aspettando che il pilota della Renault rientri in pista. A quel punto Vettel si spazientisce: supera Leclerc e si ritrova primo, prima di mettere il piede sul pedale del freno e farsi sorpassare da Sainz. Il driver della McLaren decide di andare da solo. Seb potrebbe seguirlo, ma vuole la scia di Leclerc: quando il monegasco mette finalmente le ruote davanti al tedesco è ormai troppo tardi. Gli unici a tagliare il traguardo nel tempo limite stabilito dalla safety car sono Sainz e Leclerc. Vettel e gli altri sono beffati.