MotoGP legend: "Crazy" Stoner, il domatore di Ducati
MotoGpL'australiano, due volte campione del mondo, è stato l'unico a portare al titolo la Rossa di Borgo Panigale. Epiche le sue sfide con Valentino. Un talento impressionante e un carattere bizzoso, fino al clamoroso ritiro ad appena 27 anni
di Claudio Barbieri
Recentemente lo abbiamo accostato a Kurt Kobain, per quel suo talento "grunge" e selvaggio che ha trasformato il campione in mito, dopo il clamoroso ritiro dalla scena ad appena 27 anni. Casey Stoner aveva tutto: una capacità di guida sempre al limite e la totale incoscienza che gli ha causato fratture e il soprannome "Crazy" (guarda la FOTOSTORIA). Ma anche l'anticonformismo che lo ha spinto ad abbandonare le corse nel 2012, un anno dopo il suo secondo titolo, perchè "non si divertiva più" e la grinta dimostrata in mille battaglie, come nel mitico duello di Laguna Seca con Rossi.
Gli inizi - Casey esordisce nel Mondiale appena 15enne, in 125. I primi punti li ottiene l'anno dopo in sella all'Aprilia 250, mentre il successo arriva nel 2003, ancora in 125 con la KTM nel GP di Valencia. Nel 2006 il grande salto in MotoGP, dove cade molto ma impressiona per la sua velocità: con la Honda del team Cecchinello ottiene una pole e un secondo posto, guadagnandosi la chiamata della Ducati. Con la Rossa, Stoner compie il suo capolavoro: conquista 10 successi, domando una creatura selvaggia che porta al trionfo nel 2007, unico e ultimo nel Motomondiale per il team di Borgo Panigale.
L'epilogo - L'anno dopo chiude 2° alle spalle di Valentino, mentre nel 2009 di fatto si interrompe l'idillio con la Rossa. Casey soffre di uno strano disturbo (alimentare, nervoso, ormonale?) e si ritira in Australia per un mese, saltando tre gare che lasciano via libera a Rossi. Stoner e la Ducati si separano nel 2011 e l'australiano, al primo colpo, fa centro con la Honda: per lui 10 vittorie e secondo titolo. Fino all'annuncio di Le Mans: "Lascio le corse, questa non è la MotoGP di cui sono innamorato". Resta l'amore per la moglie Adriana, la sua bambina e le quattro ruote, con cui è ancora protagonista in Australia nella categoria V8. Sempre da Stoner, sempre da "Crazy".
Recentemente lo abbiamo accostato a Kurt Kobain, per quel suo talento "grunge" e selvaggio che ha trasformato il campione in mito, dopo il clamoroso ritiro dalla scena ad appena 27 anni. Casey Stoner aveva tutto: una capacità di guida sempre al limite e la totale incoscienza che gli ha causato fratture e il soprannome "Crazy" (guarda la FOTOSTORIA). Ma anche l'anticonformismo che lo ha spinto ad abbandonare le corse nel 2012, un anno dopo il suo secondo titolo, perchè "non si divertiva più" e la grinta dimostrata in mille battaglie, come nel mitico duello di Laguna Seca con Rossi.
Gli inizi - Casey esordisce nel Mondiale appena 15enne, in 125. I primi punti li ottiene l'anno dopo in sella all'Aprilia 250, mentre il successo arriva nel 2003, ancora in 125 con la KTM nel GP di Valencia. Nel 2006 il grande salto in MotoGP, dove cade molto ma impressiona per la sua velocità: con la Honda del team Cecchinello ottiene una pole e un secondo posto, guadagnandosi la chiamata della Ducati. Con la Rossa, Stoner compie il suo capolavoro: conquista 10 successi, domando una creatura selvaggia che porta al trionfo nel 2007, unico e ultimo nel Motomondiale per il team di Borgo Panigale.
L'epilogo - L'anno dopo chiude 2° alle spalle di Valentino, mentre nel 2009 di fatto si interrompe l'idillio con la Rossa. Casey soffre di uno strano disturbo (alimentare, nervoso, ormonale?) e si ritira in Australia per un mese, saltando tre gare che lasciano via libera a Rossi. Stoner e la Ducati si separano nel 2011 e l'australiano, al primo colpo, fa centro con la Honda: per lui 10 vittorie e secondo titolo. Fino all'annuncio di Le Mans: "Lascio le corse, questa non è la MotoGP di cui sono innamorato". Resta l'amore per la moglie Adriana, la sua bambina e le quattro ruote, con cui è ancora protagonista in Australia nella categoria V8. Sempre da Stoner, sempre da "Crazy".