Dopo la vittoria di Singapore, Vettel è costretto al ritiro. Dopo 20 giri al comando, il tedesco si ferma al 28esimo passaggio per un problema al motore della sua Ferrari SF90. E si sfoga via radio: "Ridatemi il f.....o V12". Qui ricostruiamo tutta la sua gara in Russia
LA CRONACA GIRO PER GIRO - PAGELLE
Il grande deluso della domenica di Sochi è Sebastian Vettel. Il tedesco, proprio come una settimana prima a Singapore, occupava la terza posizione in griglia. Con una grande partenza, sfruttando la scia del compagno di squadra Charles Leclerc, Seb si è preso la testa della corsa, conservata per 20 giri, fino al momento del suo pit stop. Una mossa, simile a quella messa in atto a Singapore (ma con interpreti opposti), volta a ripristinare la situazione iniziale: il tedesco era infatti rientrato alle spalle proprio del compagno di team. Fino al momento del ritiro.
Il terzo '0' stagionale
Un guasto al motore, che ha messo Vettel fuori dai giochi. E che ha fatto tornare i fantasmi del pilota tedesco. La vittoria a Singapore, arrivata dopo 392 giorni di riposo, era stato ossigeno puro per il pilota della ‘Rossa’, rimasto giocoforza nell’ombra di Leclerc dopo le gare di Spa e Monza. A Sochi arriva il terzo ‘0’ della stagione. Doloroso forse anche quanto Monza, perché arriva dopo una vittoria e durante un’ottima prova.
"Ridatemi quel f*****o V12"
Un ritiro che brucia, come dimostra la frustrazione di Seb. Ancora dentro la sua vettura, il tedesco si libera in un sfogo. “Ridatemi il f*****o V12”, riferimento ironico - se ironici si può essere in un momento del genere - ad un motore usato negli anni ’90 in Formula 1 dalla Ferrari, prima del V8, che poi ha lasciato il posto al motore turbo-ibrido V6, quello attuale. Vettel ha riferito ai box il problema al motore e forse avrebbe potuto continuare almeno fino alla pit-lane, ma la scelta è stata quella di fermarsi.