MotoGP legend: Agostini, il bello che sapeva solo vincere

MotoGp
Giacomo Agostini sul podio dopo una vittoria: un evento costante negli Anni '60 e '70
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Cominciamo un viaggio nel passato del Motomondiale. Impossibile non concedere la copertina al pilota più vincente di sempre, 15 titoli iridati di cui 8 nella classe regina e un fascino da star di Hollywood che ne ha fatto un mito dello sport e non solo

di Claudio Barbieri

Il più veloce, il più bello, il più vincente. La carriera di Giacomo Agostini, bresciano classe 1942, è fatta di tanti più. Se è considerato il più grande motociclista di sempre, un motivo ci sarà. Certo, i numeri aiutano. In ordine sparso, Ago ha conquistato 15 titoli iridati, di cui 8 nella classe regina. Ha totalizzato 122 vittorie (68 in 500), 159 podi e 117 giri veloci. Ha espugnato per 10 volte l'Isola di Man e il Tourist Trophy, la gara più pericolosa del mondo. Già, perchè Agostini, con quella faccia da attore di Hollywood e quel carattere misterioso, amava andare veloce. Anzi, più veloce di tutti (clicca qui per le FOTO).



L'amore con la MV -
Dopo l'esordio iridato nel 1963 con la Moto Morini, è due anni più tardi che il pilota bresciano sposa quello che sarà l'amore di una vita: la MV Agusta. Dal 1965 al 1973, il binomio produsse cifre mai viste prima nel mondo dei motori. Stiamo parlando di 107 successi nelle classi 350 e 500, di 13 titoli iridati, di stagioni dominate in modo quasi totalitario (tra il '68 e il '70 vinse tutte le gare nelle due categorie). Nel dicembre del 1973, il clamoroso annuncio del passaggio alla Yamaha, con un ingaggio da superstar. Anche in Giappone 'Ago' arricchì la sua bacheca con altri due allori, prima di rientrare alla MV per chiudere la carriera laddove l'aveva cominciata 12 anni prima: con una vittoria al Nurburgring.



Come Cristiano Ronaldo -
Agostini fu anche uno dei primi personaggi mediatici del mondo dello sport, amato e idolatrato specialmente dal pubblico femminile. Fu testimonial per svariati prodotti e la sua tuta era costantemente tempestata di sponsor. Prestò il suo volto per fotoromanzi e spot televisivi e girò anche quattro film, riscontrando un discreto successo. Ma visto che davanti alla cinepresa non era il migliore, lasciò perdere. D'altra parte, il bell'Ago sapeva solo vincere.