Pol, Broc e Mike: in Qatar per il ballo dei debuttanti

MotoGp
Pol Espargarò, Broc Parkes e Mike Di Meglio sono i debuttanti in MotoGP nella stagione 2014 (Foto Getty)
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Espargarò, Parkes e Di Meglio: sono i tre piloti che a Losail esordiranno nella MotoGP. Il primo è un '91, il secondo '81 e l'altro, per metà italiano, è nato nel 1988

di Gianluca Maggiacomo

Spagna, Francia, Australia. Qui bisogna andare per scovare e conoscere i debuttanti della stagione della MotoGp che sta per cominciare. I loro nomi: Pol Espargarò, Mike Di Meglio e Broc Parkes. Giovani o meno, tutti e tre sono all’esordio nella classe regina. In Qatar si sentiranno un po’ come al primo giorno di Università, dopo anni passati sui banchi di elementari, medie e superiori. Per tutti l’auspicio è quello di imitare i colleghi, come Marc Marquez, che, al primo anno in MotoGP, sono riusciti a fare la voce grossa. Si vedrà.

Pol Espargarò – A guardare il suo curriculum pare un predestinato. La velocità sembra avercela nel DNA. Il mondo delle moto, un fatto di famiglia, dato che è il fratello minore di Aleix, dal 2009 in MotoGp. Catalano di Granollers, Polyccio, come lo chiamano gli amici, non ha ancora compiuto 23 anni (è nato il 10 giugno 1991). È uno precoce, lui. Debutto nel Motomondiale, classe 125, nel 2006 ad appena 15 anni. Poco tempo e arrivano le prime soddisfazioni. Terzo nella stagione 2010. Secondo nel 2012 in Moto2. Campione del mondo lo scorso anno e passaggio in MotoGP, dove correrà per la Monster Yamaha Tech3.



Mike Di Meglio – Nelle sue vene scorre sangue italiano, come è evidente dal cognome. Suo nonno era siciliano. Di Lentini per la precisone. Mike, però, classe 1988 da Tolosa, è sempre vissuto in Francia. L’arrivo di Di Meglio nel Motomodiale si è avuto grazie ad un provino sul circuito di Carole. L’esordio in 125 nel 2003, senza grandi risultati, però: 28’. Vince nel 2008 in sella a una Derbi. Lo scorso anno in Moto2 è arrivato ventesimo: non il miglior biglietto da visita per presentarsi alla classe regina.



Broc Parkes – Dalla sua carta d’identità si capisce che ha l’età di un veterano. L’australiano, però, non è un habituè delle gradi corse. Nello zaino che ha portato dietro in Qatar, tanta Superbike (cinque stagioni) e Supersport (nove). L’unico assaggio di Motomondiale lo ha avuto nel 1999, quando corse, senza andare a punti, il Gran Premio d’Australia con la Ducati. Poi, nulla. Ora per lui si aprono le porte della MotoGp, arrivata a 33 anni. Come a dire: non è mai troppo tardi.