Jerez 2006, il weekend da leoni di Capirossi e della Ducati
MotoGpDomenica si corre il GP di Spagna, che riporta alla mente una delle pagine più belle della storia della Rossa di Borgo Panigale, con il fine settimana totalmente dominato da Capirex e dalla sua Desmosedici GP6
di Claudio Barbieri
Quando domenica si siederà in cabina di commento per il GP di Spagna, quarto appuntamento del Mondiale MotoGP, Loris Capirossi non potrà non tornare indietro con la mente a quel magico fine settimana di otto anni fa, quando a Jerez, nella gara di apertura del Campionato 2006, mise in scena con la sua Ducati il weekend perfetto.
Sabato italiano - La concorrenza era agguerrita. C'era Valentino Rossi, in serie aperta con cinque titoli iridati consecutivi e autentico dittatore della categoria. La Honda, incattivita da due stagioni a secco, schierava lo statunitense Hayden e il baby Pedrosa, all'esordio fra i grandi. E poi Melandri, Stoner, Checa e l'altro ducatista Gibernau. Che la Rossa di Borgo Panigale fosse in palla in quel week-end lo si capì dalle qualifiche: pole position per Capirex e seconda piazza per il compagno Sete, con Rossi relegato in terza fila con oltre 1'' di ritardo.
Un uomo solo al comando - La gara di Capirossi fu senza macchia. Davanti alla prima curva, l'emiliano sfruttò anche la caduta di Valentino, toccato da Elias e ripartito in coda al gruppo. La Desmosedici GP6 "diede paga" a tutti, anche se Gibernau, secondo, fu costretto al ritiro per un guaio al cambio. Capirex fece il vuoto, precedendo sul traguardo l'esordiente Pedrosa e Hayden, che a fine anno si laureò campione del mondo.
Il trionfo Rosso - I 131mila spettatori andarono in visibilio per la 26a vittoria della carriera di Capirossi, la 6a nella classe regina e la 4a con la Ducati, che per la prima voltà si trovò in testa al Mondiale. Fu un Grand Chelem: pole, giro veloce, vittoria e 27 giri passati in testa. Impossibile non ripensare col sorriso a quel weekend da leoni di otto anni fa.
Quando domenica si siederà in cabina di commento per il GP di Spagna, quarto appuntamento del Mondiale MotoGP, Loris Capirossi non potrà non tornare indietro con la mente a quel magico fine settimana di otto anni fa, quando a Jerez, nella gara di apertura del Campionato 2006, mise in scena con la sua Ducati il weekend perfetto.
Sabato italiano - La concorrenza era agguerrita. C'era Valentino Rossi, in serie aperta con cinque titoli iridati consecutivi e autentico dittatore della categoria. La Honda, incattivita da due stagioni a secco, schierava lo statunitense Hayden e il baby Pedrosa, all'esordio fra i grandi. E poi Melandri, Stoner, Checa e l'altro ducatista Gibernau. Che la Rossa di Borgo Panigale fosse in palla in quel week-end lo si capì dalle qualifiche: pole position per Capirex e seconda piazza per il compagno Sete, con Rossi relegato in terza fila con oltre 1'' di ritardo.
Un uomo solo al comando - La gara di Capirossi fu senza macchia. Davanti alla prima curva, l'emiliano sfruttò anche la caduta di Valentino, toccato da Elias e ripartito in coda al gruppo. La Desmosedici GP6 "diede paga" a tutti, anche se Gibernau, secondo, fu costretto al ritiro per un guaio al cambio. Capirex fece il vuoto, precedendo sul traguardo l'esordiente Pedrosa e Hayden, che a fine anno si laureò campione del mondo.
Il trionfo Rosso - I 131mila spettatori andarono in visibilio per la 26a vittoria della carriera di Capirossi, la 6a nella classe regina e la 4a con la Ducati, che per la prima voltà si trovò in testa al Mondiale. Fu un Grand Chelem: pole, giro veloce, vittoria e 27 giri passati in testa. Impossibile non ripensare col sorriso a quel weekend da leoni di otto anni fa.