Ducati, luci e ombre con il mirino puntato al 2015

MotoGp
Dovizioso-Iannone, le note positive della Ducati nella prima metà del Mondiale (Foto Getty)

Girata la boa di metà stagione, il bilancio della Rossa parla di un Dovizioso a pieno regime e di un Crutchlow deludente. In rampa di lancio c'è però un diamante grezzo: Andrea Iannone

di Claudio Barbieri

Le migliaia di tifosi che in questo fine settimana stanno invadendo Misano per il World Ducati Week dimostrano che l'appellativo di 'Ferrari delle due ruote' è assolutamente azzeccato. Una passione travolgente, che parte da Borgo Panigale fino ad arrivare all'Estremo Oriente come negli States e nelle zone più remote della Russia. In attesa del decimo appuntamento del Mondiale, a Indianapolis il prossimo 10 agosto, ecco una panoramica tra passato, presente e futuro della Rossa.



Le classifiche - Partiamo dai numeri. I due Ducatisti hanno raccolto 127 punti, distribuiti in maniera squilibrata. Se Andrea Dovizioso può dirsi soddisfatto, con 99 punti, due podi (Austin e Assen) e un confortante +12 rispetto allo scorso anno, diverso è il discorso per Cal Crutchlow. Il britannico, che a inizio settimana è stato operato a Barcellona per risolvere un problema muscolare alle braccia (tornerà regolarmente in sella negli Usa), è clamorosamente mancato. Per lui ci sono quattro ritiri, un GP saltato per infortunio e un 6° posto in Qatar come miglior risultato. Nel 2013, a metà Mondiale, era già a 127 punti.



Futuro certo - In vista del prossimo anno, non sono previsti cambiamenti. E' di poche ore fa la conferma di Dovizioso (rinnovo fino al 2016) e Crutchlow. Molti spingevano per un'accoppiata tutta azzurra, formata da Dovizioso e dalla punta di diamante grezza in forza al Team Pramac: Andrea Iannone. L'abruzzese, 62 punti e autore al Sachsenring della miglior prestazione della carriera in MotoGP (5°), resterà nella scuderia satellite, pur avendo a disposizione tutti gli aggiornamenti del team ufficiale. Il suo sogno è quello di vestire in Rosso per tentare di realizzare quello che non è riuscito nemmeno al mito Valentino: vincere con la Ducati.